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Toscana, campo largo alla farsa: il M5S da l’ok al Pd (e a Giani) ma batte subito cassa: vuole il reddito cittadinanza

Elly sulle spine

Toscana, campo largo alla farsa: il M5S da l’ok al Pd (e a Giani) ma batte subito cassa: vuole il reddito cittadinanza

Il via libera ma con riserva dei grillini all'alleanza con il Pd in appoggio alla candidatura del candidato uscente, osteggiato per 5 anni, si arricchisce di nuovi spunti paradossali. Metà dei votanti online voleva la corsa solitaria del Movimento

Cronaca - di Federica Argento - 8 Agosto 2025 alle 13:45

Il via libera ma con riserva del M5S all’alleanza con il Pd in appoggio alla candidatura del candidato uscente Eugenio Giani ci racconta di quante spine nel fianco Elly Schlein dovrà sopportare. Siamo, al solito, alla farsa  “Il Movimento 5 Stelle, nato per scardinare il sistema, si consegna armi e bagagli al governatore, Eugenio Giani, diventandone la stampella più fedele. Altro che rivoluzione, siamo all’ennesima conferma che in Toscana si preferisce barattare qualche poltrona piuttosto che difendere davvero i cittadini”. È quanto sostiene, in una nota, la consigliera regionale di Fratelli d’Italia Elisa Tozzi commentando il via libera dei grillini: giunto nel tardo pomeriggio di giovedì dall’assemblea degli iscritti 5 Stelle in Toscana.

M5S, i due motivi per cui il voto on line del M5s è una farsa

Perché farsa? Per due motivi: Il primo: il partito di Conte è stato cinque anni all’opposizione di Giani in Regione.  Il che rende ancora più palpabile la nullità della proposta politica del campo largo. Perché se in questi anni la politica del centrosinistra è stata criticata dal M5S e ora il Pd si allea con i suoi oppositori, vuole dire che la proposta politica in Toscana non è seria. “Con Giani presidente- aggiunge l’esponente di FdI- abbiamo assistito a una legislatura caratterizzata da immobilismo e promesse mancate: dal salario minimo regionale, sbandierato come strumento di giustizia sociale e mai realizzato;  fino alla difesa a parole ma non nei fatti dell’aeroporto di Firenze, lasciato ostaggio di veti ideologici e interessi di parte. Ora il M5S si accoda, confermando che la sinistra toscana non ha alcun progetto concreto per sviluppo, lavoro e infrastrutture”.

Toscana, FdI: “Resa politica del M5S”

Secondo la consigliera di FdI “la verità è che questa alleanza è una resa politica: si rinuncia a incidere sui veri problemi della Toscana. E si preferisce il comodo rifugio nel salotto buono della Regione. Ma i cittadini hanno bisogno di soluzioni, non di accordi sottobanco: per questo Fratelli d’Italia continuerà a battersi per un’idea di Toscana competitiva, sicura e capace di guardare al futuro”.

Toscana, la metà degli iscritti volevano la corsa solitaria del Movimento

Il secondo motivo che condisce la farsa grillina è che anche stavolta l’appoggio è con  riserva. Il M5S chiede dazio al Pd e al governatore: vuole che si approvi il reddito di cittadinanza regionale in cambio del sì. Il voto  on line ha chiamato a raccolta 2568 votanti pentastellati. I sì all’alleanza col Pd sono stati 1.538. Mentre i sì alla corsa solitaria del M5S sono stati 1.030. Dunque con un ok risicato Conte entra in maggioranza in Toscana. Non è il massimo. E l’intesa è, come si diceva condizionata perché con il più assurdo bizantinismo dai vertici si spiega che: il mandato della base è quello di «verificare se vi siano le condizioni per prendere parte alla coalizione promossa dal Partito Democratico. Conferendo mandato ai vertici del Movimento per concludere, per iscritto, un accordo chiaro che integri tutti i progetti e gli obiettivi strategici: quali emersi nel corso delle riunioni e assemblee territoriali svolte nelle scorse settimane».

Le condizioni poste al Pd e a Giani: rdc e “no-tutto”

Dietro questa precisazione da Azzeccagarbugli si celano le condizioni dettate da  Conte a Schlein e Giani. Che sono nero su bianco in un pdf consultabile sul sito del M5S, come suggerisce di fare Domenico Di Sanzo sul Giornale. La prima condizione è  il «Reddito di cittadinanza regionale». Ma non solo. C’è un «patto per la legalità e la buona amministrazione», come quello voluto da Conte nelle Marche per dare l’ok all’alleanza con l’indagato Matteo Ricci. E poi in piena modalità grillina, tutta una serie di no. «No a Basi Nato e al Parco San Rossore». No al progetto di una nuova base dei Carabinieri nei pressi della riserva naturale, vicino alla base di Camp Darby. No al Centro Nato della Caserma Predieri a Firenze: da ridere, questa è stata una delle battaglie più agguerrite del M5s all’opposizione del Pd durante la legislatura regionale che sta per concludersi.

Le cose per questo pseudo campo largo toscano sono paradossali. Giani, esponente riformista, «cacicco» digerito a malincuore dalla Schlein, dovrà pure assecondare i capricci grillini? Si mette male e, nel caso di vittoria in autunno del centrosinistra, si delinea un futuro di stallo in regione.

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di Federica Argento - 8 Agosto 2025