
La retorica europeista dei dem
Tridico, Ricci, Decaro e gli altri, vai a Bruxelles e scappa. Se l’Europarlamento è solo un parcheggio
Anche Serracchiani si dimise da Bruxelles dopo essere eletta in Friuli Venezia Giulia. E sul fronte giornalistico Santoro, Gruber e Augias lasciarono anzitempo Bruxelles. Alla faccia dell'europeismo sbandierato
In ultimo venne Pasquale Tridico. Più che l’Europarlamento poté la corsa alla Regione Calabria dove alla fine il Pd ha ceduto alla candidatura grillina dell’ex presidente dell’Inps. Ma è lunga la schiera degli eletti in Europa che hanno lasciato lo scranno per ambire a incarichi interni. L’ultima infornata è clamorosa. Eletti alle ultime Europee del 2024, Matteo Ricci, Antonio Decaro e, appunto Tridico, scelgono l’allettante ipotesi di un governatorato nelle Marche, nella Puglia, in Calabria. dov’è finita la retorica della sinistra sul ruolo dell’Europa se alla prima occasione “tradiscono” il mandato degli elettori che li hanno scelti per Bruxelles?
Alla faccia della retorica europeista della sinistra
Dov’è finito l’appeal del ruolo europeo sbandierato ai quattro venti? Non solo. Ricci si mette a correre nelle Marche sfidando Acquaroli e mettendosi in mostra nonostante il Caso Affidopoli incomba su di lui. Decaro, dimentico di Bruxelles, preferisce da mesi litigare con Emiliano pur di gareggiare per la Puglia. Tridico si è fatto un po’ pregare poi ha sciolto la prognosi per il sì alla candidatura Calabria. Ma non sono i soli a sinistra ad essere stati folgorati sulla via di Bruxelles per poi lasciare l’incarico.
Bye bye Bruxelles: il caso della Serracchiani
Un’altra parlamentare del Pd che ha lasciato Bruxelles per candidarsi alle elezioni regionali è stata Debora Serracchiani. E’ lei l’antesignana del metodo “vai a Bruxelles e scappa”. Correva l’anno 2009 quando Dario Franceschini, allora segretario del Pd, annunciò la candidatura della Serracchiani alle elezioni europee nella circoscrizione Italia nord-orientale Regionali del Friuli Venezia Giulia. Alle cui elezioni regionali del 2013 viene candidata alla presidenza. Le dimissioni dal parlamento Europeo furono presentate nel maggio 2013.
Gruber e Santoro: eletti, si dimisero anzitempo
Chi per amor di politica interna chi per il giornalismo. Lilli Gruber dal 2004 al 2008 è stata parlamentare europea, eletta dalla Lista Uniti nell’Ulivo, per entrare poi nel Partito Democratico. Anche la popolare inviata si è dimessa anzitempo per assumere nel settembre 2008 la conduzione della trasmissione Otto e mezzo, tuttora in onda su LA7. Suo collega a Bruxelles è stato un altro peso massimo dell’informazione di sinistra, Michele Santoro: si candidò anche lui al Parlamento europeo alle elezioni del 2004 come indipendente per la lista di Uniti nell’Ulivo. Venne eletto con circa 730 000 preferenze, il più alto numero di preferenze tra i non capolista. E aderì al gruppo parlamentare del Partito del Socialismo Europeo. Durò poco.
Il 19 ottobre 2005 Santoro presentò le sue dimissioni da europarlamentare, ponendo così fine al suo impegno politico durato circa un anno, per partecipare alla prima puntata del programma televisivo di Adriano Celentano, Rockpolitik, al fine di non dover sottostare alle limitazioni sulla presenza di politici in TV imposta dall’Autorità garante. Quindi proseguì con i suoi format televisivi. Quindi, il recente ritorno in lizza per le Europee con il movimento Pace terra e Dignità.