
Italia ostaggio degli ultrà
Guerriglia pro Pal. Centrodestra: “Violenza inaudita, ma che c’entra con Gaza?”
Lunedì di violenza in tutta Italia nel nome della Palestina libera. Oltre 60 agenti feriti, scontri con gli agenti, stazioni devastate, incappucciati che sfondano a sassate le vetrate. Guerriglia urbana un po’ ovunque con epicentro a Milano dove ultra sinistra e pro Pal hanno dato il ‘meglio’ di sé. Non una parola di condanna, come da copione, da parte della coppia Bonelli-Fratoianni che anzi rilancia con la stanca narrazione del governo complice del genocidio di Gaza.
La Russa: violenza che non ha niente a che fare con Gaza
Nel nome della pace, dunque, violenza senza limiti. Immediata la denuncia sdegnata della alte cariche dello Stato, presidente del Consiglio in testa (“scene indegne”, ha detto Giorgia Meloni), della maggioranza e, per una volta, con i distinguo del caso (si tratta di mele marce), anche di Pd e 5Stelle. ”Forze dell’ordine, cittadini e lavoratori presi in ostaggio per ore dalla violenza inaccettabile di centinaia di delinquenti che si professano pacifisti ma che in realtà stanno dando vita a vergognose guerriglie urbane”. Così sui social il presidente del Senato, Ignazio La Russa. “Assistiamo ad azioni che nulla hanno a che fare con la protesta per Gaza e che tutti, e ripeto tutti, dovrebbero condannare. Solidarietà forte, vera, sincera, alle forze dell’ordine aggredite, ai cittadini e al presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ancora una volta vittima di vile minacce”.
Rampelli: Gaza è un pretesto per acuire la tensione sociale
“A Torino – sottolinea Fabio Rampelli – un’immagine di Giorgia Meloni è stata data alle fiamme. A meno di due settimane di distanza dall’omicidio di Charlie Kirk, la sinistra non perde occasione per rinnovare il suo sentimento d’odio e il suo linguaggio di violenza. Quanto accade nel resto d’Italia dimostra che Gaza è solo un pretesto per acuire la tensione sociale e favorire il caos. Che senso avrebbe del resto invocare la pace usando la violenza?”. Ecco perché -aggiunge il vicepresidente della Camera- la sinistra non prende le distanze dai violenti della sua parte, per lasciarsi le mani libere, per usare e incoraggiare il clima ostile che promana da questi episodi in modo che possa colpire il governo. L’impressione che ne deriva è che la pace interessa poco e la causa palestinese ancora meno”.
Tajani: atti criminali che non c’entrano con l’aiuto al popolo palestinese
Di atti criminali parla il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. “Non ha nulla a che vedere con l’aiuto alla popolazione palestinese e con il diritto allo sciopero sancito dalla nostra Costituzione aggredire la polizia, bloccare le stazioni, bloccare i posti, mettere in fuga i turisti, bloccare le autostrade”. In nome della Palestina – conclude il ministro esprimendo solidarietà agli agenti – non si possono fare i delinquenti. Per Maurizio Gasparri quanto accaduto “è gravissimo”. “Colpire il popolo in divisa, chiamato a garantire la sicurezza di tutti, non è protesta, ma intimidazione. Così come bruciare l’immagine del nostro presidente del Consiglio è un fatto inaccettabile che ha in sé i germi pericolosissimi dell’odio e della violenza”.
Bernini: non è così che si ferma la guerra
“Non è costringendo le università italiane a chiudere i cancelli che si esprime vicinanza al popolo palestinese, non è impedendo l’ingresso in aula a studenti e studentesse che si manifesta il proprio sconcerto per la carneficina in corso a Gaza, non è aggredendo le forze dell’ordine che si contribuisce alla costruzione di un percorso di pace in Medio Oriente”. Così su X il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini. Per l’europarlamentare leghista Silvia Sardone “le immagini pesantissime di Milano con centinaia di attivisti pro Pal, amici di Hamas e antagonisti di sinistra e centri sociali che assaltano le forze dell’ordine e devastano la Stazione Centrale sono la dimostrazione sempre più evidente dell’odio che proviene da questi ambienti”.
Schlein condanna ma anche no, per Magi va tutto bene
Sotto il pressing della maggioranza che chiede una condanna trasversale scende in campo Elly Schlein. “Io non ho alcuna difficoltà a condannare la devastazione della stazione di Milano e il ferimento di 60 agenti di polizia. Ma non possiamo accettare di vedere che la violenza di qualche centinaio di manifestanti che hanno colpito la stazione copra quelle decine di migliaia di manifestanti che pacificamente oggi in tutto il paese hanno manifestato per Gaza”. Solo Lia Quartapelle ammette che chi usa la violenza ” tradisce lo spirito e la volontà di una manifestazione sentita e partecipatissima”. Per Riccardo Magi va tutto bene. “Centinaia di migliaia di persone sono scese pacificamente in piazza in tutta Italia per manifestare contro la carneficina in corso a Gaza”. I 5Stelle, che pure condanna gli episodi di violenza, vedono solo “una marea umana che ha dato un chiaro segnale a questo governo: basta giri di parole, l’Italia si schieri contro il genocidio”.