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Un’immagine della partenza della Global Sumud Flotilla

L'articolo 244

“Atti ostili verso uno Stato estero”: cosa dice il Codice penale e perché la Flotilla è a rischio. Qualche pm indagherà?

Si tratta di un reato di pericolo, basta che il rischio per configurarlo. E tra i rischi contemplati dalla legge non c'è solo la guerra, ci sono anche il turbamento delle relazioni con un governo estero e l'esposizione dei cittadini italiani a rappresaglie o ritorsioni

Politica - di Luciana Delli Colli - 26 Settembre 2025 alle 19:31

Non solo il controverso aspetto politico, in cui la volontà propagandistica è apparsa predominante, se non esclusiva, rispetto ai proclamati intenti umanitari. La missione della Flotilla su Gaza potrebbe avere anche risvolti penali molto pesanti. L’articolo 244 del Codice penale prevede, infatti, che «chiunque, senza l’approvazione del Governo, fa arruolamenti o compie altri atti ostili contro uno Stato estero, in modo da esporre lo Stato italiano al pericolo di una guerra, è punito con la reclusione da sei a diciotto anni; se la guerra avviene, è punito con l’ergastolo».

Cosa dice il Codice penale sugli “Atti ostili verso uno Stato estero”

E, ancora, «qualora gli atti ostili siano tali da turbare soltanto le relazioni con un Governo estero, ovvero da esporre lo Stato italiano o i suoi cittadini, ovunque residenti, al pericolo di rappresaglie o di ritorsioni, la pena è della reclusione da tre a dodici anni. Se segue la rottura delle relazioni diplomatiche, o se avvengono le rappresaglie o le ritorsioni, la pena è della reclusione da cinque a quindici anni».

L’interpretazione dell’articolo che potrebbe riguardare la Flotilla

Sul sito Brocardi.it che, oltre a illustrare gli articoli dei Codici, ne offre anche una interpretazione critica, viene chiarito che per arruolamento si intende «un atto di ingaggio di soggetti armati, che ponga in essere un rapporto di subordinazione o di servizio, gratuito o retribuito». E questo non è il caso. Invece, «la nozione di atti ostili risulta meno chiara». «La dottrina tradizionale vi ricomprende qualsiasi manifestazione di inimicizia o odio contro lo Stato estero, che si estrinseca in atti materiali e tangibili (ad esempio stampati oltraggiosi o rivelazioni di segreti), invece l’orientamento più recente circoscrive questi atti a quelli dotati di un certo grado di aggressività che comporta la rottura della neutralità» tra i due Stati. E qui, insomma, il terreno si fa parecchio più scivoloso.

Ancora l’interpretazione di Brocardi chiarisce che «la fattispecie in esame si configura come un reato di pericolo in quanto gli arruolamenti e gli atti ostili devono essere tali da esporre lo Stato italiano al pericolo della guerra, turbare le relazioni con un governo estero o esporre lo Stato italiano al pericolo di rappresaglie o ritorsioni». Vale a dire che basta il pericolo in sé, anche senza che porti poi a conseguenze concrete, per configurare il reato. Dubbi, semmai, ci possono essere sulla «natura giuridica di tali eventi», perché «secondo parte della dottrina si tratta di una condizione obiettiva di punibilità, mentre altri propendono per considerarli come elementi costitutivi del reato». In questo contesto, dunque, «lo scoppio della guerra costituisce una circostanza aggravante speciale, insieme al verificarsi delle rappresaglie o delle ritorsioni e alla rottura delle relazioni diplomatiche». Insomma, il verificarsi del disastro sarebbe stato semmai un’aggravante non il cuore della violazione.

Ci sarà qualche pm che indagherà?

È vero che la delegazione italiana sulla Flotilla, a partire dai parlamentari, dopo l’appello di Sergio Mattarella, sembra essere finalmente giunta a più miti consigli, ma il pericolo che il loro comportamento portasse a seri problemi tra lo Stato italiano e lo Stato di Israele è stato comunque corso. E, dunque, ci si domanda: in un un Paese in cui si mandano o si vogliono mandare a processo i ministri per azioni compiute nell’esercizio del loro mandato, ci sarà qualche solerte pm che si prenderà la briga di indagare se gli italiani della Flotilla abbiamo violato l’articolo 244 del Codice penale?

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di Luciana Delli Colli - 26 Settembre 2025