
I valori comuni
Fenix, i ragazzi di Gioventù nazionale si raccontano al Secolo: “Qui all’Eur con una precisa idea di Italia”
Nel villaggio di Fenix, al laghetto romano dell’Eur, il grande caldo non ferma il patriottismo dei militanti di Gioventù nazionale. Anzi, sembra che il clima alimenti proprio la fiamma tricolore che abita nei loro cuori. Abbiamo intervistato alcuni dei ragazzi, che seguono i panel e passeggiano tra i ciliegi del parco, conversando sull’attivismo politico.
Tra loro c’è Lorenzo Rocchi, che fa politica nel circolo di Gioventù nazionale alla Garbatella. Per lui, “l’attaccamento alla patria non rappresenta semplicemente l’amore verso un territorio, ma anche l’adesione a una fede spirituale che unisce il popolo italiano nel nome dei caduti del Risorgimento”.
Carlo Mangione, che frequenta lo stesso circolo di Lorenzo, ha un’idea ben precisa della sua Italia: “È il posto in cui sono nato e sarei pronto a difenderlo senza scendere a compromessi. È anche uno dei motivi per cui sono impegnato nell’attivismo giovanile”. Elena Persichetti, militante di Azione studentesca e Gioventù nazionale nella capitale, si riconosce “in una storia italiana fatta di sacrifici e di eroi. Per me l’idea di unità è importante, perché amo i miei connazionali riuniti sotto il tricolore”.
Il patriottismo dei ragazzi di Gioventù nazionale: Armando, Alice e Sofia
Sotto le tende vicine al laghetto, recintato da anni per precauzione, c’è il presidente di Gioventù nazionale di Frosinone. Si chiama Armando Conte e il suo sogno è quello di diventare avvocato, ma anche di continuare a militare “perché Gioventù nazionale continua a difendere la patria, l’identità e i confini. Si tratta di tre concetti chiave per cui hanno combattuto tanti ragazzi come noi nella prima guerra mondiale”.
Poco distante c’è Sofia Vassallo, una ragazza palermitana che si è trasferita Roma per studiare alla Luiss. Durante il suo soggiorno si è avvicinata al nucleo di Gioventù nazionale a Ponte Milvio. Tiene a ricordare che “il concetto di patria dovrebbe essere importante per tutti, anche per i partiti politici di sinistra. Credo nella ricchezza del mio territorio, ma anche in Dio e nella famiglia”.
Vicino a lei c’è Alice Pellegrini: arriva da Monterotondo e studia Scienze politiche alla Lumsa di Roma. Secondo lei “bisognerebbe riscoprire l’importanza dei luoghi in cui i ragazzi italiani sono cresciuti. Nel mondo siamo considerati un’eccellenza non soltanto per i nostri prodotti, ma anche per una storia ricca di cultura… abbiamo un’eredità inestimabile da custodire”.