
Striscia il disaccordo
Iacchetti contro tutti, dopo la rissa tv, l’amaro sfogo: zero solidarietà dalla sinistra… Mi è rimasto solo Antonio Ricci
In seguito all'accesa lite in diretta tv dalla Berlinguer, il comico fa il punto e accusa la sinistra italiana di non avergli dato sostegno e lamentando ripercussioni sul suo lavoro. Intanto, però, tra video social e interviste, si prepara a un'altra ospitata tv sul Nove...
Armiamoci e partite. Potrebbe riassumersi in questa sagace boutade la situazione che vede al centro della scena mediatica Enzo Iacchetti, fresco reduce della rissa tv con Eyal Mizrahi a È Sempre Cartabianca, su Rete 4. Sì, perché dopo la polemica scatenata dalla lite in diretta, che ha infiammato il dibattito su Gaza, a distanza di giorni dall’acceso scontro tv, il comico e conduttore, noto volto di Striscia la Notizia, comincia a fare i conti con i postumi dell’acceso confronto. Rincarando la dose – tra un’intervista a Fanpage e video postati su Instagram – delle recriminazioni. E lanciando accuse pesanti (ancora), non solo contro il suo interlocutore. Ma anche contro la sinistra italiana.
Iacchetti contro tutti
Tutt’altro che in sordina, infatti, Iacchetti dopo la performance televisiva su Rete 4, ha prima pubblicato un video di “spiegazioni” sui propri profili social. Poi ha ribadito posizione e recriminazioni in veste di ospite del canale Youtube di Alessandro Di Battista. E tanto per non farsi mancare nulla, questa sera parteciperà alla puntata di Accordi e Disaccordi sul Nove. Ma, nel frattempo, ha rilasciato anche un’altra intervista a Fanpage in occasione della quale ha lanciato accuse precise: questa volta indirizzate direttamente in direzione dell’opposizione al governo Meloni. Asserendo con nettezza: «Non c’è stato un politico di sinistra che mi abbia dato la sua solidarietà. In questo momento non sono di nessuno, sono solo dalla parte di quella povera gente», ha affermato il comico, riferendosi evidentemente a Gaza. E non solo…
Dopo la rissa tv, il caos del post polemiche
Insomma, la rissa tv in diretta a È sempre Cartabianca tra Enzo Iacchetti ed Eyal Mizrahi è stata solo l’inizio “delle ostilità”: in realtà da quel momento in poi Iacchetti se l’è presa un po’ con tutti. In primis con il suo diretto interlocutore della trasmissione di Bianca Berlinguer. E intanto, mentre continua a infiammare il dibattito social, a distanza di giorni dall’acceso scontro su Rete 4, il comico e conduttore non manca di rincarare la dose in un’intervista a Fanpage. Lanciando accuse pesanti non solo contro il suo interlocutore mediatico. Ma anche – e in qualche modo soprattutto – contro la sinistra italiana.
Certo non prima di essersela presa anche con il governo in carica, e con il ministro Salvini in particolare, nel mirino per avere detto rivolto a Israele: «Vi difenderemo sempre». Un’affermazione che il comico commenta dicendo: «È terribile… È il pensiero di un ministro. È un pensiero di un politico importantissimo ed è un pensiero che darà molto fastidio alla stessa maggioranza».
Un caso che divide, tra minacce e accuse politiche
Sì, perché Iacchetti non usa mezze misure. E ne ha per tutti. Per descrivere Eyal Mizrahi, presidente della Federazione “Amici di Israele“, definendolo un “provocatore” e accusandolo di aver detto cose che «neanche il diavolo avrebbe il coraggio di dire». E difendendo a spada tratta le sue reazioni in diretta, comprese le minacce e gli insulti, spiegando che sono state provocate dalle «puttanate» pronunciate dall’israeliano, “reo “di avergli chiesto di «definire bambino» (una frase che ha dato adito a meme e commenti sardonici” sui social).
Iacchetti tra rivelazione e timori: sto perdendo lavoro…
Ma, alla fine della fiera, la vera accusa che fa rumore in queste ore, è quella che il comico rivolge alla politica. Iacchetti, infatti, un fiume in piena, denuncia – neanche troppo velatamente– l’assenza di solidarietà da parte dei politici di sinistra. «Non c’è stato un politico di sinistra che mi abbia dato la sua solidarietà», asserisce il volto tv. Un’accusa, la sua, lanciata nel corso dell’intervista, che fa rumore. E che adesso – al netto delle rivendicazioni e della veemenza ostentata in tv – fa trapelare timori fin qui taciuti. «Vorrei tornare a fare il mio mestiere e non so perché il mio mestiere sta rallentando. Cioè, io sto perdendo parecchio lavoro», ha confessato Iacchetti.
Lasciando intendere chiaramente che, al momento, l’unico a essergli rimasto vicino, a quanto pare, è il suo “nume tutelare” storico: Antonio Ricci. Il fondatore di Striscia la Notizia infatti, secondo Iacchetti, avrebbe capito perfettamente il motivo delle sue parole. E avrebbe saputo fargli capire «benissimo che cosa mi sarebbe successo dopo». A Iacchetti, dunque, resta la spalla di Ricci. Mentre continua il suo tour mediatico rilanciato dall’infiammato scontro tv dell’altra sera, con la partecipazione stasera al programma sul Nove. Nel frattempo, però, la sinistra evocata e chiamata in causa, continua a tacere. E con questo Enzino non può che fare i conti…