
L'autopsia
Simona Cinà è morta per annegamento: nessun infarto o malattie pregresse. Sul corpo non ci sono segni di violenza
Sarebbe morta per annegamento Simona Cinà, la ragazza di venti anni morta nella notte tra venerdi e sabato durante una festa in piscina in una villa a Bagheria nel Palermitano. Sono i primi risultati dell’autopsia in corso al Policlinico di Palemo e svolta dal medico legale Tommaso D’Anna con l’anatomopatologo Emiliano Marresi. I medici hanno trovato acqua nei polmoni della ragazza, dato che conferma l’ipotesi dell’annegamento. Sul corpo di Simona non ci sono segni di violenza. Bisognerà attendere i risultati degli esami fra 40 giorni per capire se Simona abbia avuto un malore e se qualcosa può averlo causato.
Simona Cinà non è morta per patologie pregresse
Le indagini avrebbe escluso un infarto o patologie congenite silenti l’autopsia su Simona Cina, la giovane pallavolista morta nella piscina di una villa durante una festa di laurea sabato scorso. La ragazza, secondo quanto si apprende, sarebbe annegata. Infatti, nei polmoni è stata ritrovata dell’acqua. Non è chiaro, però, se sia finita sott’acqua e sia affogata dopo aver avuto un malore per cause naturali o se a provocarlo sia stata l’assunzione involontaria di droga o alcol. Per accertarlo sarà necessario attendere gli esiti degli esami tossicologici. La famiglia ha ribadito che la giovane era in salute: ora la procura acquisirà tutta la documentazione medico-sportiva della giovane pallavolista.