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Cinzia Pinna, donna scomparsa in Gallura, fermato un noto imprenditore del vino della zona

Mistero risolto

Cinzia Pinna, svolta sulla scomparsa: fermato l’imprenditore del vino in fuga, che confessa. Ritrovato il corpo della donna

L'imprenditore vitivinicolo 41enne, indagato per la scomparsa della 33enne sarda, ha confessato. L'uomo era stato portato in caserma dai carabinieri per essere ascoltato. Il pm dopo la confessione ha emesso il fermo per omicidio nei suoi confronti. Con lui ci sarebbe anche un giovane di 26 anni originario di Milano indagato e accusato di occultamento di cadavere

Cronaca - di Greta Paolucci - 24 Settembre 2025 alle 18:28

La svolta era nell’aria: e svolta è stata. Emanuele Ragnedda, l’imprenditore vitivinicolo di 41 anni indagato per la scomparsa in Sardegna di Cinzia Pinna – la 33enne di Castelsardo svanita nel nulla lo scorso 11 settembre a Palau – ha confessato. L’uomo era stato portato in caserma dai carabinieri per essere ascoltato. Il pm dopo la confessione ha emesso il fermo per omicidio nei suoi confronti. Intanto il corpo della giovane donna scomparsa è stato rinvenuto in un terreno di proprietà dell’imprenditore, adiacente alla sua abitazione.

Scomparsa in Gallura della 33enne Cinzia Pinna, è svolta

Le indagini, grazie a testimonianze e immagini degli impianti di videosorveglianza, hanno appurato che la notte della sua scomparsa, Cinzia Pinna è salita a bordo di un’auto prima di sparire nel nulla. Secondo gli inquirenti era il veicolo dell’imprenditore di Arzachena che porta avanti le tradizioni della sua famiglia, fondatrice della celebre azienda Capichera, storica cantina punto di riferimento nel panorama vinicolo della Gallura. Non solo. Perché Emanuele Ragnedda ha dato vita a una sua azienda vitivinicola, Conca Entosa, nelle campagne tra Palau e Arzachena, specializzata nella produzione di Vermentino. E proprio lì, guarda caso, si sono concentrate le ricerche delle tracce di Cinzia Pinna.

Il fermo dell’imprenditore vitivinicolo mentre tenta la fuga

Fino alla svolta, arrivata con la Procura di Tempio Pausania che ha formalizzato il fermo per omicidio nei confronti di Emanuele Ragnedda, noto imprenditore vinicolo della zona, in relazione alla scomparsa e all’omicidio di Cinzia Pinna, la 33enne sarda scomparsa da giorni. Come anticipato, la svolta nelle indagini è arrivata con la confessione di Ragnedda, bloccato dai Carabinieri del Comando provinciale di Sassari mentre tentava di fuggire in barca da Baja Sardinia. Il suo tentativo di allontanarsi ha anticipato l’emissione del provvedimento di fermo per omicidio e occultamento di cadavere. Oltre che destare grande scalpore, perché la figura di Ragnedda è molto nota localmente.

Le ultime tracce della vittima e la possibile ricostruzione della tempistica dell’omicidio

Il suo arresto, allora, ha suscitato grande clamore nella comunità: sia per il suo profilo pubblico. Sia per le circostanze ancora poco chiare del presunto delitto. Allora ripartiamo dal principio. Dalla scomparsa della donna e dall’avvio delle indagini… Cinzia Pinna era stata vista per l’ultima volta nelle prime ore del 12 settembre a Palau, in Sardegna. Le sue tracce si erano perse dopo aver partecipato a una serata con amici. Le indagini, supportate da testimonianze e filmati di telecamere di videosorveglianza, hanno permesso di ricostruire parte degli eventi di quella notte.

Le immagini infatti mostrano la 33enne in evidente stato confusionale salire a bordo di un’auto intestata a Emanuele Ragnedda. Da quel momento, ogni contatto si interrompe. Gli inquirenti ipotizzano che l’omicidio possa essere avvenuto nella notte tra l’11 e il 12 settembre, proprio nella proprietà del sospettato. Fatto sta che il telefono della donna ha smesso di funzionare alle 3:20 del mattino del 12 settembre, in prossimità del porto.

Scomparsa Cinzia Pinna, le ricerche dopo la confessione e il ritrovamento del corpo

Da subito le investigazioni si sono concentrate su Ragnedda e su un suo giovane amico di 26 anni, anch’egli indagato per occultamento di cadavere. Gli inquirenti, con il supporto dei Ris di Cagliari, hanno perquisito la tenuta di Ragnedda, nelle campagne tra Palau e Arzachena, dove si trova la sua azienda vinicola, Conca Entosa.

La vicenda però ha avuto una svolta decisiva solo quando Ragnedda è stato portato in caserma per essere interrogato. Durante l’interrogatorio, infatti, l’imprenditore ha confessato l’omicidio. Va detto, però, che i carabinieri lo avevano fermato poco prima che salpasse in barca, probabilmente per far perdere le sue tracce. Ma le ricerche della donna scomparsa, scaturite dalla sua confessione, hanno portato al ritrovamento del corpo di Cinzia Pinna in un terreno di proprietà dell’imprenditore.

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di Greta Paolucci - 24 Settembre 2025