
Nel corso del suo podcast
Fedez: «Quando andavo ai centri sociali davamo fuoco alle sedi di destra». E cita un attentato avvenuto davvero
Il cantante era in studio con una esponente di Ultima Generazione, ha raccontato l'episodio scherzando sull'inefficacia dei metodi non violenti
«Io quando andavo nei centri sociali davamo fuoco… Apriva un centro sociale di destra, gli davamo fuoco. Quando ha aperto Cuore Nero siamo andati a dargli fuoco, risultato ottenuto: abbiamo chiuso Cuore Nero». A dirlo è stato Fedez, nel corso della puntata di ieri del suo Pulp Podcast, popolare format che su Youtube ha oltre 250mila iscritti. La puntata in questione è stata vista, allo stato attuale, da oltre 136mila utenti, che si suppone siano per lo più giovani.
Il confronto con l’esponente di Ultima Generazione
Ospiti in studio c’erano due giovani donne, una climatologa e una rappresentante di Ultima Generazione. Si parlava dei metodi di protesta del movimento, in uno scambio anche interessante in cui Fedez rilevava come blocchi stradali ed estremizzazione del messaggio ecologista rischino di avere un effetto opposto a quello desiderato, ovvero di suscitare un rifiuto rispetto alle tematiche ambientali. Un discorso di buon senso, portato avanti con leggerezza e qualche paradosso.
La rivendicazione dell’attentato al circolo Cuore Nero
Senonché, alla rivendicazione di un approccio non violento del movimento da parte dell’ospite di Ultima Generazione, Fedez ha esclamato «sbagliate!» e se n’è uscito con quella frase (minuto 36 circa). Deplorevole in sé, forse non esente da qualche risvolto penale, ma soprattutto molto preoccupante se si considerano sia il clima che si sta vivendo in Italia sia il fatto che si riferisce a un episodio di cronaca realmente accaduto: nel 2007 il centro culturale di Milano Cuore Nero, promosso da ambienti della destra radicale, fu realmente incendiato alla vigilia dell’inaugurazione. L’incendio si propagò anche al tetto della struttura e a un edificio vicino. Quel caso fece svegliare Milano con l’idea che, ancora, a trent’anni di distanza dagli anni Settanta, ci fosse qualcuno convinto che “le sedi dei fascisti si chiudono col fuoco”. E fu così allarmante che anche i partiti della sinistra, dal Prc all’Unione, condannarono con fermezza, esprimendo il rifiuto di qualsiasi forma di violenza politica.
Fedez, forza, puoi essere meglio di così
Non sappiamo se la rivendicazione di Fedez di aver preso parte in qualche modo a quell’attentato sia stata una millanteria, una effettiva memoria personale o un ricordo collettivo fatto proprio per vicinanza a quegli ambienti, offrendo una testimonianza più o meno diretta dei metodi che i centri sociali ritenevano o ritengono non solo accettabili, ma validi. Certo è che, per quanto l’abbia detto ridendo, si tratta di un’affermazione di straordinaria gravità. Della quale Fedez forse non si è reso conto. Un vero peccato, specie dopo le prove di maturità che aveva dato accettando, per esempio, di dialogare con l’antico “nemico” Maurizio Gasparri, trovando un punto di incontro oltre ogni steccato su un tema di grande interesse e sensibilità come il disagio giovanile. Fedez, forza, lo hai già dimostrato: puoi essere meglio di così.