
Cavalieri del Bene
Dal Papa parole di gratitudine e incoraggiamento agli esorcisti: il loro un “ministero delicato e necessario per vincere su Satana”
Il Pontefice ha espresso il suo profondo apprezzamento per l'operato dei "pastori della liberazione", definendo il loro un ministero "delicato e quanto mai necessario" che unisce la lotta alle forze demoniache con l'opera di consolazione
In un mondo che spesso preferisce la ragione alla fede cieca, c’è un aspetto del ministero sacerdotale che rimane avvolto nel mistero e nel silenzio: il delicato e difficile compito degli esorcisti. Ebbene, è proprio a questi cavalieri in abito talare che lottano contro il demoniaco che oggi Papa Leone ha espresso il suo profondo apprezzamento per il lavoro svolto. Un compito non facile, quello dei sacerdoti che operano come esorcisti, che il Pontefice non a caso definisce un ministero «delicato e quanto mai necessario».
A Sacrofano si è svolto il XV Convegno internazionale degli esorcisti, con oltre 300 partecipanti da tutti i continenti. Ed lì che Papa Leone XIV ha inviato un messaggio di incoraggiamento, definendo il loro ministero «opera di liberazione e consolazione». Tra i temi affrontati: discernimento, fenomeni occulti, dialogo con la scienza e nuove sfide spirituali legate alla tecnologia.
Papa Leone ringrazia per gli esorcisti
Il messaggio allora, firmato dal cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, è stato inviato in occasione del convegno biennale dell’Associazione internazionale esorcisti, e nella sua completezza recita: «Il Santo Padre esprime apprezzamento per i sacerdoti che si dedicano al delicato e quanto mai necessario ministero dell’esorcista, incoraggiando a viverlo sia come ministero di liberazione dal maligno sia come ministero di consolazione».
Il loro un ministero «delicato e necessario»
Parole, quelle che il Santo Padre ha fatto giungere al convegno biennale dell’Associazione internazionale esorcisti, che non tralasciano neppure l’invito, in calce al messaggio, con cui il Pontefice ha esortato a sostenere i fedeli «realmente posseduti dal maligno con la preghiera e l’invocazione della presenza efficace di Cristo. Affinché mediante il sacramentale dell’esorcismo il Signore conceda la vittoria su Satana».
Nel suo intervento, dunque, il Pontefice ha incoraggiato gli esorcisti a vivere il loro servizio sia come ministero di liberazione dal maligno. Che come ministero di consolazione. Questo approccio duale sottolinea l’importanza di non solo affrontare la presenza del Male, ma anche di offrire supporto e speranza a coloro che soffrono ai quali, attraverso il sacramentale dell’esorcismo, il Signore può concedere la vittoria su Satana.
Un riconoscimento, quello arrivato da parte del Santo Padre, che evidenzia la serietà e l’importanza con cui la Chiesa guarda a questo particolare aspetto del suo ministero. Parole, quelle di Papa Leone, che rappresentano un forte segnale di sostegno e incoraggiamento per tutti i sacerdoti impegnati in questo difficile e spesso misconosciuto servizio: un segnale di grande peso affidato a un messaggio che, nel definire il ministero dei preti esorcisti un compito «delicato e quanto mai necessario», sottolinea la complessità e la gravità con cui la Chiesa affronta la questione del maligno.
«Liberazione dal maligno» e «ministero di consolazione»
Non solo. L’invito del Papa a combinare la «liberazione dal maligno» con il «ministero di consolazione» è particolarmente significativo. Dimostra che il ruolo dell’esorcista non è solo un atto di lotta spirituale, ma anche un profondo atto di carità e cura pastorale, volto a sostenere e offrire speranza a persone in situazioni di estrema sofferenza.
Questo gesto di Papa Leone rafforza la posizione della Chiesa su un tema che, nel mondo moderno, è spesso oggetto di scetticismo o di fraintendimenti, confermando l’importanza di un ministero che continua a essere ritenuto essenziale per la fede cattolica. Un ministero che, però, stando agli ultimi bilanci dell’Aie, almeno fino a poco tempo fa, sembra registrare un calo progressivo di sacerdoti votati alla bisogna.
Il demonio c’è, mancano gli esorcisti?
Non a caso, denunciava già un paio d’anni fa all’Adnkronos don Gianni Sini, esorcista sardo, davanti ai sacerdoti che lottano contro Satana c’è la grande sfida dell’occultismo: «Il nostro lavoro è fondamentale contro i nuovi artigiani del diavolo». La scarsità di esorcisti allora, spiegava don Sini interpellato dall’agenzia di stampa, è dovuta anche alla mole di lavoro che sta dietro ai sacerdoti che danno la caccia al maligno.