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Festa dell’Unità sottotono, addio vecchi fasti. A Reggio Emilia zero confronti: i compagni parlano solo tra loro

Kermesse in declino

Festa dell’Unità sottotono, addio vecchi fasti. A Reggio Emilia zero confronti: i compagni parlano solo tra loro

Parte in tono minore la storica kermesse che celebra gli 80 anni. Nessun ospite della maggioranza e del campo largo. Nostalgia per i tempi d'oro di Berlinguer e autoreferenzialità

Politica - di Elsa Corsini - 3 Settembre 2025 alle 11:22

“Ottanta voglia di unità”. Si è aperta ieri la Festa dell’Unità a Reggio Emilia (la città di Nilde Jotti ) che celebra gli ottanta anni dalla nascita. Un gioco di parole per festeggiare l’ottantesimo ed evocare il pallino della segretaria Elly Schlein. Sempre impegnata sulla strada del “testardamente unitari”, sempre più velleitaria e lontana.  Una kermesse in terra amica fino al 14 settembre che si presenta decisamente sottotona e tutta introflessa. Addio alla vecchia tradizione dei dibattiti con gli avversari e gli scontri eccellenti. A sfogliare il programma della festa non c’è traccia di rappresentanti del centrodestra né del campo largo, assenti Italia Viva e Azione.

Festa dell’Unità a Reggio Emilia senza confronti né progetti

I compagni preferiscono parlare tra di loro, confrontarsi con se stessi, concentrati sulle prossime regionali fonte di liti e veti incrociati.  Sono un pallido ricordo i match del glorioso passato con Andreotti, Fini e Montanelli quando il segretario Enrico Berlinguer scaldava i cuori e riempiva le piazze. Igor Taruffi, responsabile dell’organizzazione, la mette così: “In questa fase politica dobbiamo lavorare per costruire l’alternativa”.

Ottanta anni tra autoreferenzialità e nostalgia dei tempi d’oro

La scelta della location non è casuale. Qui è nata la Festa dell’Unità, qui nel 1983, pochi mesi prima di morire,  Berlinguer tenne un memorabile comizio di fronte a quasi un milione di persone. Nessun avversario, tanto autocompiacimento e  autoreferenzialità. “Ma abbiamo invitato i rappresentanti di Confindustria, della Cna, dei sindacati – si giustifica Taruffi – vogliamo dialogare con i mondi economici e sociali. Con gli altri partiti il confronto si fa in Parlamento”.

“Con gli avversari ci confrontiamo in Parlamento”

Vietato mettere in discussioni i diktat del Nazareno. Massimo Gazza, segretario del Pd di Reggio Emilia, respinge al mittente le accuse di ‘mosceria’. “Dobbiamo contrastare con tutta la forza che abbiamo le valutazioni svilenti e riduttive che danno della nostra festa”. Ma la nostalgia è palpabile: la mostra sugli ottant’anni della kermesse accoglie i visitatori distratti trasmettendo un senso di malcelata voglia di passato, molto evidente nel video che rimanda il comizio di Berlinguer.

Nichi Vendola si commuove e si atteggia a star

Nichi Vendola, commosso dalle immagini dei tempi d’oro, si preannuncia la star del momento, ospite della festa per una originale rilettura di  Pier Paolo Pasolini. “Una sinistra frammentata come quella di oggi — dice l’ex governatore pugliese tornato in pista – dovrebbe saper trovare nelle origini la forza per cambiare il Paese”. Ma a tenere banco è la partita delle  regionali in Puglia. Se Michele Emiliano ha deciso di fare un passo indietro, come aveva richiesto il candidato in pectore Antonio Decaro, la matassa è ancora ingarbugliata con Vendola che scalpita e non intende ritirarsi dalla pugna.

La partita delle regionali in Puglia agita il Nazareno

“Mi si chiede un gesto di generosità ma questa non c’entra nulla. Qui è una questione di autonomia dei partiti. Io sono il presidente di Sinistra italiana e rispondo al mio partito, non al Pd. Mi hanno chiesto di impegnarmi e io sono a disposizione”.  Sul palco, neanche a dirlo, sfileranno uno dopo l’altro tutti i candidati del campo largo nelle regioni: i dem Matteo Ricci, Eugenio Giani, Antonio Decaro e Giovanni Manildo e il pentastellato Roberto Fico. La segretaria spera che le urne di autunno decreteranno il rilancio delle 7 Regioni al voto.

Sul palco di Avs solo Fratoianni-Bonelli-Schlein-Conte

Autoreferenzialità anche per la festa di Avs al via questa sera al Monk, il locale trendy fuori dalla ztl della Capitale. Anche qui nostalgia canaglia. è il  palco da cui due anni e mezzo fa Schlein lanciò la sua candidatura alla guida del Nazareno. Per la serata di apertura è previsto il quartetto doc:  Schlein-Conte-Fratoianni-Bonelli.

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di Elsa Corsini - 3 Settembre 2025