
Il voto in Germania
L’Afd conquista la Renania, triplica i consensi e fa tremare Merz. La Cdu tiene, per Verdi e sinistra prosegue il declino
Storico risultato per Alternative für Deutschland in Renania Settentrionale-Vestfalia: boom di voti rispetto al 2020. Il cancelliere tedesco si salva per ora, ma la tenuta del sistema è tutta da verificare: di nuovo alle urne fra due settimane
Il Nord Reno-Vestfalia, cuore industriale della Germania e storica roccaforte della socialdemocrazia renana, ha voltato lo sguardo altrove. Domenica, il Land più popoloso del Paese ha visto l’AfD raggiungere un risultato che fino a pochi anni fa sarebbe stato impensabile: il 16,5% dei consensi alle elezioni comunali, triplicando il proprio peso elettorale in appena cinque anni. Un dato che non si può più ridurre a folklore locale. Questa volta, la destra di Alice Weidel ha rotto l’argine.
Merz tiene, ma il “cordone” contro AfD si infrange
Il cancelliere Friedrich Merz può tirare un mezzo sospiro di sollievo. Il suo partito, la Cdu, è ancora al primo posto nel Land con il 34,6%. Ma c’è poco da festeggiare: rispetto al 2020 ha perso terreno, registrando il peggior risultato della sua storia nelle elezioni locali della Renania. A Berlino, dove il voto era considerato un banco di prova per il nuovo corso merziano, si evita il panico. Ma il calo – contenuto, ma simbolicamente pesante – pone una domanda chiara: quanto ancora potrà il partito cristiano-democratico contenere l’ondata montante della destra alternativa?
«Sarà importante trarre le giuste conclusioni da questo voto», ha dichiarato Merz, con il suo consueto tono misurato, aggiungendo che «il lavoro vero comincia ora».
Socialisti e Verdi al tracollo
Se Merz esce ammaccato, l’Spd ne esce a pezzi. I socialdemocratici scendono al 22,6%, segnando un altro passo indietro rispetto alle municipali del 2020. «È una situazione estremamente pericolosa – forse addirittura letale», ha ammesso il deputato socialista Ralf Stegner. Le ex roccaforti si stanno sgretolando, e la sinistra non trova più un linguaggio che parli alla Germania profonda.
È doccia fredda anche per i Verdi che crollano all’11,7%, perdendo circa l’8,5% dei consensi. A sorpresa invece, è Die Linke – spesso data per finita – a raccogliere il malcontento giovanile, raggiungendo il 5,1% e un picco del 18% tra gli elettori tra i 16 e i 24 anni. Un segnale che la protesta, nel Paese di Scholz e Merz, arriva da entrambe le estremità dello spettro.
AfD, il sorpasso culturale
Più che il dato numerico, è il segnale politico a contare. L’AfD ha dimostrato di poter parlare anche all’ovest tedesco. E lo ha fatto toccando i punti nevralgici del sistema: immigrazione, sicurezza, costo della vita. Tre parole chiave ripetute con disciplina, e che i partiti tradizionali sembrano aver dimenticato.
Emblematica la vicenda di Solingen, dove un rifugiato siriano ha accoltellato tre persone durante un festival. Lì, l’AfD ha saputo inserirsi con un messaggio che sono in molti a condividere. «O la Germania vota AfD o è la fine della Germania», ha scritto Elon Musk, rilanciando sui social la sua personale benedizione al partito.
Il mistero dei sette candidati morti
A rendere più surreale il quadro, sette morti tra i candidati di Alternative für Deutschland nelle settimane precedenti al voto. Un numero che ha alimentato teorie cospirazioniste e che ha fatto sorgere domande a livello globale. Nessuna prova, finora, di trame oscure. Ma l’impressione che qualcosa non torni aleggia, e alimenta quel clima di sospetto.
Giovani: una frattura generazionale
Il dato più allarmante per i partiti storici è tuttavia l’erosione del voto giovanile. Solo il 43% degli under 25 ha scelto Cdu o Spd. Il resto si è diviso tra Linke, Verdi e AfD. Il distacco generazionale è ormai strutturale. Merz ha promesso di «rilanciare l’offerta politica per le nuove generazioni», ma in un contesto dove i giovani non leggono più i giornali, non si rivedono nei talk show urlati e ignorano i rituali di partito. Il suo rilancio, più che una strategia, sembra un esercizio di stile.
A peggiorare la situazione, il tentativo poco convincente del cancelliere di rimettere insieme i cocci di un’Europa divisa sulla linea da tenere con Kiev. Mentre Merz insiste sul sostegno armato a Zelensky, l’amministrazione Trump spinge per l’idea di una pace negoziata. Anche questo ha pesato: la gen Z sembra sempre meno incline a seguire chi promette guerra senza prospettiva.
Ballottaggi decisivi all’orizzonte
Nei prossimi quindici giorni si giocheranno partite importanti nei principali centri urbani: a Gelsenkirchen Weidel ha portato il proprio candidato al ballottaggio contro la Spd; a Colonia, a sorpresa, i Verdi hanno superato Cdu e Spd, mentre a Bonn è la Cdu a guidare la corsa. In almeno 147 comuni e distretti si tornerà alle urne. Ogni città potrebbe diventare l’ennesimo laboratorio del nuovo voto tedesco.