
Il report del sindacato
Boom di occupati in Italia, i dati della Cisl: “1,3 milioni di lavoratori in più rispetto al 2021”
Evidenziata una crescita straordinaria nel mondo del lavoro, con una forte diminuzione dei disoccupati e del precariato. L'aumento si registra anche nelle professioni autonome
Boom di occupati in Italia. E a dirlo non è il governo ma un sindacato autorevole e autonomo, del tutto indipendente, come la Cisl. Il report, illustrato da Libero, illustra dettagliatamente i dati di una crescita che ha pochi eguali in Europa.
I dati della Cisl: 1,3 milioni di occupati in più
Nell’articolo si legge che, “come rileva la Cisl nell’ultimo report sul mercato del lavoro basato sui dati Istat, nel secondo trimestre di quest’anno si sono registrati 24,202 milioni di occupati, ben 1,3 milioni in più rispetto al 2021. Un incremento eccezionale”
Rispetto al trimestre immediatamente precedente, ovvero il periodo gennaio-marzo 2025, il numero di occupati, è sostanzialmente invariato, come sintesi di una riduzione sia dei dipendenti a tempo indeterminato (-21mila, -0,1%) che di quelli a termine (-45 mila, -1,7%) pressoché compensata dall’aumento degli indipendenti (+74 mila, +1,4%).
Nel confronto tendenziale anno su anno gli occupati sono invece cresciuti di 226 mila unità (+0,9%) rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, portando il tasso di occupazione al 62,7% (+0,4% in più in un anno), sebbene si registri un rallentamento nel ritmo di crescita, infatti gli occupati erano cresciuti di 329mila unità nell’anno precedente, e cioè tra il secondo trimestre 2023 e il secondo trimestre 2024 (+1,4%). La crescita annuale riguarda i dipendenti a tempo indeterminato (+296 mila, +1,9% in un anno), come accade da quasi tre anni, e gli indipendenti (+150 mila, +3,0%), mentre prosegue, per l’undicesimo trimestre consecutivo, la riduzione dei dipendenti a termine, che sono calati di 221mila unità in un anno (-7,7%).
Diminuiscono i disoccupati
Per quanto riguarda i disoccupati, il report della Cisl illustrato da Libero, racconta che, dopo quindici trimestri di forte calo, continuano a diminuire, ma ad un ritmo inferiore, attestandosi ad 1 milione e 701mila unità, con il tasso di disoccupazione che scende al 6,6% (-0,1 punti in un anno).
La diminuzione dei disoccupati si concentra in coloro che hanno precedenti esperienze di lavoro, mentre torna a crescere il numero di chi è alla ricerca di prima occupazione; continuano inoltre a ridursi i disoccupati di lunga durata la cui quota, sul totale dei disoccupati, risulta pari al 52,0%.
Cala anche il precariato
La Cisl mette il punto sul calo del precariato. Si conferma infatti la tendenza alla crescita dell’occupazione stabile e alla riduzione di quella a termine, che scende per l’undicesimo trimestre consecutivo. Di conseguenza continua la graduale riduzione dell’incidenza degli occupati a termine sul totale che in tre anni (dal secondo trimestre 2022) è diminuita dal 13 all’11%. «Questo andamento» spiega il Report Cisl, «è iniziato tra il 2021 e il 2022, con un aumento repentino e vigoroso delle assunzioni a tempo indeterminato e delle trasformazioni a tempo indeterminato, che da allora sono rimaste su quei livelli notevolmente più elevati che in passato, toccando cifre record».
«Ciò è dovuto» prosegue il documento «al coesistere di un aumento della domanda di lavoro da parte di imprese e pubbliche amministrazioni con la sempre maggiore difficoltà a reperire le competenze richieste, che porta ad utilizzare maggiormente le assunzioni stabili per attrarre i lavoratori e le trasformazioni per trattenerli».