
La follia
La “boldrinata” del giorno: ci vuole il consenso scritto della donna prima di un rapporto sessuale
All'indomani della sentenza di condanna di Ciro Grillo e dei suoi amici i dem rispolverano una lunare proposta di legge che porta la firma dell'ex presidente della Camera
Arriva la “boldrinata” del giorno Immaginate che sul più bello una donna e un uomo in preda al delirio dei sensi srotolino un contratto: una “liberatoria”, un prestampato in cui lei dia il consenso al rapporto sessuale. Si fermano, leggono, firmano. Non è la sceneggiatura di una commedia dl maestro Pingitore, ma sempre commedia è. Ed è venuta fuori all’indomani della sentenza di condanna di Ciro Grillo e dei suoi amici accusati di stupro di gruppo in primo grado di giudizio. Cos’ è balenato allora nella mente della senatrice del Pd, Valeria Valente, se non ripristinare una “boldrinata”? Una proposta in perfetto stile irrealistico irrealistica e inverosimile che propose l’ex presidente della Camera. Una sorta di green pass dell’amore, come scherza la Verità.
La legge sul consenso che “sogna” Boldrini
Spiega Valente come funziona. “La sentenza ha stabilito che a Porto Cervo c’è stato uno stupro ai danni di una studentessa allora diciannovenne, che ha denunciato. Siamo al primo grado di giudizio, ma è un pronunciamento importante. Perché conferma che senza il consenso libero, consapevole, esplicito e continuato della donna non siamo di fronte a un rapporto sessuale ma a uno stupro, come stabilisce la Convenzione di Istanbul”.
La follia legislativa: un prestampato prima di un rapporto?
Insomma, solo una normativa sugli appuntamenti romantici che potrebbero sfociare in un rapporto intimo potrà evitare che si passi da un rapporto amoroso a uno stupro. Valente chiede infatti che “sarebbe importante, come chiediamo da tempo, che l’Italia si dotasse di una legge sul consenso: perché aiuterebbe le donne a difendersi dalla violenza sessuale nelle aule giudiziarie. Come Pd abbiamo presentato da tempo testi sia al Senato che alla Camera, dove è iniziato l’esame. Approviamo insieme una legge necessaria”.
L’inverosimile idea di Boldrini
Difficilmente quello che somiglia tanto a un “green pass dell’amore” – come scrive Giorgio Gandola- diventerà legge come auspica Valente che attualmente è componente della Bicamerale Femminicidio. La proposta che porta come prima firma quella di Laura Boldrini difficilmente troverà l’esito dalle dem sperato in questa legislatura. Rimane lo sconcerto della proposta Boldrini molto “burocratica”. Come intende normare l’approccio amoroso? Quando i due partner dovranno certificare la volontarietà del rapporto? Prima? Durante? Dopo? E c’è di più: come stabilire se nel corso delle effusioni s uno dei due cambi idea? Come si può prefigurare una sorta di autocertifcazione in itinere ?
In perfetto stile boldriniano siamo un presenza di una follia normativa, inverosimile, lunare. Dal delirio dei sensi al delirio legislativo. Basterebbe inserire la parola “consenso” nella legge contro lo stupro che in Italia c’è. Il termine è naturalmente considerato implicito nel caso del processo Grillo e di altri casi presi in considerazione. L’abuso reca con sé l’assenza del consenso e i giudici lo sanno. Per cui la “creatività” legislativa della Boldrini è la solita speculazione che lascia il tempo che trova.