
Francia nel caos
Bayrou all’Eliseo per le dimissioni, Macron in un cul de sac. Bardella: ora la parola torni ai francesi
Il presidente francese a un bivio alla vigilia delle proteste di piazza all'insegna di "Bocchiamo tutto". Cresce il pressing del Rassemblement national per le dimissioni del capo dello Stato e le elezioni anticipate
Governo Bayrou al capolinea, Macron nei guai. A mezzogiorno il premier sfiduciato pesantemente dall’Assemblea nazionale si recherà all’Eliseo per rassegnare le dimissioni. Lo riferisce Bfmtv. Rimarrà in carica per gli affari correnti in attesa di un successore, che sarà il quinto premier francese dall’inizio del secondo mandato di Macron, nel 2022.Macron ha davanti a sé ore concitate e difficilissime, tante le opzioni sul campo per evitare come la peste elezioni anticipate e galleggiare fino al termine del mandato nel 2027.
Francia, Bayrou alle 12 all’Eliseo per le dimissioni
Il tempo è tiranno, è possibile che monsieur le président voglia chiudere la partita in giornata per non affrontare la bellicosa mobilitazione popolare e le proteste previste per domani all’insegna di “Boquons tout” (Blocchiamo tutto). O voglia tastare il polso ai possibili nuovi alleati per chiudere comunque prima della sua trasferta a New York, dove il 22 e 23 settembre riconoscerà all’Onu lo stato di Palestina. Il nome più gettonato nelle ultime ore è quello del ministro della Difesa, Sébastien Lecornu.
Bardella: la situazione è grave, ora la parola torni ai francesi
Continua il pressing del Rassemblement national per il voto anticipato e le dimissioni dell’inquilino dell’Eliseo. “Non ho festeggiato perché il momento è estremamente grave”. Così Jordan Bardella all’indomani della sfiducia al premier Bayrou. “Non vedo come possa emergere qualcosa di sano dall’attuale situazione politica se non si torna davanti ai francesi”, dice l’enfant prodige di Marine Le Pen alla radio Rtl, “sia con lo scioglimento del Parlamento sia con le dimissioni del presidente della Repubblica”. “Macron deve indire nuove elezioni e lasciare che il Paese scelga” ripete Marine Le Pen. ” Lo scioglimento non è un’opzione, ma un obbligo. Altrimenti Emmanuel Macron bloccherà il Paese”.
Il vero sfiduciato è Macron, Francia malato d’Europa
Il vero sfiduciato non è il leader centrista che ha perso la sua scommessa sul bilancio lacrime e sangue, ma Emmanuel Macron, al centro di una crisi profonda, politica, economica e sociale, che fa della Francia il malato d’Europa. I numeri del voto parlamentare parlano chiaro: ben 13 deputati Républicains hanno voltato le spalle a Bayrou (9 si sono astenuti). Come previsto il voto ha provocato una spaccatura all’interno del movimento che conta 49 deputati. Il capogruppo Laurent Wauquiez ha votato a favore della fiducia ma aveva annunciato alla vigilia del voto di aver lasciato libertà di scelta ai membri del gruppo.
Retailleau: serve subito un nuovo premier in vista del rischio disordini
Anche dal governo Bayrou arrivano segnali di ‘resa’. Alla Francia serve subito un nuovo premier, in vista di un settembre a rischio “disordini”. Il monito a fare presto, all’indomani della sfiducia al primo ministro, è arrivato dal leader dei Repubblicani e ministro dell’Interno Bruno Retailleau, esortando a evitare “un vuoto di potere”. “Noi abbiamo bisogno molto rapidamente di un primo ministro perché il potere sia incarnato. È fondamentale, anche per quanto riguarda il mantenimento dell’ordine”.