
Dal 2021 al 2027
Rom, l’ultima beffa dell’Europa: 22 miliardi stanziati per un’integrazione fallita
“Nell’ambito del fondo europeo di sviluppo regionale, nel periodo 2021-2027, sono stati stanziati 22 miliardi di euro per migliorare l’accesso a servizi inclusivi di qualità e ridurre le disparità socioeconomiche e territoriali per le comunità emarginate, compresi i rom”. Questa la risposta della Commissaria europea per la parità Hadja Lahbib a un’interrogazione dell’eurodeputata leghista Silvia Sardone, che in un’interrogazione prioritaria aveva chiesto delucidazioni sui fondi destinati all’integrazione dei rom dal 2020 e quali progetti universitari siano stati finanziati da Bruxelles per le popolazioni nomadi. A quanto pare i finanziamenti partono dal 2021, ma la cifra è evidentemente esorbitante. Grazie al Fondo sociale europeo, “la spesa totale per i rom comprende un totale di 1,8 miliardi di euro per migliorare l’accesso all’istruzione, l’occupazione e l’inclusione”, ma anche per “sostenere la società civile che lavora con le comunità emarginate”.
La questione sui fondi destinati ai nomadi richiama direttamente la tragedia che ha riguardato la 71enne Cecilia De Astis, investita e uccisa a Milano da 4 bambini rom a bordo di una macchina rubata. Una vicenda su cui è intervenuto tutto il centrodestra, tra cui i parlamentari di Fratelli d’Italia Riccardo De Corato e Federico Mollicone.
La Commissione Ue ha stanziato 22 miliardi di euro per i Rom dal 2021 al 2027
Eppure dall’Europa sono fioccati miliardi per un’integrazione che non c’è mai stata. Di più: Sardone ha annunciato che per i rom sono stati finanziati anche 3 progetti universitari, tra cui Equalstrength da 2,9 milioni di euro “che documenterà anche le esperienze vissute e le strategie di resilienza adottate per affrontare la discriminazione quotidiana”. Poi c’è il Raise da 3 milioni, istituito per verificare ” l’ipotesi secondo cui è possibile attenuare il razzismo strutturale se le persone e le istituzioni in cui operano sono consapevoli dell’esistenza di tali processi di confinamento impliciti”. Infine c’è Undeterred, un piano che “prediligerà la dimensione sistemica della discriminazione e si soffermerà sul miglioramento delle conoscenze su norme, procedure e pratiche che danno origine alle disuguaglianze”. Una follia.
FdI: “Dove sono servizi sociali? Nelle comunità rom c’è un alto tasso di analfabetismo”
Dopo il tragico episodio della pensionata investita a Milano da un’auto guidata da un minore residente in un campo rom, l'”investimento” su un’integrazione fallita è ancora più assurda. Una domanda sorge spontanea: dove erano i servizi sociali?”. Se l’è chiesto il deputato di FdI ed ex vicesindaco del capoluogo lombardo Riccardo Decorato, che poi ha sottolineato: “La giunta Sala ama parlare di ‘interventi’ nei campi rom, ma la realtà è che non si è trattato di veri sgomberi come quelli delle giunte Albertini e Moratti: sono stati semplici allontanamenti temporanei, operazioni di facciata che non risolvono nulla e lasciano la città e i suoi cittadini esattamente con gli stessi problemi di prima”. Inoltre, “dopo qualche giorno, le situazioni di degrado tornano a essere identiche a prima, come se nulla fosse successo”.
A fargli eco è stato Federico Mollicone, presidente della Commissione istruzione e lavoro alla Camera, che ha svelato particolari inquietanti sulla dispersione scolastica e il tasso di analfabetismo nelle comunità rom. “Come testimoniano i dati di molti studi europei, il 19% dei minori delle famiglie rom e sinti è analfabeta e il 14% delle famiglie rom e sinti ha almeno un bambino in dispersione scolastica, con picchi del 23% nei campi irregolari”. Inoltre, “troppo spesso, purtroppo, i bambini sono visti come elementi che producono reddito, costretti a mendicare sin da piccoli e a rubare, come dimostra anche questo caso, e per questo esclusi dalle scuole”. “Bene ha fatto il ministero del Lavoro, col viceministro Bellucci, a confermare lo stanziamento di 85 milioni di euro per il contrasto alla dispersione scolastica – ha concluso Mollicone – e bene ha fatto il ministro Valditara a promuovere un’azione generale di contrasto alla dispersione scolastica, che ha visto l’abbassamento del tasso di abbandono dal 13,3% del 2019 al 9,4% del 2024”.