CERCA SUL SECOLO D'ITALIA

Il ministro Bernini ha definito “intollerabile” la violenza dei collettivi Pro Pal all’università di Pisa

Quei bravi ragazzi.../2

Collettivi violenti, Bernini: «Quanto accaduto all’università di Pisa è intollerabile». E stavolta il Pd non può negare

Condanna bipartisan per la manifestazione Pro Pal diventata una "caccia al sionista" e costata a un professore una corsa al pronto soccorso

Politica - di Federica Parbuoni - 16 Settembre 2025 alle 18:37

«Quanto accaduto all’ateneo di Pisa è intollerabile per una società che si riconosce nei valori della democrazia e irricevibile per una comunità accademica, come quella pisana e italiana tutta, aperta, libera e inclusiva». A sottolinearlo è stata il ministro dell’Università, Anna Maria Bernini, dopo la protesta pro Gaza dei collettivi che si è trasformata in una sorta di “caccia al sionista”, con un professore additato come tale, Rino Casella, finito al pronto soccorso. Bernini ha chiamato lui, il rettore Riccardo Zucchi e il prefetto Maria Luisa D’Alessandro, esprimendo poi pubblicamente la propria «più sincera vicinanza a tutta la comunità dell’Università di Pisa e al professor Rino Casella».

Bernini: «Quanto accaduto all’università di Pisa è intollerabile»

«Sono al suo fianco! Colpire la libertà accademica significa attaccare il cuore della nostra democrazia: dobbiamo difenderla tutti, senza se e senza ma», ha avvertito il ministro, chiarendo che «le Università non sono zone franche». Sentito dall’agenzia di stampa Adnkronos, il rettore ha spiegato di aver caldeggiato al docente la denuncia, poi sporta, e ha chiarito che, pur avendo a cuore la causa palestinese, l’ateneo rifiuta «con decisione ogni metodo violento, sia esso fisico o verbale».

Rampelli: «Non è violenza politica questa?»

La vicenda, che irrompe nell’acceso dibattito sul tema della violenza politica, scatenato dall’assassinio di Charlie Kirk, ha suscitato una profonda indignazione e numerose condanne. «Fermatevi, fermateli. Non è violenza politica questa? Entrare in un’aula dove un docente sta svolgendo lezione e obbligarlo a interrompere la lezione perché additato come sionista, è azione violenta, figlia di un’ideologia totalitaria inaccettabile e incompatibile con le regole democratiche», ha sottolineato il vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli, ricordando che diversi partiti «in questi giorni hanno negato che ci sia un clima violento e che la sinistra lo alimenti».

Salvini: «Clima d’odio sempre più preoccupante e fuori controllo»

E di «clima d’odio sempre più preoccupante e fuori controllo» ha parlato anche il vicepremier Matteo Salvini, a sua volta esprimendo solidarietà al professor Casella.

Bignami: «Intimidazioni e violenza sono una minaccia diretta alla libertà accademica»

«Siamo di fronte a un atto intollerabile che nulla ha a che fare con il legittimo diritto al dissenso: intimidazioni e violenza rappresentano una minaccia diretta alla libertà accademica, al rispetto delle istituzioni e al confronto democratico», ha detto il capogruppo di FdI alla Camera, Galeazzo Bignami, chiarendo di aspettarsi «che tutte le forze politiche – a partire dai leader dei principali partiti di opposizione come Elly Schlein e Giuseppe Conte – esprimano una condanna chiara e inequivocabile, senza silenzi o ambiguità». Stavolta, non solo il centrodestra, ma anche il Pd ha espresso la propria condanna, sebbene – nel momento in cui scriviamo – non ancora a livello di leader.

Stavolta il Pd non può negare

Dovrebbe essere scontato. Ma ancora ieri Dario Nardella, intervistato dal Corriere della Sera, sosteneva che «con il post contro i movimenti studenteschi Meloni getta la maschera, mostrandosi per ciò che è: una figura divisiva, che usa un artificio retorico vecchio, prendendo l’estremismo di uno per colpire un mondo vasto e complesso». Parlava del post con cui la premier aveva denunciato la foto di Charlie Kirk a testa in giù, postata da alcuni collettivi, fra i quali guarda caso uno che ha condiviso anche l’azione di oggi. Insomma, ventiquattro ore dopo, la maschera che è venuta giù è stata quella di questi “studenti che sbagliano”. E anche i dem hanno dovuto ammettere, come ha fatto il responsabile università Alfredo D’Attorre, che «quello che è avvenuto oggi all’Università di Pisa è inaccettabile».

Di Segni: «È l’escalation che temevano e che denunciamo da tempo»

«Quel che è successo all’Università di Pisa – ha commentato la presidente dell’Unione delle comunità ebraiche, Noemi Di Segni, intervistata dall’Ansa – è proprio l’escalation che da tempo temiamo e avvertiamo come deriva della violenza già lungamente tollerata, in nome della “dialettica democratica”, e come appiattimento sulla narrativa propagandistica di Hamas. È rimasto solo l’abuso di aule e spazi pubblici. Va ricordato che i palestinesi sono strumentalizzati da chi li considera scudi umani e nessuna irruzione nelle aule potrà mai soccorrerli. Anzi così si continua a legittimare il terrorismo».

Non ci sono commenti, inizia una discussione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

di Federica Parbuoni - 16 Settembre 2025