
Al convegno di FdI a Firenze
Colosimo rivela come ha aperto i cassetti sulla strage di via D’Amelio: “Siamo molto vicini a scrivere la verità sulla morte di Borsellino”
“Credo che siamo molto vicini” alla verità sulla strage di Via d’Amelio costata la vita a Paolo Borsellino e alla sua scorta, e “quello che si è scatenato mi ha dimostrato che c’è ancora qualcuno che ha paura della verità, ma io non ho paura di quel qualcuno”. Lo ha affermato Chiara Colosimo, deputata di Fratelli d’Italia e presidente della Commissione Antimafia, intervenendo all’evento ‘Oltre il tetto di cristallo – Il lavoro delle donne’ organizzato oggi a Firenze da FdI.
“Siamo vicini a scrivere la verità sulla morte di Paolo Borsellino”
“Quando ho incontrato per la prima volta Lucia Borsellino e suo marito, l’avvocato Trizzino – ha spiegato -, quando loro mi hanno consegnato quella richiesta di verità che poi è stata pubblica in Commissione Antimafia, io mi sono sentita sinceramente sopraffatta. Avevo visto quante carte avevo in archivio sulla strage di via D’Amelio e quindi non sapevo bene da dove iniziare, e per chi come noi è cresciuto con quell’immagine lì dentro gli occhi, con quell’uomo lì come esempio, sentirsi la responsabilità di scrivere la verità storica su quella strage è la cosa più pesante che si possa portare sulle spalle”.
Dopo la trasmissione di alcuni giorni fa nella quale è stato svelato il contenuto di alcune conversazioni fra Roberto Scarpinato e l’ex magistrato Gioacchino Natoli, “ovviamente ho sentito i figli – ha detto Colosimo -, e nello specifico ho sentito Manfredi, che poi ha scritto quella lettera aperta ai figli: e io francamente ancora oggi, nonostante so e capisco che stiamo facendo la cosa giusta, mi sento in colpa per aver in qualche modo inferto ancora dolore a quella famiglia. Certamente non abbiamo responsabilità per quello che altri hanno detto, ma pensare che dopo tutto questo tempo quelli sotto accusa debbano essere loro fa venire una rabbia che fa saltare veramente i nervi”.
Donzelli: lavoro mai visto, Chiara Colosimo ha aperto i cassetti su via D’Amelio
“Chiara Colosimo, entrata in Parlamento in prima legislatura – ha sottolineao Giovanni Donzelli, responsabile nazionale dell’organizzazione di Fratelli d’Italia – il partito ha scelto di investire su di lei come presidente della Commissione Antimafia: si è aperto ovviamente l’inferno di critiche, sono andati a ripescare delle foto di anni prima in cui era andata insieme a esponenti della sinistra e dell’estrema sinistra a incontrare un’associazione che si occupava di benessere nelle carceri, e in queste foto era vicino a una persona che aveva un passato sbagliato nell’estremismo di destra e hanno tirato fuori tutta una polemica – ‘è pericolosa’, ‘non può andare all’antimafia’, ‘è fascista’, ‘è una persona impresentabile’, ‘distruggerà l’antimafia’ – e così per settimane, settimane e settimane”.
“Chiara, come solo le donne di destra sanno fare, è rimasta ferma al suo posto, serena, tranquilla, determinata, non si è fatta condizionare, e sono orgoglioso di dire che è il miglior presidente della commissione antimafia che ci sia mai stato nella seconda Repubblica”.
“Quello che sta facendo la Commissione Antimafia con Chiara Colosimo per riscoprire la verità sulla strage di via D’Amelio non l’ha mai fatto nessuno – ha aggiunto Donzelli -. Sta avendo il coraggio e la determinazione di andare a riaprire dei cassetti e delle ferite di questa nazione che nessuno aveva mai avuto il coraggio di fare, e la miglior testimonianza viene proprio dalla famiglia Borsellino che la incoraggia e la ringrazia per il lavoro che sta facendo nelle istituzioni la commissione antimafia”.