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Putin che Zelensky venga a Mosca

Proposta "indecente"

La provocazione di Putin: “Zelensky può venire a Mosca”. Kiev: “Inaccettabile, non prende sul serio il processo di pace”

Da Pechino a Mosca, passando per Washington: prove di dialogo o teatro diplomatico? Il presidente russo tende la mano, ma con il pugno ancora chiuso

Esteri - di Alice Carrazza - 3 Settembre 2025 alle 19:33

«Può venire a Mosca». Con questa frase secca, Vladimir Putin ha trasformato l’ipotesi di un incontro con Volodymyr Zelensky in un messaggio dal sapore più di sfida che di apertura. Da Pechino, al termine della sua visita ufficiale in Cina, il presidente russo ha ricordato di non aver mai escluso un faccia a faccia con il leader ucraino. Ma la sua offerta, tutt’altro che conciliatoria, resta vincolata a due condizioni: che l’incontro sia «ben preparato» e che produca «risultati concreti».

Mosca lancia il guanto di sfida a Washington

Putin ha legato la prospettiva di un negoziato al prevalere del «buon senso», evocando «una certa luce in fondo al tunnel». Ha però avvertito che, in caso contrario, «dovremo risolvere tutti i compiti che ci stanno davanti con la forza delle armi». Ha anche aggiunto di aver discusso la questione con il presidente americano Trump: «E tra l’altro, Donald mi ha chiesto se fosse possibile e io ho detto che sì, può venire a Mosca». Un dettaglio non da poco: quel chiamarlo per nome, con disinvoltura, tradisce un tono che esce dai binari della diplomazia.

Kiev: “Putin continua a giocare con tutti”

Da Kiev la replica è stata immediata. Il ministro degli Esteri Andrii Sybiha ha ricordato le proposte avanzate da diversi Paesi per ospitare colloqui – Austria, Santa Sede, Svizzera, Turchia e tre Stati del Golfo – definendole «proposte serie». «Il presidente Zelensky è pronto a partecipare a un simile incontro in qualsiasi momento», ha precisato. Ha però bollato l’apertura del Cremlino come una manovra tattica: «Putin continua a giocare con tutti facendo proposte consapevolmente inaccettabili. Solo una maggiore pressione può costringere la Russia a prendere sul serio il processo di pace».

La posizione americana

Dal lato americano, Trump ha ribadito la fermezza della linea statunitense. «Non ho nessun messaggio per il presidente russo, lui sa bene qual è la mia posizione», ha dichiarato nello Studio Ovale accanto al presidente polacco Karol Nawrocki. «Qualunque sia la sua scelta, potremmo esserne felici o infelici, e se saremo infelici, vedrete succedere delle cose». Irritato per una domanda di un giornalista polacco che lo accusava di inattività verso Mosca, il presidente Usa ha replicato: «Come fai a saperlo? Non ho ancora fatto la fase due o la fase tre. Se dici che non ho agito, credo che dovresti cercarti un nuovo lavoro».

La tappa cinese e le mosse russe

Lo zar ha poi sottolineato i risultati del suo viaggio in estremo Oriente, definito «positivo e utile». Tra gli accordi ha citato il gasdotto Power of Siberia 2, destinato a rafforzare la cooperazione energetica con la Cina. Interrogato sulle garanzie di sicurezza per Kiev, ha riconosciuto che «qualsiasi Paese deve avere assicurazioni sulla sicurezza, inclusa l’Ucraina», precisando tuttavia che ciò «non è collegato allo scambio di territori». «Non combattiamo per il territorio – ha insistito – ma per i diritti umani, per i diritti delle persone che vivono in quel territorio, per parlare in lingua russa e vivere secondo le loro tradizioni».

Quanto alla situazione militare, il leader russo ha sostenuto che le sue forze «stanno avanzando su tutti i fronti» e che l’esercito ucraino «non è in grado di lanciare offensive su larga scala». Ha ammonito di non sottovalutare eventuali riserve che Kiev potrebbe schierare, ma ha ribadito che «un’analisi preliminare dei nostri esperti militari dice che l’esercito ucraino non ha questa capacità».

Le accuse all’Occidente

Rispondendo a domande sui responsabili della guerra, Putin ha infine puntato il dito contro i governi occidentali: «Chi è il colpevole della tragedia che sta avvenendo? Coloro che hanno portato a questa situazione ignorando completamente gli interessi della Russia nel campo della sua sicurezza». Ha aggiunto che «l’Occidente collettivo sta cercando di sfuggire alle proprie responsabilità».

I colloqui europei e il sostegno a Kiev

Intanto, a Copenaghen, i leader nordici e baltici incontrano Zelensky per discutere nuove forme di sostegno all’Ucraina. «Gli attacchi russi sono attacchi dimostrativi. Putin dimostra la sua impunità. È solo a causa della mancanza di una pressione sufficiente, principalmente sull’economia di guerra della Russia, che questa aggressione continua», ha scritto il leader ucraino su Telegram alla vigilia del vertice.

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di Alice Carrazza - 3 Settembre 2025