
Nuove rotte
Imec: il corridoio India‑Europa che cambia gli equilibri globali
Nato al G20 del 2023, il progetto rilancia il commercio indo-mediterraneo integrandosi con il Piano Mattei e il Global Gateway. L’Italia è protagonista
Lanciato ufficialmente al G20 di Nuova Delhi nel settembre 2023, l’India-Middle East-Europe Economic Corridor (Imec) è un progetto ambizioso che mira a rivoluzionare i collegamenti infrastrutturali e commerciali tra Asia, Medio Oriente ed Europa.
Imec: una rete coordinata di infrastrutture
Il piano prevede una rete coordinata di ferrovie, porti, rotte marittime, connessioni digitali e corridoi energetici, per rafforzare il commercio globale e la sicurezza economica dei Paesi coinvolti. Il progetto è stato formalizzato con un Memorandum d’Intesa firmato il 9 settembre 2023 da otto attori chiave: India, Stati Uniti, Unione Europea, Italia, Francia, Germania, Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita.
Un corridoio multimodale e resiliente
L’obiettivo dichiarato è quello di creare un corridoio multimodale e resiliente, capace di garantire scambi più rapidi ed efficienti, in particolare tra India ed Europa, passando per i principali hub logistici del Golfo. Imec si inserisce in un contesto geopolitico segnato da nuove competizioni globali, interruzioni nelle catene di approvvigionamento e vulnerabilità nei trasporti marittimi tradizionali.
Complementare al Canale di Suez
In questo senso, il progetto non intende sostituire il Canale di Suez, ma affiancarlo come infrastruttura complementare, capace di aumentare la capacità complessiva delle rotte globali e di offrire un’alternativa strategica in caso di crisi o blocchi geopolitici. La crisi dell’Ever Given nel 2021 — quando una portacontainer bloccò per sei giorni il Canale di Suez — e gli attacchi Houthi nello Stretto di Bab el-Mandeb dal 2023 hanno dimostrato quanto sia fragile la dipendenza da rotte marittime uniche e vulnerabili.
Una logica multilivello
L’Imec nasce così con una logica multilivello, che tiene conto non solo dei flussi commerciali, ma anche delle connessioni energetiche, digitali e infrastrutturali, in linea con le priorità delle economie avanzate. In particolare, sono previsti tratti ferroviari transnazionali, reti nave-ferrovia, hub intermodali, investimenti in porti strategici e un rafforzamento delle connessioni digitali e green.
Il ruolo dell’Italia
L’Italia, grazie alla sua posizione nel Mediterraneo e al sistema portuale adriatico e tirrenico, può rivestire un ruolo centrale nell’attuazione del corridoio.La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha sostenuto l’Imec, inserendolo nel perimetro strategico del Piano Mattei per l’Africa e cercando sinergie operative con l’iniziativa europea Global Gateway, in linea con la strategia di proiezione esterna del governo italiano. Una visione coerente che mira a rafforzare la presenza italiana nel Mediterraneo allargato, valorizzando infrastrutture esistenti e rilanciando una strategia estera fondata sull’interesse nazionale.
Una risposta europea alla Cina
Il sostegno italiano all’Imec si inserisce anche nella più ampia esigenza europea di diversificare le rotte commerciali, riducendo la dipendenza da attori instabili o dominanti, in primis la Cina. Imec rappresenta quindi una risposta occidentale alla Belt and Road Initiative cinese, basata su trasparenza, cooperazione multilaterale e standard sostenibili.
Un’opportunità storica
Il percorso per realizzarlo è ancora lungo, ma le premesse sono solide: l’Italia ha l’opportunità storica di essere crocevia tra Asia, Golfo e Mediterraneo, consolidando una vocazione logistica e geopolitica che ha radici antiche. Come hanno sottolineato Kaush Arha e Giulio Terzi di Sant’Agata in un articolo pubblicato su The National Interest, l’Imec è “il più rapido biglietto d’Europa per Asia e Africa”, un’iniziativa capace di ridefinire i rapporti tra potenze democratiche e spazi emergenti: leggi qui l’articolo completo.
Prossimi approfondimenti
Nel prossimo articolo analizzeremo come Imec si integra con i grandi progetti europei esistenti, dal Global Gateway al Piano Mattei: un mosaico strategico che parla italiano.
∗Antonio Giordano, deputato di Fratelli d’Italia