
Che bella compagnia...
C’era anche il “cinese” D’Alema alla parata di Xi con Putin e gli autocrati della terra. Bignami: “Di una gravità inaudita” (video)
In Cina alla parata della Vittoria di Xi Jinping indovinate chi c’era? C’era anche lui, Massimo d’Alema insieme agli autocrati che sfidano l’Occidente. Come dice la canzone:“Certi amori non finiscono. Fanno dei giri immensi e poi ritornano. Amori indivisibili. Indissolubili, inseparabili… Cosa meglio delle parole di Venditti potrebbero incorniciare l'”amore” dell’ex presidente del Consiglio per la Cina? Un amore “gridato”: “Spero, e confido, che da Pechino venga un messaggio per la pace e la cooperazione, per il ritorno a uno spirito di amicizia fra i popoli, per porre fine alle guerra che insanguinano il mondo”.
Spunta D’Alema alla parata di Xi Jinping insieme ai più grandi dittatori
La Cina ci salverà, dice D’Alema. L’ex presidente del Consiglio ha partecipato alla parata della vittoria di Xi Jinping a piazza Tienanmen a Pechino, quella piazza rosso sangue. Lo si è apprso apprende tramite un video che sta circolando sui social. Ma già la scorsa settimana il Ministero degli Affari Esteri della Repubblica Popolare Cinese aveva reso nota la sua partecipazione, insieme a quella di altri ex statisti, diciamo meglio autocrati, di altri Paesi, alla cerimonia. D’Alema si sofferma poi sulla “forza eroica del ricordo di una lotta, come fu quella del popolo cinese; importante non solo per la Cina ma per tutta l’umanità, per la sconfitta del nazismo e del fascismo”. A tutto pensavano tranne che alla pace gli autocrati presenti in parata a dimostrare plasticamente la volontà di incarnare un nuovo ordine mondiale: un’alleanza autocratica in netta opposizione alle regole della diplomazia su cui si basa il lavoro delle democrazie occidentali. “E’ di una gravità inaudita”: insorge il capogruppo dei deputati di Fratelli d’Italia, Galeazzo Bignami
D’Alema alla corte di Xi elogia la Cina. Bignami: “Grave”
“E’ di una gravità inaudita che un ex presidente del Consiglio italiano abbia partecipato alla parata militare a Pechino di Xi Jinping insieme al dittatore nord coreano Kim Jong un e al presidente della Russia, Vladimir Putin. E’ inaccettabile la sua presenza lì, specie in un momento in cui l’Occidente, che Giorgia Meloni sta faticosamente cercando di tenere unito, viene apertamente sfidato da questi tre leader autocrati. Che addirittura propongono un nuovo ordine mondiale basato su valori ben lontani dalla libertà, dalla democrazia e dal rispetto dei diritti umani. La sinistra ed Elly Schlein, che non perdono occasione di farci la lezione contro le presunte derive autoritarie e il populismo non hanno proprio nulla da dire? Non trova inaccettabile che Massimo D’Alema fosse lì?”. La domanda a cui Elly non risponderà, siamo pronti a scommettere.
Un fatto ‘grave’, sottolinea pure sui social il leader di Azione Carlo Calenda: “È grave che un ex presidente del Consiglio vada a Pechino per celebrare la nascita del fronte antioccidentale”. D’Alema era in “ottima” compagnia , si fa per dire: il russo Vladimir Putin, il nordcoreano Kim Jong-un, l’iraniano Masoud Pezeshkian, il bielorusso Aleksandr Lukashenko e il capo della giunta militare birmana Min Aung Hlaing. Il tutto mentre l’Ucraina viene bombardata.
Sui social: “Ma non si vergogna?”
Sui social le invettive si sprecano: “Ma non si vergogna a presenziare a queste parate di esibizionismo militare accanto ai peggiori dittatori del mondo?”. Ma si sa i vecchi amori non finiscono. Non è la prima volta che D’Alema elogia la Cina. Lo fece nel 2022: ”La Cina contribuisce all’ordine mondiale e il suo sviluppo offre una prospettiva alle nuove generazioni”. Così in una intervista a Cmg. Massimo D’Alema esalta il modello di società cinese. “Uno Stato autoritario che calpesta i diritti umani e perseguita i dissidenti. Un Paese che invece di fornire spiegazioni sulle possibili origini del Covid a Wuhan ha accusato l’Italia di esserne responsabile. Solo la sinistra italiana e i 5 stelle possono ammirare “modelli” del genere…”, commentò Giorgia Meloni all’epoca rilanciando il post dell’ambasciata cinese.
Procaccini: “Un insulto”
La presenza di d’Alema alla parata di Xi sta suscitando un bufera. Interviene duramente anche Nicola Procaccini: “Significa l’orrenda condivisione dei propositi di dominio mondiale dell’alleanza fra Xi Jinping, Vladimir Putin e Kim Jong-un. La presenza dell’ex Presidente del Consiglio italiano ed ex presidente del Partito democratico della sinistra a Piazza Tienanmen, dove venne schiacciato dal regime comunista l’ultimo anelito di libertà del popolo cinese, è un insulto a coloro che, oggi come ieri, sacrificano la loro vita per poter vivere in pace, libertà e democrazia”. Lo scrive in una nota l’ europarlamentare di Fratelli d’Italia e co- presidente del gruppo Ecr al Parlamento europeo. Aggiungendo di aspettarsi “parole di ferma condanna” da parte della leader del Pd Elly Schlein; in caso contrario quest’ultima avrà “avallato la scelta di chi l’ha preceduta alla guida del suo partito”.
Avrebbe almeno dovuto tagliarsi i baffi, mettersi una lunga barba finta per non farsi riconoscere.