
In cella da 27 anni
Chico Forti, negata la libertà condizionale: perché il rifiuto del tribunale di Verona è una doccia fredda incomprensibile
Chico Forti deve aspettare ancora prima di assaporare la libertà, almeno parziale. Secondo quanto appreso dall’Ansa il Tribunale di sorveglianza di Verona ha respinto l’istanza dei legali del 66enne trentino per ottenere la libertà condizionale. Uno dei legali di Forti, l’avvocato Carlo Dalla Vedova ha annunciato che contro il provvedimento valuteranno il ricorso in Cassazione. Il documentarista italiano è in cella da 27 anni (oltre 25 negli Stati Uniti): nel 2000 è stato condannato definitivamente all’ergastolo in Florida per l’omicidio dell’imprenditore australiano Dale Pike. Una sentenza molto controversa che ha attivato una gara di solidarietà e di assistenza nei confronti del documentarista trentino.
In Italia si può uscire dopo 26 anni, se non si è socialmente pericolosi
Grazie all’impegno e al lavoro diplomatico del governo Meloni, nel 2024 Chico Forti è stato riportato in Italia: dove sta scontando la pena. “Dopo 27 anni di carcere, ci speravamo”. Così Gianni Forti, zio di Chico, l’imprenditore trentino attualmente nel carcere di Montorio a Verona. I legali di Forti hanno annunciato ricorso in Cassazione. Forti è detenuto nell’istituto di Montorio da sedici mesi e, secondo lo zio, “ha avuto una condotta irreprensibile. Secondo la legge italiana avrebbe diritto alla libertà condizionale”.
In Italia l’ergastolo è una pena formalmente perpetua, ma la legge consente – in presenza di determinate condizioni – la possibilità di accedere alla libertà condizionale dopo 26 anni di detenzione effettiva. Un beneficio che riguarda i condannati che hanno mantenuto una buona condotta e non sono considerate socialmente pericolose.
Doccia gelata per Chico Forti: è in carcere da 27 anni
Come ricordano i legali di Forti: il 66enne imprenditore trentino ha scontato negli Stati Uniti quasi 5 anni di carcere in più rispetto alla pena prevista in Italia per lo stesso reato. Se il Tribunale accogliesse la richiesta, Forti potrebbe uscire dal carcere di Montorio, nel Veronese, dove è detenuto dal maggio 2024.
Una pena che dura ormai da un quarto di secolo e che colpisce non solo Chico ma anche la sua famiglia, a cominciare dalla sua anziana madre e dai suoi tre figli, che non ha più rivisto da quando è stato recluso. All’epoca avevano 1, 3 e 5 anni. Del suo caso si sono occupati, negli anni, diversi esecutivi. A fine 2020 l’allora ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, annunciò in modo improvvido e frettoloso che il governatore della Florida Ron De Santis aveva accolto con riserva l’istanza di Forti. Solo a marzo dell’anno scorso è stata la presidente del Consiglio in persona ad annunciare l’autorizzazione al trasferimento, in seguito a un confronto a Washington con l’allora presidente americano Joe Biden. Due mesi dopo, il 18 maggio, il ritorno in Italia: ad accoglierlo, all’aeroporto militare di Pratica di Mare, la stessa Meloni.