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Valditara contestato e i contestatori cacciati dalla gente

Contestatori contestati

Che beffa: con la T-shirt griffata “Bella ciao” e i soliti slogan in tasca un gruppetto dem inscena la protesta a Valditara: la gente insorge e li caccia

Uno sparuto gruppetto di contestatori con T-shirt griffata "Bella Ciao" contesta il ministro arrivato a Fermo al grido dei soliti slogan. Ma la piazza li fa sgomberare: “Basta con queste cose!” “Ma che fate? Andate via!”. E ai dem non resta deviare su un'altra strada...

Politica - di Giulia Melodia - 15 Settembre 2025 alle 21:37

L’ennesima sgradevole sceneggiata, il solito look, le medesimi slogan: come da copione e da annuncio della vigilia dai Giovani democratici delle Marche, oggi pomeriggio è andata in scena la contestazione “sponsorizzata”. Destinatario della protesta il ministro Giuseppe Valditara, arrivato in provincia di Fermo per incontrare le scolaresche in occasione dell’inizio dell’anno scolastico. Una tappa, quella del titolare del dicastero dell’Istruzione e del Merito, presa di mira e osteggiata dalle forze di centrosinistra guidate da Chiara Croce, candidata dem, e dall’ex consigliera regionale dem Letizia Bellabarba (con tanto di t-shirt con scritto Bella Ciao).

Contestano Valditara a Fermo: ma il solito rituale dem finisce in beffa

Con loro un gruppetto di 5-6 persone abbigliate alla bisogna (stile Checco Zalone che per mimetizzarsi in un consesso di radical chic chiede a una commessa magliette della “Che Guevara”), tutte in magliette rigorosamente rosse con la scritta “Bella ciao” che hanno cominciato a ulrare contro il ministro appena arrivato davanti ad un teatro a Montegiorgio, per un evento pubblico. Nel frattempo, nelle vicinanze era in corso un sit in organizzato dal Pd a cui erano presenti anche simpatizzanti M5S.

La parabola discendente dei dem: brand e slogan del Pd non funzionano…

Il quadretto appena descritto rappresenta la triste parabola discendente di una certa sinistra, quella che si nutre di rabbia e di ideologia, e che finisce per inciampare sui suoi stessi piedi. Tanto che, a differenza della scena del film di Checco Zalone appena citata, più che far ridere, disarma amaramente… L’ultimo atto di questa tragicommedia tra il paradossale  e lo sconfortante andato in scena, peraltro, ha avuto un finale degno del migliore teatro comico (se non dell’assurdo): con i contestatori che vengono contestati. Le persone in strada, infatti, si sono ribellate: «Basta con queste cose!». «Ma che fate? Andate via!», hanno gridato in difesa del ministro. Cacciati, letteralmente. Con tanto di spintoni e fischi. E questa sì che deve essere stata una scena comica, ma che dovrebbe far anche riflettere i contestatori in servizio effettivo e permanente…

Ai contestatori contestati non resta che ripiegare sulle carte bollate

E se la retorica della sinistra, per quanto l’impegno coreografico, non funziona cosa ci si inventa per ottemperare alla figuraccia? Si ricorre alle carte bollate. Sì, perché come riporta il sito dell’Ansa, «il Pd, con la sua federazione provinciale fermana, ha intanto comunicato di aver presentato un esposto “in quanto a pochi giorni dalle elezioni regionali e nel pieno della campagna elettorale, esistono regole da rispettare”. I dem ritengono discutibile l’impostazione dell’iniziativa, a loro giudizio, più ispirata da logiche di propaganda politica che da un reale interesse per il mondo dell’istruzione. Perché: per il fatto che tra i saluti istituzionali, considerando la presenza del sindaco Michele Ortenzi, anche nelle vesti di presidente della Provincia, fosse previsto anche quello del vicesindaco Alan Petrini, candidato con la Lega.

Un esposto che si appella alla “par condicio”

E tanto per rimpolpare il carnet delle recriminazioni in ballo, all’incontro, sottolineano i dem – e riferisce sempre l’Ansa – anche Giorgia Latini, segretaria regionale della Lega. «È inaccettabile – affermano i firmatari dell’esposto – che le istituzioni scolastiche vengano trasformate in palcoscenici per singole forze politiche e per candidati. Ci chiediamo se sia stato rispettato il principio di imparzialità e neutralità dell’amministrazione scolastica e della par condicio». Insomma, un’ultima dimostrazione che se la retorica sull’antifascismo va nutrita di nuova linfa, e il brand della Resistenza rilanciato a suon di slogan non funziona come ci si aspetterebbe, rimangono solo gli spintoni. E le carte bollate…

 

 

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di Giulia Melodia - 15 Settembre 2025