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Hamas Tunisia

L'ipotesi è sul tavolo

Intelligence in allerta: Hamas potrebbe trasferire il suo quartier generale davanti alle coste dell’Italia

Politica - di Luisa Perri - 17 Settembre 2025 alle 17:59

Con Gaza che brucia Hamas potrebbe spostare il suo quartier generale in una posizione più centrale del Mediterraneo, una posizione che geograficamente dista poche centinaia di chilometri dalle coste italiane. Lo rivela in esclusiva La Stampa citando la proposta sul tavolo delle intelligence internazionali.

L’opzione è quella di «trasferire a Tunisi i vertici sopravvissuti di Hamas, garantendo la loro sicurezza nel trasferimento, pur di costringerli a mollare la presa su Gaza e così di fatto eliminando la causa scatenante dell’invasione israeliana. Le diverse intelligence stanno analizzando l’ipotesi e presentano ai rispettivi governi i pro e i contro del piano. Così è anche per l’Italia che non fa salti di gioia all’idea di trovarsi di colpo tanto vicino un potente gruppo terroristico».

La Tunisia si trova in linea d’aria ad appena 70 chilometri da Pantelleria e avere alle porte il gruppo terrorista più potente del medioriente non può far dormire sonni tranquilli nessun governo del mondo.

Hamas in Tunisia: un’eventualità allarmante

Nel servizio firmato da Francesco Grignetti e Ilario Lombardo, si profilano i potenziali rischi di un trasloco armi a bagagli, soprattutto armi, dei vertici di Hamas. Appare evidente il rischio che Hamas possa fare proselitismo tra tanti disperati provenienti dall’Africa musulmana e in tal modo creare reti terroristiche in Nord Africa e in Europa.

L’arrivo di un gruppo politico-militare così potente e strutturato in Tunisia fa inoltre temere il ritorno degli sbarchi di massa: i miliziani palestinesi avrebbero gioco facile a impadronirsi delle ricche rotte dell’immigrazione clandestina, fonte di enormi guadagni illeciti e temibile arma di ricatto, soprattutto verso un Paese così vicino come l’Italia.

Il nemico alle porte: quali possono essere le conseguenze

La nostra intelligence teme inoltre una ripresa del terrorismo islamico in Occidente, innescato facilmente dalla strage in atto a Gaza. Come è ovvio, insomma, il governo Meloni non può certo brindare alla eventualità di trovarsi Hamas alle porte. Secondo La Stampa con una eventuale opposizione del nostro esecutivo «si rischia di far fallire l’unica soluzione che la diplomazia è riuscita a inventare in extremis e lasciare così che i tank israeliani vadano avanti nella distruzione di Gaza City con l’effetto di uccidere migliaia di civili. E perciò a Roma non se ne parlerà pubblicamente, ma tra Farnesina e Palazzo Chigi si fanno scongiuri, sperando che il piano “tunisino” si riveli impraticabile e abortisca da sé». Quello che ci auguriamo tutti.

 

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