
Le giravolte continue
Psicodramma Calenda: Azione non sostiene più Tridico in Calabria. Il leader ha perso il partito in periferia
Prima manda i suoi rappresentanti al tavolo del centrosinistra poi li sconfessa ma viene a sua volta sconfessato. Dalla Toscana alla Campania il senatore rischia di implodere
Prima la Toscana, con il no a Giani. Poi la Campania, con quello a Fico. Oggi il dietrofront clamoroso sulla Calabria: con la sconfessione da parte di Carlo Calenda dei suoi consiglieri regionali, appena rientrati dalla conferenza stampa di presentazione della candidatura di Pasquale Tridico. Per non parlare del pasticcio Marche, dove il partito è spaccato tra Acquaroli e Ricci, con lo stesso leader di Azione, in mezzo. E se tre indizi, per dirla con Agatha Christie, fanno una prova, il dato è netto: Azione è in liquidazione.
Le parole di Calenda su X
Insomma, Azione non sosterrà le candidature sostenute finora dal “campo largo” alle prossime Regionali previste in Calabria, Campania e Toscana. Da una parte i post su X dove Calenda sostiene una tesi, dall’altra i suoi rappresentanti sul territorio, che vanno in ordine sparso. Emblematico quanto accaduto in Calabria, poche ore dopo il sostegno ufficiale che le forze del “campo largo” hanno dato a Pasquale Tridico, del M5s e in corsa ora come governatore. E ciò nonostante alla riunione, a Lamezia, ci fossero anche i rappresentanti locali Azione. Nello scambio di commenti all’ultimo post di Calenda su X, una donna ha chiesto a Calenda: “Niente sostegno a Tridico in Calabria? Perché circolano queste notizie. Gentilmente può chiarire?”. E l’ex ministro ha risposto: “Esatto”.
La smentita ri-smentita: il circo Barnum
Subito dopo la sua dichiarazione, Calenda è stato smentito da uno dei suoi consiglieri regionali calabresi, Giuseppe Graziano, che a Lac News, ha ribadito il sostegno a Pasquale Tridico. Una sorta di circo Barnum continuo. Giuseppe Graziano e Francesco De Nisi, avevano pure presenziato
Azione in periferia ha solo cooptati
Prima espelle un consigliere regionale in Campania (Pasquale Di Fenza) per un post con la tiktoker Rita De Crescenzo, poi smentisce i suoi rappresentanti ufficiali in Calabria, venendo a sua volta smentito. Poi ancora appoggia Giani ma esce dalla coalizione scoprendo che ci sono i pentastellati e che sono loro a scrivere il programma. Facendo una figura un po’ barbina. Calenda è in crisi, al di là di ogni cosa. E lo si vede dal fatto che smentisce i suoi, presunti colonnelli. Che in realtà sono cooptati.
Graziano e De Nisi in Calabria sono stati eletti in altre liste il 2021. Lo stesso è accaduto pressoché in tutte le Regioni dove Azione è presente. In sostanza, è gente che prende i suoi voti sotto qualsiasi simbolo. Questo è il problema del senatore Calenda. E adesso gli si chiede: cosa farà in Puglia?
Calenda batta un colpo
Calenda dice spesso cose intelligenti ma se pensa di fare il leader di partito sui social o facendo le giravolte va in una direzione sbagliata. Dia una linea al suo piccolo partito. Che significa, se è vero, no ai Cinquestelle senza se e senza ma. Altrimenti rischia di perdere la residua credibilità. Il sogno del terzo polo non è nemmeno più un sogno di mezza estate. Batta un colpo senatore.
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