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Tajani illustra la riforma della Farnesina

Una nuova diplomazia

Rivoluzione alla Farnesina: al concorso diplomatico si potrà accedere con qualsiasi laurea. Tajani: «Perché diro no a un fisico?»

Il ministro degli Esteri illustra i contenuti della riforma approvata dal Cdm, che risponde anche alle nuove sfide commerciali internazionali: «una testa politica e una economica». E sull'Ucraina ribadisce: «Non invieremo soldati»

Politica - di Federica Parbuoni - 28 Agosto 2025 alle 17:55

In un Consiglio dei ministri lampo, il governo ha approvato la riforma del ministero degli Esteri. Grazie alla quale la Farnesina avrà «una testa politica e una economica» e che contempla anche una vera e propria rivoluzione per l’accesso alla carriera diplomatica: il concorso si potrà affrontare con qualsiasi laurea. «Perché uno che è laureato in Fisica o Medicina non può fare il diplomatico?», ha detto il ministro Antonio Tajani, nel corso di una conferenza stampa al termine del Cdm, che è stata anche l’occasione per fare il punto su Ucraina e Medio Oriente e per ribadire che l’Italia non invierà militari a Kiev.

Qualsiasi laurea per accedere al concorso diplomatico

«Vogliamo fare crescere la qualità dei nostri diplomatici. Più neolaureati che possono partecipare al concorso significa anche rendere più moderna ed efficace la Farnesina», ha spiegato Tajani, chiarendo però che la riforma è molto di più: è un modo per mettere il ministero nelle condizioni di rispondere sempre meglio alle sfide di oggi e di domani.

Una risposta (anche) ai nuovi scenari del commercio internazionale

«Di fronte a quello che sta accadendo nel mondo per quanto riguarda il commercio internazionale, e visto che quest’ultimo rappresenta più del 30% del Pil e c’è una strategia del governo per rinforzare la presenza del nostro export nel mondo per arrivare fino a 700 miliardi di euro nel 2027, serviva organizzare il ministero», ha spiegato Tajani, parlando di un dicastero che avrà «una testa politica e una testa economica».

Due nuove Direzioni: una per la crescita e una per l’Ia

Tra le novità ci sarà la nascita di una “Direzione generale della crescita”, che «sarà un punto di riferimento per tutte le imprese» e per dare alla Farnesina «una grande trazione economica» con una particolare «attenzione all’export», e di una che si occuperà della sicurezza e dell’intelligenza artificiale, «che sarà divisa in due parti, una parte più politica e una parte più tecnologica», di sicurezza cibernetica. La riforma inoltre alla semplificazione: «Faremo di tutto – ha detto Tajani – per semplificare tutte le procedure amministrative per offrire ai cittadini anche servizi sempre più efficaci e puntuali. Penso al potenziamento dei servizi della rete consolare, delle scuole di italiano all’estero, penso anche ai servizi come viaggiare sicuri e dove siamo nel mondo». E «tutta la riforma è a costo zero», ha sottolineato il vicepremier.

Tajani: «Quello che sta facendo la Russia è inaccettabile»

Tajani ha definito «inaccettabile quello che sta facendo la Russia» e ha ribadito che «stiamo facendo di tutto per far finire la guerra in Ucraina». «Ma – ha ribadito ancora una volta – non invieremo nostri soldati sul terreno ucraino. Riteniamo che sia più forte ispirarsi all’articolo 5 della Nato per garantire la sicurezza, con gli Stati Uniti e altri Paesi che firmano un trattato con l’Ucraina di mutua assistenza e in caso di attacco esterno intervengono a difesa». Se, poi, una volta finito il conflitto, fosse richiesta la competenza italiana per lo sminamento, allora la disponibilità italiana ci sarebbe, ma quella «sarebbe una operazione umanitaria», che «non ha nulla a che vedere con la presenza militare» sul campo «come la intendono alcuni nella coalizione dei volenterosi».

Il ministro ribadisce: «Non manderemo soldati»

In ogni caso, ha precisato il ministro, «fino a quando non finisce la guerra non succede nulla» e «nessuna decisione è stata presa» sull’invio di sminatori in Ucraina, «non è all’ordine del giorno». «Non  voglio essere pessimista, ma non credo che prima della fine dell’anno possano esserci soluzione. Valuteremo, già a partire da domani, se si possono infliggere nuove sanzioni. Credo – ha aggiunto Tajani – servano sanzioni finanziarie contro la Russia».

«Sanzioni ai coloni che aggrediscono i villaggi in Cisgiordania»

Anche nei confronti dei «coloni che aggrediscono i villaggi in Cisgiordania», il ministro degli Esteri ritiene che vadano «inasprite o incrementate le sanzioni» perché quel comportamento «mina le fondamenta di un nuovo Stato palestinese». «Le sanzioni – ha precisato – vanno introdotte a livello europeo. Noi siamo pronti».

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di Federica Parbuoni - 28 Agosto 2025