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La ong Mediterranea paga cara la provocazione al governo: due mesi di stop e multa. Parte il delirante piagnisteo

La Ong "frigna" e ricorre

La ong Mediterranea paga cara la provocazione al governo: due mesi di stop e multa. Parte il delirante piagnisteo

Le leggi si rispettano, ma dalla Ong rilanciano e rivendicano il diritto ad opporsi ai decreti Piantedosi. Il delirante piagnisteo per il fermo appoggiato dalla solita sinistra che coccola i disobbedienti

Politica - di Angelica Orlandi - 2 Settembre 2025 alle 17:16

Una multa di 10mila euro e il fermo amministrativo di 60 giorni. E’ stato notificato dal prefetto di Trapani al comandante e all’armatore di Mediterranea, la nave di ricerca e soccorso di Mediterranea Saving Humans, il provvedimento emesso in applicazione del decreto legge Piantedosi. La nave ong Mediterranea aveva infatti  deciso di disobbedire a un ordine del Viminale. E dopo aver soccorso dieci migranti nel Canale di Sicilia ha fatto rotta su Trapani per sbarcarli, nonostante avesse avuto l’ordine di dirigersi su Genova. Avviene quasi sempre che le navi ong sfidino apertamente le norme del governo per motivi vari, tra cui il mare grosso e lo stato di salute dei migranti trasportati. Entrambe le motivazioni non reggono alla prova dei fatti e FdI dai suoi canali social ha fatto notare che la musica è cambiata e ora le leggi si rispettano.

La ong Mediterranea rivendica il diritto a disobbedire

Come sempre accade in queste circostanze, le ong sfidano e poi frignano. A proposito del fermo di 60 giorni inizia il pianto greco: “Uno dei più pesanti che in questi tre anni abbiano colpito le imbarcazioni della flotta civile di soccorso”, dicono dalla nave Mediterranea rivendicando, in soldoni, la volontà di fare a modo loro. “Esseri umani – ricordano gli attivisti – gettati con violenza in mare dai trafficanti e miliziani libici la notte di giovedì 21 agosto in acque internazionali al largo della Libia; persone da noi soccorse e sbarcate nel porto di Trapani nella serata di sabato 23. E, dunque, quale sarebbe il grave reato che abbiamo commesso?”, si chiedono dall’equipaggio. Nel mondo delle Ong il rispetto delle regole e dei porti assegnati non esiste. Questa è la risposta alla loro domanda lamentosa: non avere seguito le indicazioni del Viminale.

Ong mediterranea: “Non siamo sudditi che devono obbedire”

Invece dalla nave hanno la pretesa di affermare che la “colpa” di  Mediterranea che oggi è agli arresti, è aver detto ‘SignorNo!’ a un ordine assurdo e disumano”. L’ordine di sbarcare a Genova è stato preso come una tragedia. “Un porto inutilmente lontanissimo”. E’ un dialogo tra sordi. Secondo Mediterranea, il suo comandante, il suo capomissione, il suo equipaggio di mare e di terra, hanno agito secondo il diritto marittimo, nazionale e internazionale che loro incarnano. Per cui in questa assurda rivendicazione “disobbedire a un ordine illegittimo e illegale è questione di dignità”. E reiterano la disobbedienza: “A Piantedosi, alle sue catene, continueremo a rispondere ‘SignorNo!’ perché non siamo sudditi”. L’ong annuncia il ricorso “d’urgenza” all’autorità giudiziaria competente affinché “questo provvedimento di ‘vendetta’, abnorme e illegittimo sotto ogni punto di vista, sia annullato”.

La sinistra insegue il delirante piagnisteo della ong

Un delirio a cui – neanche a dirlo- vanno dietro Schlein, Bonelli, Magi, Fratoianni. Mettono il solito disco rotto e si accodano a chi sistematicamente viola le leggi. Bonelli parla addirittura peggio della Ong: “Esprimo la mia più sincera solidarietà a Mediterranea e a tutte le Ong che continuano a fare quello che il governo non fa: salvare vite. Non ci abitueremo mai a questa barbarie”. E di governo disumano  parla il leader di +Europa.

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di Angelica Orlandi - 2 Settembre 2025