
Lunedì a Washington
Zelensky e i leader Ue alla Casa Bianca: sul tavolo il “piano Meloni”. Palazzo Chigi: Kiev va coinvolta in ogni decisione
Ci sarà anche Giorgia Meloni tra i leader europei presenti a Washington all’incontro del presidente ucraino Volodymyr Zelensky con Donald Trump, per fare il punto dopo il summit di ferragosto in Alaska tra il presidente Usa e quello russo, Vladimir Putin. Nell’appuntamento alla Casa Bianca, l’Europa parlerà a una voce sola, come raramente è capitato negli ultimi anni. Ma a tenere banco sarà soprattutto la proposta, ispirata dalla premier Meloni sull’articolo 5 della Nato riadattato per Kiev.
Il piano Meloni spiegato da Witkoff: offre garanzie di sicurezza rivoluzionarie
Una proposta così sintetizzata dall’inviato speciale di Donald Trump, Steve Witkoff: “Siamo giunti a un’intesa per cui gli Stati Uniti e altri Paesi potrebbero offrire all’Ucraina un accordo con garanzie di sicurezza simile all’articolo 5 della Nato”, ha annunciato Witkoff alla Cnn, sottolineando che è stata “la prima volta che i russi hanno accettato questo”. Insomma, Putin avrebbe dato il suo assenso a questa ipotesi, per arrivare alla tanto attesa “pace giusta e duratura” in Ucraina.
L’accordo, ha precisato Witkoff, esclude però il possibile ingresso di Kiev nel patto atlantico. Si tratta di “robuste garanzie di sicurezza che definirei rivoluzionarie”. ha aggiunto Witkoff.
Sulla piano Meloni stanno convergendo in queste tutti i principali attori internazionali: non solo gli Usa, ma anche la presidente Ue, Ursula von der Leyen e lo stesso presidente ucraino Zelensky.
Meloni alla videoconferenza di Volenterosi: “Kiev va coinvolta in ogni decisione”
Alla vigilia della partenza per gli Stati Uniti, il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha partecipato domenica pomeriggio a una nuova video-conferenza della Coalizione dei Volenterosi, che ha permesso un coordinamento in vista dell’incontro di domani a Washington. In una nota di Palazzo Chigi, si sottolinea che «nel corso della discussione è stata ribadita l’importanza di continuare a lavorare con gli Stati Uniti per porre fine al conflitto e raggiungere una pace che assicuri la sovranità e la sicurezza dell’Ucraina, che dovrà essere coinvolta in ogni decisione relativa al suo futuro. La discussione – conclude la nota – ha inoltre confermato la necessità di mantenere la pressione collettiva sulla Russia e di solide e credibili garanzie di sicurezza».
Bignami ricorda: il Pd aveva ridicolizzato la proposta Meloni
“Non possiamo che essere orgogliosi – commenta il capogruppo dei deputati FdI, Galeazzo Bignami – è l’ennesima dimostrazione della centralità del nostro esecutivo e del ruolo di leadership a livello internazionale di Giorgia Meloni. Un successo diplomatico per la nostra premier che a Washington rappresenterà, proprio grazie a questo Governo, una Nazione capace di far valere la propria autorevolezza nell’individuare una soluzione di pace al conflitto russo-ucraino. Intanto, è evidente la distanza con la sinistra e le altre forze d’opposizione, che si dimenano tra l’irrilevanza e l’inadeguatezza. Ricordiamo quando il Pd proprio riguardo la proposta Meloni sulle garanzie di sicurezza Nato all’Ucraina sentenziò con: ‘Nessun Paese l’appoggia, serve serietà, non proposte ridicole’. Come al solito – conclude Bignami – i fatti stanno dando ragione a Giorgia Meloni”.
Al vertice di Washington, con la premier italiana ci saranno la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Friedrich Merz, il presidente della Finlandia Alexander Stubb, il primo ministro del Regno Unito Keir Starmer e il segretario generale della Nato Mark Rutte. Secondo quanto appreso da “Bild“, Trump riceverà inizialmente soltanto il presidente ucraino. Solo in seguito si uniranno a lui i leader europei. Ci sarà una cena di lavoro e una discussione di diverse ore in un formato allargato.
Per Zelensky si tratterà della prima volta a Washington dopo la sua visita alla Casa Bianca del 28 febbraio scorso, quando nello Studio Ovale andò in scena un acceso scontro verbale con Trump e con il vice presidente Usa JD Vance. Ma stavolta le premesse sono decisamente diverse.
Prima un faccia a faccia Trump Zelensky, poi il vertice con i leader Ue
Zelensky afferma di non aver visto per ora “alcuna indicazione” del fatto che Mosca sia pronta ad un trilaterale insieme all’Ucraina e gli Stati Uniti. “Le questioni territoriali sono importanti”, ha detto nel punto stampa di domenica a Bruxelles con Ursula von der Leyen. E se Mosca rifiuterà questo incontro saranno necessarie “altre sanzioni”, ha aggiunto Zelensky.
A proposito di sanzioni, l’Unione europea adotterà il 19esimo pacchetto di sanzioni contro la Russia nel settembre 2025. “Abbiamo già adottato 18 pacchetti e stiamo portando avanti la preparazione del 19esimo pacchetto – ha detto von der Leyen – Questo pacchetto sarà adottato a settembre. Sappiamo che le sanzioni sono efficaci”, ha affermato von der Leyen.
Macron sul “piano Meloni”: con Trump discuteremo dei dettagli
Gli europei nella visita di domani a Washington insieme a Zelensky chiederanno a Trump “fino a che punto” intende partecipare alle garanzie di sicurezza per l’Ucraina. Lo ha dichiarato il presidente francese, Emmanuel Macron, parlando con i giornalisti dopo la videoconferenza della coalizione dei volenterosi, dove è intervenuta anche la premier italiana. Secondo quanto spiegato da Macron, bisogna capire “chi è disposto a fare cosa” perché “gli ucraini non possono accettare semplici impegni teorici”.
Quello delle garanzie di sicurezza per quando la guerra sarà finita è un nodo cruciale: secondo quanto emerso, gli europei e Trump hanno discusso di garanzie di sicurezza per Kiev in ‘stile Nato’ che offrirebbero tutele “tipo articolo 5” ma senza il coinvolgimento della Nato, con il sostegno sia dell’Europa sia degli Stati Uniti. La disponibilità degli Usa a partecipare alle garanzie è stata accolta con favore dagli europei, ma Macron ha precisato adesso che vorrà scendere nei dettagli di questo.