
A Bologna
Islamici in corteo per il compleanno di Maometto. Ma senza donne. La Lega: “Questa non è integrazione”(video)
Le eurodeputate Sardone e Cisint: «Dopo gli eventi con donne relegate nei recinti per il Ramadan o per l'Ashura, c'è un nuovo segnale evidente della concezione di donna sottomessa che è diffusa in tante comunità islamiche»
“Juloos” e “Milad”, due parole che in arabo significano rispettivamente “processione e nascita”. Ed è proprio il nome della marcia islamica che ha avuto luogo a Bologna il 31 agosto, per celebrare la nascita del profeta musulmano Maometto. La manifestazione è stata sponsorizzata dalla pagina Hanafi media Italy, che raccoglie le notizie sugli eventi islamici che avvengono in Italia. Inoltre, in un video pubblicato sui social si notano i fedeli che camminano sventolando bandiere islamiche dentro una strada delimitata dal nastro rosso e bianco. Il corteo è partito da via San Donato ed è proseguito fino a via del Carpentiere.
Il corteo per gli auguri a Maometto, ma senza donne
Accanto agli uomini in processione ce ne sono altri vestiti di bianco e che indossano una pettorina gialla. Insomma, sembrerebbe una specie di servizio d’ordine. La Lega ha espresso il proprio sdegno in una nota firmata dalla vicesegretaria Silvia Sardone, dall’europarlamentare Anna Maria Cisint e dal consigliere comunale Matteo Di Benedetto, per poi sottolineare che «la manifestazione sembra non prevedere la presenza di donne e presenta anche una sicurezza privata organizzata dalle associazioni musulmane presenti».
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La Lega: “Questa non è integrazione”
«Dopo gli eventi con donne relegate nei recinti per il Ramadan o per l’Ashura – proseguono gli esponenti del Carroccio – c’è un nuovo segnale evidente della concezione di donna sottomessa che è diffusa in tante comunità islamiche». Inoltre, hanno ricordato che «Bologna negli ultimi tempi ha visto un imam espulso per posizioni estremiste e un altro che fa l’influencer sui social esprimendo idee radicali condite da insulti agli esponenti leghisti».
Successivamente, è arrivata una richiesta di chiarimenti al primo cittadino sull’evento: «Per il sindaco Matteo Lepore, sempre pronto a festeggiare il Ramadan sui social o a promuovere la macellazione Halal, la diffusione dell’islamismo è un fatto positivo? Questi eventi non aiutano l’integrazione, anzi sembrano prove di forza che contrastano apertamente con la nostra cultura e con i nostri valori». In conclusione, «il silenzio della sinistra e delle femministe sui diritti delle donne musulmane cancellati dall’Islam con un colpo di spugna è vergognoso e senza scuse».