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Elio Germano continua il piagnisteo: “Ho pensato di lasciare il cinema dopo la querelle con Giuli”

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Elio Germano continua il piagnisteo: “Ho pensato di lasciare il cinema dopo la querelle con Giuli”

Politica - di Federica Argento - 23 Settembre 2025 alle 19:19

“Se ho pensato di lasciare il cinema? Lo penso in continuazione. L’ho pensato dopo quello che è successo con Giuli”. Così Elio Germano in un’anticipazione dell’intervista rilasciata al nuovo numero di Vanity Fair, in edicola da domani 24 settembre. I dolori di Elio proseguono. Prima la lagna con cui ci ha ammorbato per il disagio psicologico di avere interpretato un “mostro” come Mussolini nella serie tv tratta dal romanzo di Scurati “M”.  Poi il racconto lacrimoso della contrarietà della  nonna partigiana a che interpretasse il Duce. Quindi il racconto del placet della nonna, dopo avere visto il prodotto in anteprima. Insomma, Elio Germano ha trascorso momenti veramente travagliati…”.

Elio Germano, quella vocazione alla sofferenza….

Il  bravo attore ha una vocazione insopprimibile alla sofferenza e allora nell’intervista racconta di un altro momento di “dolore” che lo avrebbe portato addirittura a pensare di lasciare il cinema. “Agli ultimi David di Donatello ho assistito con estremo disagio alle esternazioni del ministro Giuli  di fronte al presidente della Repubblica – dice a Vanity Fair- . Ha parlato di una situazione rosea del cinema nonostante non sia così: il comparto è fermo da un anno e mezzo, ho toccato con mano la disperazione di professionisti – fonici, macchinisti, falegnami, molto ambiti all’estero – che stanno senza lavoro. E la responsabilità è anche di questo governo”. Non rinuncia all’invettiva antigovernativa.

Elio Germano: Giuli parli con gli attori. Ma non si accorge che l’ha già fatto….

“Morale: stavo andando via quando un ragazzo con un telefonino mi ha fermato e mi ha chiesto che cosa pensassi. Non ho saputo mentire e gli ho risposto che mi sarebbe piaciuto che il ministro incontrasse i rappresentanti di categoria per avere il polso di quello che stava accadendo. Niente di esagerato, o no? Invece apriti cielo”. Qualcuno riporti Elio Germano sul pianeta terra, perché l’incontro da lui auspicato è avvenuto a metà giugno. E si è svolto con reciproca soddisfazione di ministro e addetti ai lavori. Forse per questo, Germano ha preferito dimenticare.

“Il circoletto degli attori?Esiste, ma…”

Sull’esistenza del circolino degli attori, Germano ha risposto dando la sua versione: “Certo, esiste. Per un motivo, però: oggi i film vengono finanziati dal ministero oppure dai privati tipo le banche, eccetera, che di cinema non ne capiscono. Quali film finanziano? Quelli dall’incasso sicuro. Una mezza sicurezza è data dagli attori che funzionano; un’altra mezza dalla storia e allora ci si ispira a libri, fumetti e personaggi realmente esistiti. Io so benissimo quanti soldi dà una banca se c’è il mio nome nel cast: come i calciatori, abbiamo una valutazione di mercato – con degli zeri di meno – che oscilla in base al box office”. Si riferisce al “tax credit”. Ed è il sistema a cui il Mic ha dato organicità e trasparenza al sistemna dei finanziamenti. Ed era ora, come molti esponenti del settore auspicavano (tranne Germano).

Nel cinema finisce l’era dei furbetti

Solo per fare un esempio, nel luglio scorso il Mic grazie a una serie di controlli ha recuperato un bel bottino. Ammontano a 66 milioni di euro i fondi di tax credit “salvati” dal ministero della Cultura, grazie a una serie di controlli incrociati che hanno consentito di verificare che, a fronte di domande che formalmente apparivano regolari, mancavano in realtà i requisiti per ottenere i benefici. I crediti d’imposta che erano stati già concessi sono stati così revocati. Inoltre, sempre sulla base di controlli approfonditi, sono state respinte domande per altri 22 milioni. Insomma, il cinema non va così male, Germano si rilassi…

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di Federica Argento - 23 Settembre 2025