
Vera leader
Stile Meloni, la lezione a Giuseppe Conte: la premier si stringe attorno ai suoi ministri. Dote che altri non possiedono…
La determinazione con cui la presidente del Consiglio difende i suoi ministri segna tutta la differenza tra lei e altri "predecessori". Una vera squadra. La tesi assurda per la quale saranno processati NOrdio, Mantovano e il sottosegretario Mantovano. A processare la premier sono i giornaloni scatenati
“Tesi assurda”. La determinazione con cui la premier Meloni difende i suoi ministri segna tutta la differenza tra lei e altri “predecessori”. All’indomani della archiviazione della sua posizione personale sul caso Almasri e la conemporanea richiesta di autorizzazione a procedere per Nordio, Mantovano e Piantedosi trova un premier irritata e più battagliera che mai. I retroscena su alcuni quotidiani di oggi la descrivono (giustamente) infuriata: “Il mio governo è coeso, non sono premier a mia insaputa, è assurdo processarli”. C’è una frase da sottolineare nelle parole con cui la stessa Meloni lunedì, all’ora di cena, ha diffuso la notizia piombata nelle redazioni. Marcando una distanza abissale con Giuseppe Conte e il suo comportamento sul caso dello sbarco negato di migranti dalla nave Open arms per cui è stato processato Salvini. Conte ha mollato il suo ministro e si è chiamato fuori.
Fidanza: “Meloni vera leader”
Meloni invece abbraccia fino in findo lo spirito di squadra: “Assurdo chiedere che vadano a giudizio i ministri e non anche io, prima di loro — scrive Meloni —. A differenza di qualche mio predecessore che ha preso le distanze da un suo ministro, rivendico che questo governo agisce in modo coeso sotto la mia guida: ogni scelta, soprattutto così importante, è concordata”. “C’è un Conte che si sposta di lato e dice ‘problema di Salvini, io non ero presidente del Consiglio, di fatto non condividevo le politiche sull’immigrazione perché le faceva Salvini’. E c’è la Meloni, che è una leader vera, che dice: ‘io ho condiviso ogni passaggio di questa vicenda, mi assumo la responsabilità politica delle scelte del governo insieme ai miei ministri’. Questa è la differenza tra una leader che è a capo di un governo coeso, di una maggioranza compatta e ha il coraggio politico delle sue scelte e un mezzo leader che invece scappa di fronte alle sue responsabilità lasciando i suoi vecchi alleati alla mercè della giustizia”. Lo ha detto forte e chiaro Carlo Fidanza, capodelegazione di FdI al Parlamento europeo, commentando il caso nel corso di Agorá Estate su Rai3.
Sulla pagina Fb di FdI si sottolinea proprio questo stile di governo: “Meloni guida un Governo forte, autorevole e compatto. Nonostante le avversità e gli attacchi, difende e guida la sua squadra con coraggio — una dote che in molti non possiedono”. Gli “altri” sono quel Conte che lasciò solo il ministro Salvini all’epoca di Open Arms. Lo stile in questi casi non è acqua.
I giornaloni si scatenano
E intanto i giornaloni si scatenano e si rovescia la situazione – è Meloni che attacca i giudici-. Boccia su Repubblica inveisce: “Meloni fa solo pasticci, è allergica al controllo democratico”. Il senatore Pd Valter Verini sulla Stampa attacca espressamente la premier: «Giorgia Meloni rivendica di aver liberato un torturatore e uno stupratore». Ragionevolezza vo cerecando. La troviamo sul Foglio in una piccola ma intelligente considerazione nell’articolo “La pazzia di una giustizia che processa pure il segreto di Stato”.
Il Foglio: “La pazzia di una giustizia che processa il segreto di Stato”
“Secondo i giudici i ministro avrebbero rafforzato un “programma criminoso” legato al rimpatrio forzato di un cittadino egiziano. Meloni no, perché – si legge – non sarebbe stata preventivamente informata”. La notizia è clamorosa, si sottolinea. Non solo per il cortocircuito istituzionale implicito anche nelle paarole della premier sul coinvolgimento di tutto il governo. “Ma soprattutto perché segna un nuovo passaggio nell’esondazione giudiziaria: dopo l’ambiente, l’industria, l’urbanistica, ora la magistratura mette sotto accusa decisioni legate alla sicurezza nazionale e ai segreti di stato”. Il tutto finisce per minare “la distinzione fra responsabilità politica e responsabilità penale. Se ogni scelta di governo può essere riletta come potenziale illecito; se persino il funzionamento dell’intelligence viene messo sotto accusa, allora non è solo un governo a essere processato. E’ l’idea stessa di governabilità che si incrina. E con essa, l’equilibrio tra i poteri”. La sensazione è che la magisstratura si stia dando la zappa sui piedi in vista della riforma della giustizia. Più indizi fanno una prova: il referendum vedrà gli italiani molto sicuri sulla posizione da prendere.
Abbiamo fatto bene a cacciare il Generale perchè le sicurissime ritorsioni sarebbero state non contro i comunisti ed i magistrati comunisti ma contro il popolo italiano in primis contro gli italiani in Libia!
Codesti magistrati politicizzati hanno avuto dalla Meloni la risposta che meritavano e la figura meschina, per usare un eufemismo, che la premier hli ha fatto farà dinanzi al Popolo sovrano equivale al colpo di grazia, preludio all’ecatombe che arriverà con la riforma on parlamento e il referendum poi. Grande Giorgia! 🇮🇹🇮🇹🇮🇹✌️✌️✌️
Lezione Meloni, la lezione di onestà, lealtà, fedeltà, e spirito di squadra a Giuseppe Conte , che con viltà alla prima occasione . senza indugio ha girato le spalle ai suoi ministri.
Italiani …, per la sinistra e il M5s, la lealtà e lo spirito di squadra è merce rara mentre abbondano il tradimento e il voltafaccia!
Oggi poi si è arrivati al punto che una “giustizia” pretende di di processare anche il segreto di stato e più che mai emerge la supponenza di una parte della magistratura politicizzata che nell’esercizio delle loro funzioni , sono influenzati da considerazioni squisitamente politiche
anziché basare le loro decisioni esclusivamente su elementi giuridici e prove.
Questa “giustizia impazzita” continua a minare l’imparzialità e l’indipendenza della magistratura, un principio fondamentale in uno stato di diritto!
Ebbene sin da adesso fare delle buone scorte di Maolox perché serviranno agli attacchi di gastrite e diverticoli te che avranno tutti i personaggi della sinistra e della magistratura dopo il referendum sulla giustizia . Sarebbe bene organizzare dei presidi di distribuzione. Ricordiamoci anche per Bruxelles .
A mio giudizio Conte governava (e continua in politica) solo per il proprio interesse mentre la Meloni lo fa per l’interesse della Nazione.