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Trump Washington guardia nazionale

Stretta sulla criminalità Usa

“Washington è più violenta di Baghdad”, Trump schiera la Guardia nazionale e promette: “Basta anarchia e baraccopoli”

Il presidente ordina lo stato di emergenza nella capitale, invia 800 militari e annuncia il trasferimento del controllo dell’ordine pubblico dal municipio alla Casa Bianca. "Ripuliremo tutto molto rapidamente"

Esteri - di Ginevra Lai - 11 Agosto 2025 alle 19:19

«Ci sbarazzeremo delle baraccopoli». Con questa dichiarazione, pronunciata dal podio della Casa Bianca, il presidente americano Donald Trump ha annunciato il dispiegamento di 800 militari della Guardia nazionale a Washington e il passaggio del mantenimento dell’ordine nella capitale sotto diretto controllo federale. Una misura straordinaria, motivata dalla denuncia di una città «invasa da gang violente» e, a suo dire, sprofondata in una «situazione di anarchia completa e totale». E assicura: «Renderò la nostra capitale di nuovo GRANDE! I giorni in cui si uccidevano o si ferivano senza pietà persone innocenti sono FINITI!»

Trump schiera i militari: un’operazione che andrà oltre Washington

Il tycoon ha precisato che l’intervento non si limiterà alla capitale: «Andrà oltre. Cominciamo in modo molto deciso a Washington e ripuliremo tutto molto rapidamente», ha affermato, sottolineando che il corpo di riserva già schierato lo scorso giugno in California contro il parere del governatore dem Gavin Newsom sarà impiegata per «ristabilire la legge, l’ordine e la sicurezza pubblica».

Lo scontro politico con la roccaforte democratica

La decisione ha un peso politico evidente. Washington, roccaforte democratica, è amministrata dalla sindaca Muriel Bowser, che alle presidenziali del 2020 consegnò a Kamala Harris oltre il 90% dei voti. Mentre Bowser insiste su «tendenze positive in ogni categoria» nei dati sulla criminalità, Trump usa il pugno di ferro, intimando ai senzatetto di lasciare «immediatamente» la città: «Vi daremo dei posti dove dormire, ma LONTANO dalla capitale». Ai delinquenti invece dice «Voi non avete bisogno di andarvene. Vi metteremo in prigione, là dove dovreste stare».

Il nodo dello status speciale della capitale

Il braccio di ferro si inserisce nello status giuridico particolare di Washington. La metropoli, fondata dopo la guerra d’Indipendenza, non appartiene a nessuno Stato e la Costituzione attribuisce al Congresso piena competenza sulle sue questioni. Dal 1973 è in vigore un consiglio comunale eletto, le cui decisioni restano tuttavia soggette al controllo del Congresso. Già a febbraio, Trump aveva sostenuto un progetto di legge per revocare questa autonomia, con l’obiettivo di rafforzare la lotta alla criminalità. Ormai, insostenibile a detta di Stephen Miller, che bolla la città sul Potomac addirittura «più violenta di Baghdad».

Decoro urbano e immagine internazionale

Per Trump, la questione riguarda anche il decoro urbano e l’immagine internazionale: «Ci sono troppi crimini, troppi graffiti, troppe tende sui prati», ha osservato, ricordando il ruolo della big city come vetrina per leader e dignitari stranieri. L’ordine esecutivo firmato a marzo, volto ad aumentare il controllo federale sulla municipalità e a rafforzare la lotta all’immigrazione clandestina, trova ora una concreta attuazione.

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di Ginevra Lai - 11 Agosto 2025