
Addio vangelo green
Gaza e non solo, danze caraibiche a bordo della Flottilla inquinante. Web in rivolta
La coerenza non è il forte della baldanzosa Flottiglia pro Gaza nelle acque del Mediterraneo. L’ultimo scivolone della ciurma è testimoniato da un video virale su X che riproduce balli scatenati. Nel filmato, a bordo Flotilla, si vede una giovane divertita e scatenata danzare a bordo a suon di musica mentre una delle imbarcazioni si dirige verso Gaza. Abbigliamento stile Ibiza, bandana sulla fronte sembra diretta a un rave sulla spiaggia. Non proprio una postura consona alla missione. I commenti velenosi e le critiche sui social non sono tardati.
Sulla Flotilla pro Gaza si balla e di festeggia a suon di musica
“Vedo questa ragazza della Flotilla – si legge in un post in lingua catalana a commento del video – e penso: anche lei avrebbe potuto essere trasportata morta in un furgone per le strade di Gaza, una dei 364 innocenti assassinati o uno dei 44 ostaggi del Supernova Festival. La differenza? Lì, gli innocenti ballavano, qui, i complici dei carnefici ballavano”. E ancora: “Sembra diretta a un rave”, “L’incoerenza intellettuale dei fanatici di Hamas”.
Cinquemila litri di carburante, quelli che servono a un’auto per fare per fare due volte il giro del mondo
Per non dire del tasso di inquinamento della Flottilla. Ultima gaffe della comitiva pronta a rompere l’assedio di Netanyahu sulla Striscia. In queste ore la capitana green Greta Thunberg è imbarcata su una nave Cd Holmes da 160 tonnellate costruita nel 1969 per l’esercito britannico, che consuma a velocità massima fino a 45 litri all’ora, viaggiando a una media di 20 litri all’ora a velocità di crociera. Considerando il massimo consumo dell’imbarcazione, la nave per viaggiare da Barcellona a Gaza potrebbe utilizzare fino a 5mila litri di carburante. Tanti, tantissimi. Quelli necessari a un’automobile per fare due volte il giro del mondo. Alla faccia del clima e dell’ecosistama. Altri tempi quelli in cui Greta voleva abolire le autovetture, definite un “grave problema”.
L’impegno serio del governo Meloni con la campagna Food for Gaza
Il governo Meloni al contrario, lontano dai riflettori, è impegnato in prima linea sul fronte umanitario a Gaza con la campagna Food for Gaza. Dopo la lettera-appello di Elly Schlein per la sicurezza della flotta, la premier ha puntualizzato che per evitare rischi ai volontari sarebbe meglio avvalersi di altri canali umanitari attivati non solo da parte del governo italiano. La campagna di Palazzo Chigi ha come obiettivo di assistere oltre un milione di civili, poi l’approdo negli ospedali italiani dei bambini palestinesi feriti nei bombardamenti, accompagnati dalle loro famiglie.
Evacuati più di 900 abitanti della Striscia dall’ottobre 2023
L’ultima evacuazione sanitaria, come fa sapere la Farnesina, c’è stata il 13 agosto quando sono sta ti accolti altri 31 bambini palestinesi insieme ai familiari, per un totale di circa 117 persone. Complessivamente sono 181 i bambini di Gaza in cura o già curati negli ospedali italiani, 577 palestinesi comprese le famiglie. In tutto sono più di 900 gli abitanti della Striscia evacuati in Italia dall’ottobre 2023, se si sommano anche i ricongiungimenti. E sono oltre 200 le tonnellate di cibo e beni primari consegnate a Gaza da marzo del 2024, quando il ministro Antonio Tajani ha lanciato l’iniziativa.