
Iniziativa di "Realtà nuova"
Caffè Greco, prosegue la storica battaglia: sfratto rinviato dopo il 26 novembre
Da luogo di incontro e rifugio di artisti e intellettuali a locale svuotato e messo sotto chiave. Questa mattina l’Antico Caffè Greco di via dei Condotti a Roma si è presentato senza arredi, rimossi e messi in sicurezza, mentre l’ufficiale giudiziario, atteso per procedere allo sfratto, ha stabilito un nuovo rinvio. L’esecuzione slitta ancora a dopo il 26 novembre, data dell’udienza fissata in tribunale. È l’ennesimo capitolo di una vicenda che va avanti da anni: il contratto di locazione scaduto nel 2017, la battaglia legale tra i gestori e il proprietario ospedale Israelitico, fino alla sentenza della Cassazione del luglio 2024: che ha sancito il diritto della proprietà a rientrare in possesso del locale, con l’obbligo però di non snaturarne l’identità storica.
Caffè greco, sfratto rinviato dopo il 26 settembre
Davanti al caffè, però, parlano soprattutto i lavoratori: “Siamo molto ottimisti, per noi è una grande perdita, sia dal punto di vista lavorativo che culturale. È assurdo come un’azienda sana e italiana sia ridotta in questo stato, con dipendenti che ogni giorno portano il pane a casa. Il Caffè Greco è qui da 265 anni, e continuerà a rimanerci”, afferma all’Adnkronos Nicola, dipendente a tempo indeterminato. L’attività ha 30 dipendenti, tra fissi e interinali. Un altro rinvio, un’altra bocca d’ossigeno che si è avuto anche grazie a una battaglia storica della destra capitolina.
L’iniziativa di Gramazio e di “Realtà Nuova”
Promosso dal senatore Domenico Gramazio con il periodico Realtà Nuova, si è tenuto infatti un giornale parlato, davanti al Caffe Greco, per testimoniare la solidarietà del mondo della politica e della cultura romani nei confronti dello storico locale, minacciato di sfratto. Come del resto altri esercizi commerciali e artigianali che da sempre caratterizzano la tradizione della capitale. Hanno espresso il loro sostegno nei confronti dell’antico locale di via Condotti, Giovanni Quarzo, capo gruppo di FdI in Campidoglio; i consiglieri del Primo municipio Lorenzo Maria Santonocito, Daniela Gallo e Maurizio Veloccia; l’avvocato Carlo Scala del Comitato Giustizia e Carlo Pellegrini, gestore dell’antico ritrovo. Il giornalista Giorgio Cirillo ha sottolineato l’affinità tra il Caffe Greco, attivo dal 1760, con altri locali analoghi quali il Gambrinus di Napoli o l’Harris Bar di Venezia: tutti accumunati dal fatto di essere dei veri e propri monumenti della cultura avendo ospitato due o tre generazioni di scrittori, poeti e intellettuali. Numerosi i messaggi di solidarietà fra i quali merita una citazione quello di Pietro Giubilo già sindaco di Roma.
Caffè greco, parla il gestore Carlo Pellegrini
Regna un po’ di ottimismo dopo il nuovo rinvio e il sostegno. Anche il titolare, Carlo Pellegrini, che guida il locale insieme alla moglie Flavia, mantiene un tono ottimista: “Il nostro sentimento è positivo perché sono successi una serie di fatti fondamentali – ha dichiarato all’Adnkronos -. A dicembre del 2024 è stato emanato un decreto del governo che tutela le attività commerciali storiche. Per la prima volta si è detto chiaramente che un’attività commerciale può avere lo stesso valore culturale di un palazzo storico o di un dipinto di Caravaggio”. La battaglia legale, che dura da 8 anni, non si ferma qui per il gestore dell’attività: “Noi spingeremo anche il ministero nella misura forse estrema, ma necessaria, ovvero dell’esproprio delle mura. Abbiamo già manifestato l’intenzione di voler coprire i costi del posto. Da subito vorremmo dare gli 800.000 euro l’anno, che per noi è un salto nel buio, ma di fronte a uno sfratto preferiamo prenderci questo rischio”.