
I conti tornano
Spread mai così basso, mal di fegato per le prefiche di sinistra: i mercati premiano la solidità dell’Italia
Il differenziale fra i titoli di Stato decennali italiani e quelli francesi è sceso a meno di 10 punti base, mai così dal 2005. E il deficit italiano potrebbe scendere sotto la fatidica soglia del 3 per cento già nel 2025. Le "ferali" notizie che mandano in tilt la sinistra
I conti tornano, il governo è stabile, la politica economica prudente premia. E lo spread fra i titoli di Stato decennali italiani e quelli francesi è sceso a meno di 10 punti base, segnando il valore più basso dal 2005. Il dato è importante: i mercati premiano la solidità dell’Italia. Come anche un editoriale di Le Monde aveva segnalato con grande en fasi per il nostro Paese e con grande preoccupazione per il loro. Il governo è sulla strada giusta. Non solo. Nonostante al Tesoro ci sia prudenza, c’è molto ottimismo sul fatto che il deficit italiano potrebbe scendere sotto la fatidica soglia del 3 per cento già nel 2025. E non nel 2026 come concordato con l’Unione Europea nel Piano strutturale di Bilancio. In quel documento, il governo si è impegnato a ridurre quest’anno il disavanzo al 3,3 per cento.
Spread mai così basso
Non male per un governo salutato dalle prefiche delle opposizioni come l’inizio dell’apocalisse finanziaria. “È dal 2005 che non si registrava lo spread Italia Francia così basso – fa notare il deputato di Fratelli d’Italia Mariangela Matera, componente della Commissione Finanze- . Ormai l’affidabilità delle due Nazioni è quasi la stessa ed è un record che sembrava impossibile raggiungere. In Italia è accaduto grazie alla politica credibile del Governo Meloni. I dati sono chiari e anche se il debito pubblico è alto, l’elevata stabilità politica ha fatto sì che le agenzie di rating -una per tutte la S&P Global ratings – ad aprile alzasse il giudizio sull’Italia da BBB a BBB+”.
“La prospettiva di un deficit sotto il 3% già nel 2025 è una notizia di straordinaria importanza per l’Italia: significa conti pubblici in ordine, più solidità e fiducia verso il nostro Paese. Questo risultato non è frutto del caso ma di un insieme di fattori positivi: l’aumento delle entrate tributarie legato alla crescita dell’occupazione, e lo spread ai minimi storici che traduce la stabilità politica e la credibilità internazionale del governo in miliardi di euro di risparmi sul nostro debito. Così in una nota il senatore di Fratelli d’Italia Nicola Calandrini, presidente della 5a commissione bilancio.
Matera (FdI): lo spread a 428 punti è un lontano ricordo”
“La stabilità per restituire in primis agli italiani la certezza e la fiducia nella politica e nelle istituzioni è stato un punto fisso della premier – aggiunge Matera- .Che con determinazione ha lavorato e sta lavorando per la centralità della nostra Nazione”. I mercati stanno premiando questa linea e grazie a questa forza politica lo spread monstre a 428 è un lontanissimo ricordo e sembrava quasi impossibile raggiungere una soglia così bassa. Questo significa saper governare pensando alla tenuta del nostro Paese”. Invece di strepitare “prenda lezione l’opposizione che non perde occasione di denigrare ciò che gli italiani, e non solo, quotidianamente stanno premiando”. Il rigore finanziario non è un ostacolo ma un potente motore per l’economia italiana.
Filini: “I ‘geni’ che ci hanno lasciato 200 mld di buco vorrebbero darci lezione”
Per ritrovare lo spread tra i btp italiani e quelli francesi a meno di 10 punti bisogna risalire al lontano 2005, ricorda ancora Filini, responsabile del programma di Fratelli d’Italia. “Quando l’euro era entrato in corso da pochi anni. Mentre per trovare lo spread tra Italia e Francia oltre i 200 punti base, basta andare a prima dell’insediamento del governo Meloni; quando governavano i geni che ci hanno lasciato più di 200 miliardi di buco di superbonus. E distribuivano soldi pubblici a pioggia, e che ora vorrebbero spiegarci come funziona l’economia”.