
Fronte a fronte
Ucraina, la Russia avanza a est sulla regione di Dnipro. Trump rilancia i negoziati, ma avverte: “Il tango si balla in due”
Mosca penetra nello snodo industriale ucraino. Kiev resiste, ma ammette l'incursione. Intanto droni e missili sono piovuti nella notte colpendo i distretti di Nikopol, Synelnyk e Kherson. Dalla Casa Bianca il monito: "Questa guerra deve finire"
Le truppe di Mosca hanno varcato la linea rossa che finora sembrava resistere. L’esercito russo è penetrato nella zona industriale di Dnipropetrovsk, cuore strategico dell’Ucraina orientale, e tenta ora di stabilire una testa di ponte, una fortificazione permanente. Kiev ammette l’avanzata, ma rassicura: «È stata fermata». Lo ha dichiarato alla Bbc Viktor Trehubov, del Gruppo operativo delle truppe di Dnipro. «Questo è il primo attacco di così vasta scala nella regione».
Avanzata russa a Dnipropetrovsk
Per tutta l’estate, Mosca aveva sussurrato di essere già entrata. Ma i bollettini ufficiali ucraini avevano smentito, minimizzato, corretto. Fino a ieri. Secondo il progetto cartografico DeepState, i russi avrebbero conquistato due villaggi appena oltre il confine regionale, Zaporizke e Novohryhorivka. Ma lo Stato Maggiore ucraino replica: «Continuiamo a controllare Zaporizke. Sono in corso intense ostilità nell’altro villaggio».
Dnipropetrovsk non è una regione qualsiasi. Ospita la città di Dnipro e prima del conflitto contava oltre tre milioni di abitanti. Secondo polo dell’industria pesante ucraina, subito dopo il Donbass, è sempre stata considerata una retrovia sicura. Lo sfondamento, se confermato, avrebbe dunque un peso simbolico prima ancora che militare.
Attacchi a tappeto e assedio psicologico
La notte tra martedì e mercoledì è stata lunga. Droni e artiglieria russa hanno colpito i distretti di Nikopol e Synelnyk, danneggiando un edificio di cinque piani. Ukrinform conferma che non ci sono vittime, ma ieri, nello stesso settore, una donna di 65 anni è rimasta ferita dopo una serie di quasi 40 attacchi.
Anche Kherson continua a pagare il suo tributo di sangue. L’artiglieria del Cremlino ha ucciso una donna di 81 anni e ferito due civili. La procura ha aperto un’indagine per crimini di guerra. A peggiorare il bilancio, un attacco con droni ha colpito il centro della città, ferendo un uomo di 56 anni.
Mosca sotto attacco, l’Ucraina rilancia
Dall’altro lato della frontiera, Kiev mostra i muscoli. Ventisei droni sono stati lanciati durante la notte contro diverse zone moscovite. Le difese aeree li hanno abbattuti sopra Rostov, Taganrog, Oryol, Belgorod, Bryansk e Kursk. A Rostov sul Don, i detriti hanno incendiato il tetto di un edificio residenziale. Almeno sette palazzi danneggiati, 15 evacuati, blackout in diverse abitazioni.
Trump tra Putin e Zelensky: il ritorno del negoziatore
Sul piano diplomatico, la situazione resta sospesa. L’incontro tra il presidente Donald Trump e Vladimir Putin in Alaska non ha prodotto un’agenda chiara. Eppure, secondo alcune fonti, il leader del Cremlino avrebbe detto di essere disposto a fermare la guerra in cambio della consegna dei territori di Donetsk ancora in mano ucraina. Il leader ucraino Volodymyr Zelensky non pare essere così d’accordo. E, in un colloquio telefonico con il presidente finlandese Alexander Stubb, ha accusato Mosca di «inviare segnali negativi» e di volere «passi concreti, passi verso una vera diplomazia».
Trump, da parte sua, rilancia: «Il tango si balla in due». Ai giornalisti ha dichiarato: «Voglio che questa guerra finisca. Non sarà una guerra mondiale, ma una guerra economica. E sarà dura, soprattutto per la Russia».
Il tycoon: “Neanche Zelensky è innocente”
Non risparmia critiche neppure a Zelensky: «Non è esattamente innocente, lo dico sempre». E aggiunge: «Ogni settimana muoiono migliaia di persone. Solo la scorsa settimana sono morti 7.012 soldati, tra russi e ucraini. Nelle ultime due settimane più di 12.000. È una guerra stupida».
Trump insiste sul suo ruolo di negoziatore: «Avevo un’ottima relazione con Putin. Ho fermato sette guerre. Posso fermare anche questa». E conclude con una visione cruda: «Ricevo immagini satellitari: teste da una parte, braccia dall’altra. È come Gettysburg, ma oggi, nell’era moderna».