
Una vicenda sconvolgente
Germania, 16enne ucraina spinta sotto un treno: arrestato migrante di origini irachene
Il sospettato, che era stato raggiunto da un decreto di espulsione a marzo, potrebbe evitare la pena per infermità mentale. La madre della vittima: "Solo l’AfD mi ha sostenuto"
Un gesto brutale ha spezzato la vita di una sedicenne ucraina, Liana K., rifugiatasi in Germania con la madre dopo l’invasione russa del 2022. La ragazza, che aveva appena iniziato il suo apprendistato come assistente dentale, è morta l’11 agosto scorso a Friedland, in Bassa Sassonia, travolta da un treno merci. Secondo le indagini, a spingerla sui binari sarebbe stato Muhammad A., iracheno di 31 anni ospitato nel centro di transito per richiedenti asilo della città. L’uomo è stato arrestato e posto in custodia cautelare, dopo settimane di incertezze e contraddizioni.
Il dramma alla stazione di Friedland
La giovane stava tornando a casa dal lavoro e si stava recando dalla madre a Geisleden, a 28 chilometri di distanza. Poco prima della tragedia, era al telefono con il nonno che «ha dovuto ascoltare tutto» e sentire le urla. «Poi solo il rumore di un treno», ha raccontato il sindaco della cittadina tedesca, Markus Janitzki, che da anni sostiene la famiglia.
Gli agenti, accorsi alla stazione in seguito a segnalazioni di disordini, hanno trovato l’omicida sul posto. Calmo, si è limitato a condurli al corpo della ragazza, dichiarando di averla trovata già distesa sulla banchina. In quel momento le autorità ipotizzarono un suicidio e lo lasciarono libero.
Un’espulsione mai eseguita
Il sospettato non avrebbe dovuto trovarsi in Germania. Dal marzo 2025 era destinatario di un ordine di espulsione, ma continuava a vivere nel centro di accoglienza di Friedland. Una contraddizione che pesa come un macigno su un sistema che proclama regole, ma non le applica.
Le ombre sulla responsabilità penale
Ora, la procura sta verificando le condizioni psichiatriche dell’uomo. In passato, secondo alcuni rapporti, gli sarebbe stata diagnosticata la schizofrenia. Un elemento che potrebbe incidere sull’imputabilità. Ma per la madre di Liana, questa prospettiva è insopportabile.
«All’inizio ho pensato che l’autore avrebbe ricevuto la sua punizione. Ma temo che la eviterà sostenendo di avere una malattia mentale», ha detto al giornale Junge Freiheit. E ancora: «Dopo una “guarigione” in un ospedale psichiatrico, potrà continuare a vivere senza rimorsi e commettere nuovi crimini, sapendo che la prossima volta gli basterà fingersi di nuovo malato di mente».
L’appello accolto dall’AfD
Di fronte al silenzio dei partiti tradizionali tedeschi, la mamma ha deciso di rivolgersi a chi l’ha ascoltata: «Non mi importava quale partito ascoltasse le mie preoccupazioni. L’AfD mi ha aperto la porta, ha preso sul serio le mie preoccupazioni e continua a sostenerci ancora oggi».
L’addio a Liana
La sepoltura della ragazza è prevista per metà settembre. Per aiutare la famiglia a sostenere le spese del funerale, il sindaco Janitzki ha avviato una raccolta fondi. Un gesto che cerca di lenire il dolore di una comunità.