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Alla Fenice scatta la rivolta contro Venezi. È brava, bella e di destra: deve dimettersi

Tutto da copione

Alla Fenice scatta la rivolta contro Venezi. È brava, bella e di destra: deve dimettersi

Politica - di Alessandra Parisi - 26 Settembre 2025 alle 17:39

C’era da aspettarselo. Fa rumore ma in fondo era prevedibile. A pochi giorni dalla nomina di Beatrice Venezi a direttore musicale del Teatro La Fenice scatta puntuale la rivolta delle maestranze. Prima la lettera degli orchestranti che contestano la professionalità della direttrice d’orchestra lucchese (guarda caso con il cuore che batte a destra). Poi l’Assemblea generale di tutte le maestranze della Fenice di Venezia che dichiarano lo stato di agitazione permanente. L’ordine di scuderia è chiaro: mettere in difficoltà il governo, soffiare sul fuoco, alimentare il racconto stereotipato dell’amichettismo che vince sul merito.

Alla Fenice scatta la rivolta contro Beatrice Venezi

Il Fatto quotidiano gongolante  parla di rivolta di massa. I lavoratori indossano l’elmetto contro la musicista e minacciano sit-in, volantinaggi e scioperi. L’ammutinamento nascerebbe dal fragile curriculum della bionda e bella Beatrice. Non è all’altezza, la decisione di nominarla al timone del prestigioso teatro (dopo 11 anni di stallo!) è stata presa troppo in fretta. “La nomina è avvenuta con modalità e tempistiche che hanno calpestato ogni principio di confronto e trasparenza”. Una dichiarazione di guerra in un colpo solo al Sovrintendente, al Consiglio di indirizzo del Teatro e al sindaco Brugnaro. Tutti complici, neanche a dirlo, tutti pericolosi sovranisti al servizio di Palazzo Chigi.

Colabianchi: rinnovo la mia stima e fiducia nel maestro Venezi

Non tarda ad arrivare la replica del Sovrintendente Nicola Colabianchi. “Desidero rinnovare la mia stima e fiducia nelle qualità del maestro Beatrice Venezi. Che conosco da tempo e che ho scritturato in altri teatri, dove ha fatto benissimo, ottenendo peraltro eccellenti riscontri da parte del pubblico. La scelta di Venezi va in più direzioni e invito a riconsiderare la proposta da me formulata con la sua nomina a direttore musicale stabile proprio sotto questo profilo. Non solo è garantito l’aspetto musicale, di alto livello, ma viene proposta un’immagine aggiornata della nostra attività artistica”.

Bella, brava, bionda e di destra: tutti all’attacco

Beatrice Venezi non è nuova ad attacchi, talvolta sguaiati e sessisti, per la sua vicinanza alla premier Meloni o per la sua naturale idiosincrasia verso il verbo boldriniano. Fattori estranei al talento, al merito e alla indubbia  professionalità della direttrice d’orchestra senese. Anche durante la direzione dell’orchestra sinfonica di Palermo tre orchestrali polemizzarono. E lei non si perse d’animo. “Le polemiche mi hanno sempre accompagnato. Certo, nell’ultimo anno sono diventata, mio malgrado, particolarmente esposta, ma sono ampiamente formata e vaccinata. Nel caso specifico si tratta di tre persone su 85. E le pecore nere si trovano in tutte le orchestre”.

Non si registrano solidarietà e grida di vergona delle femministe

E poi è bella e bionda, quindi – secondo uno stereotipo duro a morire –  necessariamente “oca”.  Non sarà che la sommossa della Fenice abbia a che vedere con la richiesta di farsi chiamare direttore e non direttora? O per le sue idee di destra, senza avere mai avuto una tessera di partito? Finora non si registrano denunce sdegnate o messaggi solidarietà delle femministe a difesa della prima donna alla guida del prestigioso teatro veneziano.

Le equazioni maldestre del mainstream

Tutto bene finché non è emersa la sua vicinanza alla destra. Da allora è stato una pioggia di attacchi ed equazioni care al mainstream: bella e di destra, quindi senza merito, raccomandata, messa lì perché amica dei potenti. Se a essere avvenente è un’artista di sinistra, vedere la coscialunga del Pd, invece, è un miracolo vivente: bella e brava.

Fidanza: fosse stata di sinistra, tutti a festeggiare

“Fosse stata di sinistra – commenta sui social l’europarlamentare Carlo Fidanza –  avrebbero festeggiato la prima donna chiamata a dirigere l’Orchestra del Teatro La Fenice. Invece la bravissima Beatrice Venezi – che ha sempre difeso con coraggio le proprie idee – è stata travolta da chi proprio non sopporta meriti e libertà. Non ti curar di loro. Solidarietà, Direttore Venezi!”

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di Alessandra Parisi - 26 Settembre 2025