
La festa di Roma
Fenix, i militanti di Gioventù nazionale bocciano i cattivi maestri: “L’odio di sinistra può uccidere, il caso Kirk insegna”
L’omicidio di Charlie Kirk ha scosso la comunità conservatrice internazionale, soprattutto quella giovanile. Perché l’obiettivo del fondatore di Turning point era proprio quello di coinvolgere la “Generazione Z” nelle elezioni americane E così, dopo la sua scomparsa, è tornato alla luce il tema dell’odio politico. Per questo motivo abbiamo intervistato tre ragazzi e tre ragazze a “Fenix”, l’evento organizzato da Gioventù nazionale a Roma. Tutti loro condividono lo sgomento per la morte del attivista conservatore statunitense, che in pochi anni aveva conquistato la fiducia di Donald Trump e della compagine repubblicana. Ma ognuno ha vissuto quella tragedia con la propria sensibilità.
“L’odio politico è sempre presente e può uccidere: basti pensare all’assassinio di Kirk, che è stato ucciso mentre stava parlando all’università dello Utah. Era riuscito persino a conquistare i college dove inizialmente era più presente la sinistra”, dice Manuelpietro, militante di Gioventù nazionale del circolo romano di Garbatella. Carola, che fa politica assieme a lui, sostiene che “è impensabile gioire e umiliare un ragazzo morto per esprimere le proprie idee”. Anche Mattia è dello stesso avviso, ma ha aggiunto che la scomparsa di Kirk sia “il risultato di una sinistra che negli anni ha soffiato sull’odio politico, per poi giustificare e coccolare chi ha utilizzato la violenza per scoraggiare chi la pensava diversamente”. Ma non solo, perché i progressisti “in passato hanno provato a utilizzare la censura per evitare in confronto”.
I ragazzi di Gioventù nazionale: “L’odio politico è antifascista da sempre”
La conversazione si è poi spostata sulla matrice ideologica dell’odio politico. Come ha sottolineato Massimo, responsabile di Gioventù nazionale a Roma, “è preoccupante vedere che la sinistra dai suoi scranni cerchi di minimizzare quanto accaduto negli Usa”. “Noi combattiamo i cattivi maestri – ha proseguito – che fomentano i giovani a scontrarsi. Non esiste nessuno ‘squadrismo rosso’, la colpa è di chi semina l’odio antifascista”.
Gli fa eco Giorgia: “I ragazzi di sinistra sono fomentati dal rancore, basta fare un giro nelle università italiane, dove i collettivi hanno generato una tensione incredibile soprattutto durante le elezioni accademiche”. E per finire c’è Sofia, che viene da Palermo ma studia a Roma, dove si è avvicinata al circolo di Gioventù nazionale di Ponte Milvio: “Al Parlamento europeo, gli esponenti progressisti hanno applaudito per evitare che i conservatori potessero eseguire il minuto di silenzio per Kirk. È terribile, perché anche sui social c’è chi ha diffuso un odio eccessivo nei confronti di una persona innocente“.