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Una foto d’archivio delle manifestazioni Pro Pal al Politecnico di Torino

Tutto normale?

Il Politecnico di Torino “caccia” il prof che ha fatto dispiacere i collettivi Pro Pal. Montaruli: «Inaccettabile»

Il rettore ha sospeso il corso del docente ospite Pini Zorea, professore dell'università israeliana Braude, perché ha detto ai collettivi che, parlando della libertà palestinese, dovrebbe aggiungere «libertà da Hamas» e ha raccontato la sua esperienza di soldato dell'esercito israeliano definendolo «pulito»

Politica - di Sveva Ferri - 17 Settembre 2025 alle 17:12

Non solo la “caccia al sionista” andata in scena all’università di Pisa, dove il professor Rino Casella è finito al pronto soccorso per aver tentato di impedire ai collettivi Pro Pal interrompere una sua lezione e per aver difeso un ragazzo che stavano malmenando. Un’altra brutta pagina nelle università italiane, ieri, è stata scritta anche al Politecnico di Torino, dove Pini Zorea, un professore dell’università israeliana di Braude e docente ospite in un corso di dottorato, è stato messo al bando perché ha fatto dispiacere i centri sociali.

Il professore fa dispiacere i collettivi Pro Pal del Politecnico di Torino

Cambiare Rotta e Collettivo universitario lo hanno contestato perché nel corso di una sua lezione aveva invitato gli studenti Pro Pal a prendere le distanze da Hamas. «Sono d’accordo con la libertà palestinese, ma dovreste aggiungere un’altra parola: libertà da Hamas», sono state le parole del professore, che poi ha raccontato il suo vissuto nell’esercito israeliano: «Ero un soldato e posso dirvi che l’Idf è l’esercito più pulito del mondo».

Il rettore lo sospende: «Esternazione inaccettabile»

Il rettore, Stefano Corgnati, ha giudicato queste frasi come una «inaccettabile esternazione» e ha reso noto di aver «disposto, con effetto immediato, l’interruzione del modulo e la sospensione di ogni attività con il docente, che verrà convocato per un chiarimento su quanto avvenuto». «Il Politecnico, anche attraverso i suoi organi di governo – ha aggiunto il rettore – ha da sempre condannato con piena evidenza ogni forma di violenza, ripudiando la guerra e esprimendo sdegno e riprovazione per il continuo massacro della popolazione civile a Gaza, sollecitando altresì le istituzioni governative e universitarie a impegnarsi fattivamente per raggiungere una situazione di pace. Tale posizione è oggi ancora più forte e risoluta a seguito degli inaccettabili eventi di questi giorni».

Montaruli: «Inaccettabile è dare spazio a movimenti estremisti»

«È inaccettabile che il Politecnico di Torino dia spazio a movimenti estremisti che hanno giustificato l’assassinio di Charlie Kirk e, al tempo stesso, licenzi senza appello un docente impedendogli di spiegarsi per una frase estrapolata mentre la sua classe veniva assediata», ha commentato la deputata Torinese di FdI, Augusta Montaruli, parlando di «una discriminazione grave in un’istituzione che dovrebbe favorire il dialogo. Se la stessa logica fosse applicata a tutti, il corpo docente sarebbe ridotto ingiustamente: il lavoro non può dipendere dalle idee personali».

«Da un’università – ha ricordato la parlamentare – ci si aspetterebbe almeno il diritto di chiarire e confrontarsi, non la persecuzione delle opinioni. L’atteggiamento ideologico e frettoloso del rettore è più pericoloso delle parole contestate, soprattutto dopo che il movimento “Cambiare rotta” ha scritto “-1” davanti alla morte di Charlie Kirk: una posizione da isolare e condannare, perché avalla persecuzione, odio politico e persino attentati. Siamo davanti a una degenerazione aberrante che la comunità accademica e la società devono fermare con sdegno e che sarà oggetto di una interrogazione parlamentare».

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di Sveva Ferri - 17 Settembre 2025