
Voragine senza fine
Superbonus, due truffe colossali in due giorni. FdI: È l’eredità di Conte che pretende di dare lezione di economia al governo Meloni
La misura grillina ha devastato i conti pubblici, non è stato un volano per l’economia, ma un colabrodo normativo che ha spalancato le porte a frodi sistemiche. Nuove "piaghe" a Rieti e Nemi: sequestrati immobili, auto, conti correnti: crediti fiscali per lavori mai eseguiti
Due truffe in due giorni da superbonus: storia infinita, truffa infinita. Più il tempo passa e più ci si rende conto che la misura grillina si è trasformata in una voragine senza fondo. Costata centinaia e centinaia di euro. Rieti e Nemi sono le sue località dove la Guardia di Finanza ha smascherato i furbetti. A Rieti – lo illustra il corriere della Sera- scoperta una società edile che aveva ottenuto crediti d’imposta per 753 mila euro, di cui 380 mila totalmente fittizi: grazie a lavori mai eseguiti e documentazione falsa. Sono stati sequestrati immobili, conti correnti e beni di lusso per un valore pari all’importo indebitamente percepito. Il vice responsabile nazionale del Dipartimento Imprese e mondi produttivi di Fratelli d’Italia, Lino Ricchiuti fa il conto di quanto la misua rappresenti un pozzo senza fondo.
Superbonus, nuova truffa da 380mila euro
Superbonus, piaga infinita. “Secondo l’analisi della Banca d’Italia, i benefici economici generati dal Superbonus sono stati inferiori ai costi sostenuti- stigmatizza l’esponente di FdI- . Circa un quarto degli interventi sarebbe stato realizzato anche senza incentivi, generando una spesa pubblica superflua di oltre 45 miliardi di euro. Inoltre, i benefici si sono concentrati soprattutto tra i contribuenti più benestanti, proprietari di immobili plurimi e con maggiore capacità fiscale – aggiunge -. Il Superbonus non è stato un volano per l’economia, ma un colabrodo normativo che ha spalancato le porte a frodi sistemiche e sprechi colossali. L’impatto sul PIL, sbandierato da alcuni, è stato modesto e non proporzionato alla spesa. Contribuendo invece a gonfiare il deficit pubblico, che nel 2023 ha raggiunto il 7,4%: ben oltre le previsioni. Eppure, il Movimento 5 Stelle, che ha ideato e difeso questa misura fallimentare, oggi pretende di dare lezioni di economia al governo Meloni. Una pretesa surreale, dopo aver lasciato in eredità un buco nei conti pubblici, un sistema di incentivi fuori controllo e una scia di truffe miliardarie”.
Nuove truffe da Superbonus, Ricchiuti: “Scia di truffe milardarie”
Una débacle. “Abbiamo assistito a una gestione dissennata delle risorse pubbliche, con crediti fiscali generati senza controllo; lavori mai eseguiti e certificazioni compiacenti. Un meccanismo che ha drogato il mercato, gonfiato i prezzi e lasciato lo Stato con un conto insostenibile. Fratelli d’Italia ha avuto il coraggio di dire la verità fin dall’inizio, anche quando era scomoda. Oggi, con il governo Meloni, stiamo rimettendo ordine, tutelando i cittadini onesti e difendendo i conti pubblici. La stagione dell’irresponsabilità è finita. Ora si volta pagina”, conclude Ricchiuti. Conte, tra l’altro, non conosce la decenza: proprio oggi tuona contro il Ponte sullo Stretto: “Salvini sottrae risorse a infrastrutture necessarie”…Appunto, lezioni dal capo del M5S non sembra proprio il caso di prenderne.
Centro storico di Nemi: truffa da 448mila euro
Non finisce qui. Altro luogo, altra truffa. Un immobile in pieno centro storico a Nemi, privo dei requisiti previsti dalla normativa all’epoca vigente, avrebbe beneficiato indebitamente dell’agevolazione fiscale del superbonus 110%: per un ammontare di 448.000 euro. Frode accertata dai finanzieri della Compagnia di Velletri. Sarebbe stata commessa – riporta NTW Presse- grazie alla compiacenza del rappresentante legale della società incaricata della realizzazione dei lavori e del “direttore dei lavori”. Che, secondo l’accusa, avrebbero concorso alla falsificazione della documentazione occorrente per l’ottenimento del credito d’imposta e dei conseguenti titoli abitativi per eseguire l’intervento edilizio. In totale sono 6 le persone denunciate.
I finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno così posto sotto sequestro circa 500.000 euro e l’ immobile, in esecuzione di un provvedimento emesso dal Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Velletri, su richiesta della locale Procura della Repubblica. Provvedimento che dispone il sequestro preventivo delle disponibilità giacenti sui conti correnti bancari riconducibili agli indagati.
Soldi contanti
Durante le perquisizioni, nell’abitazione di uno degli indagati, sono stati rinvenuti oltre 85.000 euro in contanti, presumibile provento della truffa. Dopo il sequestro, i proprietari peraltro hanno fatto montare un’impalcatura provvista di telo ombreggiante, per occultare il cartello che riportava le informazioni sul sequestro. Gli indagati dovranno rispondere dei reati di truffa aggravata ai danni dello Stato e di falso in atto pubblico.