
La rotta di un successo
Crosetto: con la Vespucci abbiamo portato l’Italia nel mondo, i suoi valori, le sue tradizioni e l’eccellenza del Made in Italy
Presentati i numeri del tour della Nave scuola iniziato a Genova il 1° luglio 2023 e approdato sempre lì il 10 giugno del 2025: oltre 1,2 milioni di visitatori complessivi tra 5 continenti, 32 Paesi e 53 porti, di cui 20 nel Mar Mediterraneo. Tutto veleggiando sulla scia della storia e della cultura del Bel Paese
Ammirata in 32 Paesi, visitata da oltre un milione di persone, la mitica Amerigo Vespucci ha veleggiato come ambasciatrice del Made in Italy nel mondo. La Nave, che ha appena concluso il suo tour mondiale, ha compiuto un’impresa senza precedenti e solcando i mari ha portato un messaggio di eccellenza, tradizione e tecnologia italiana in cinque continenti. E oggi, durante la presentazione dei risultati a Roma, al Tempio di Venere (davanti al Colosseo), il ministro della Difesa Crosetto; il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano; e il vice ministro delle Imprese e del Made in Italy, Valentino Valentini, tra gli altri, ne hanno celebrato il successo.
Crosetto: «Nel 2026 Vespucci e Villaggio Italia a New York»
L’esito di un progetto che tra bilanci e orgoglio, sinergie e prospettive, sottolinea l’importanza e la forza del Made in Italy e dei valori che incarna ed esporta. Un’iniziativa che va ben oltre la missione militare, come dimostra l’intenzione di replicare il “Villaggio Italia” a New York nel 2026. Sì, perché come ha anticipato questa mattina il ministro della Difesa, «la Nave Vespucci sarà presente un America per i 250 anni della Marina Usa e faremo un esperimento a New York con il Villaggio Italia che si fermerà 3 settimane-un mese. E sarà un modo per raccontare Italia»
I numeri da capogiro di un tour dell’eccellenza Made in Italy
Ma procediamo con ordine, e partiamo dai dati. O meglio, dalle cifre da capogiro che raccontano: oltre 1,2 milioni di visitatori complessivi tra 5 continenti, 32 Paesi e 53 porti, di cui 20 nel Mar Mediterraneo. Tutto nell’arco di un viaggio parametrabile, in termini di miglia nautiche percorse, a oltre due volte la circonferenza terrestre. Un tour iniziato a Genova il 1° luglio 2023, e conclusosi nel capoluogo ligure il 10 giugno del 2025 in occasione delle celebrazioni della Giornata della Marina Militare. Numeri, quelli snocciolati stamattina sul “Tour Mondiale Vespucci e Villaggio Italia 2023- 2025”, che rendono l’idea e la misura di un progetto tutto italiano, mai realizzato prima e unico al mondo.
Vespucci, Crosetto: non solo un giro addestrativo e militare…
Anche perché, come ha sottolineato Crosetto nel corso della presentazione, «il Made in Italy è nato perché hanno incrociato i vestiti di Armani, la Ferrari, l’arte. Con il progetto Vespucci, ci siamo messi in questo solco, e abbiamo voluto utilizzare un giro intorno al mondo addestrativo e militare per portare in giro l’Italia». E il vantaggio, ha poi aggiunto a stretto giro il titolare del dicastero della Difesa, «è misurabile in posti di lavoro, in crescita economica. Ed è un vantaggio guadagnato dalle forze armate della difesa – ha spiegato il ministro –. In questo caso la Marina. Ma non c’è stata una tappa senza la presenza di guardia di finanza, aeronautica, carabinieri, esercito. Perché quando c’è da essere uniti, le forze armate sono un esempio. E hanno dato il loro contributo sapendo prima di altri che il tour dell’Amerigo Vespucci era una manifestazione per l’Italia, diventata un pezzo della nostra vita».
Crosetto: con la Vespucci in viaggio «abbiamo portato l’Italia nel mondo»
Di più. Il tour Vespucci, ha sottolineato Crosetto, rappresenta un «messaggio che parla sostanzialmente di cose positive: come i valori; come le tradizioni; come l’impegno che serve per governare una nave di quel tipo. Una nave che nasce per l’addestramento degli ufficiali, ma che non porta armi a bordo. E che semmai, in giro per il mondo, porta la storia, la cultura, la tecnologia. Porta, cioè, il racconto di una nazione. Secondo me è una cosa importante in un periodo in cui tutto ciò che è militare normalmente ci ispira cose brutte perché ci ricorda la guerra. Ci ricorda i morti. E ci ricorda la distruzione»…
Mantovano: «Un simbolo dell’eccellenza italiana. La nostra tradizione non ha eguali»
E invece, l’Amerigo Vespucci è «un veliero che ha ormai un secolo di vita… La tradizione non è l’antichità; come diceva Chesterton, non è ciò che rende morti i vivi, ma ciò che rende vivi i morti. E lo scenario in cui ci troviamo, che è una delle espressioni più belle della nostra storia, ci ricorda che il carico di tradizione dell’Italia non ha eguali al mondo. Non riguarda soltanto l’arte, ma ogni forma di articolazione culturale», ha rilevato a sua volta Mantovano al Tempio di Venere. Aggiungendo in calce: «Il Vespucci, per come è costruito e per ciò che ha compiuto, è un interprete adeguato e autorevole di questo mix: la capacità di affrontare le sfide del presente mantenendo un forte legame con la tradizione nazionale. L’augurio, allora, e il saluto, è che tutto ciò possa proseguire. Perché si tratta davvero di un’eccellenza italiana»…
Valentini (Mimit): «Sia strumento per rafforzare il “brand Italia”»
E tra passato e presente, con un occhio al futuro, si colloca anche l’intervento del vice ministro delle Imprese e del Made in Italy che, prendendo la parola alla conferenza stampa di presentazione dei risultati del progetto “Tour mondiale Vespucci” ha voluto rimarcare: «La nave Vespucci deve diventare stabilmente strumento di comunicazione del Paese, un brand sempre più conosciuto nel mondo che ci permetterà di realizzare un unicum nella competizione tra narrazioni globali». Ribadendo a sua volta: Il tour mondiale realizzato ha portato “risultati” perché “la Vespucci è un veicolo di comunicazione unico, suggestivo. Che trasmette emozioni e porta in sé il nostro Paese».
E ancora. «Abbiamo un veicolo utile e versatile che può portare messaggi di pace, di competenza, di Made in Italy, di inclusione. E io ritengo – ha quindi concluso Valentini – che il vero valore della Vespucci sia costruire quella che in pubblicità si chiama “brand equity” cioè il patrimonio del marchio Made in Italy. Attualmente ne abbiamo sfruttato le potenzialità al 20-30%. Se ci crediamo facciamo crescere “il brand” che si chiama Italia: le forze armate, le aziende, tutto quel che rappresentiamo. Tutti devono conoscere la Vespucci, deve diventare sinonimo di italianità. Di tradizione che si rinnova. Cuore. Passione. Apertura e inclusione».