
Il Riesame
Scandalo Milano, la Procura: “Catella agiva da padrone. Il sindaco Sala trattato come un dipendente”
Per gli inquirenti il manager considerava il primo cittadino come un subordinato. Salvini parla di città bloccata e invoca le dimissioni dell'esecutivo
E’ durata circa due ore l’udienza di Manfredi Catella che si è svolta al tribunale del Riesame di Milano per chiedere la revoca degli arresti domiciliari. L’amministratore delegato di Coima, indagato per corruzione e falso nella maxi inchiesta della procura sull’Urbanistica , è arrivato in anticipo a bordo di un Ncc accompagnato dal suo legale Francesco Mucciarelli. L’avvocato non ha rilasciato dichiarazioni. Da quanto emerge Manfredi Catella non ha parlato durante l’udienza davanti al collegio composto dai giudici Ricciardi, Braggion e Cucciniello, la cui decisione è prevista entro dopodomani.
“Sala e Tancredi trattati come subordinati”
Nella memoria depositata dalla Procura di Milano al Tribunale del Riesame i Pm sottolineano “il modo padronale, al limite dell’inverosimile, e fuori dalla legge”, che il patron di Coima “ha di interagire con la pubblica amministrazione, servendosi come tramite dell’assessore Tancredi, del direttore generale Malangone e del sindaco Sala, che tratta come i suoi dipendenti maldestri e poco efficienti, per condizionare a suo vantaggio i pareri della Commissione per il paesaggio, i contenuti dei bandi in cui il Comune deve mettere all’asta gli immobili del suo patrimonio”. Catella è stato arrestato lo scorso 31 luglio nell’ambito dell’inchiesta sull’urbanistica.
Salvini: “Il sindaco decida se farsi da parte”
“Quello che è un problema ormai per tutti i milanesi è la città ferma, quindi re-invito, con un’inchiesta che sono sicuro e spero vedrà l’innocenza di tutti gli indagati, il sindaco Sala a riflettere se trascinare per un anno e mezzo la città ferma o se farsi da parte e lasciare che siano i cittadini a parlare”. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini, a margine di un sopralluogo al cantiere delle case Aler di via Bolla a Milano. “Mi spiace che Milano sia ferma – ha sottolineato – mi chiamano cittadini, persone che hanno comprato quelle case e che non sanno dove andranno a dormire, imprenditori. Io non contesto al sindaco Sala e alla sinistra che governa Milano ormai da una vita le inchieste, lascio che il Tribunale faccia il suo mestiere, quindi mi auguro che tutti si rivelino innocenti, sono garantista e non godo mai dei problemi o dei processi altrui”, ha aggiunto Salvini.