
Il paradosso estivo
Stretto, file interminabili per i traghetti: Salvini filma tutto (video). Ma in piazza tornano i no-Ponte…
La sinistra italiana continua ad opporsi al Ponte sullo stretto di Messina, anche se gli italiani ne avrebbero bisogno, soprattutto per risparmiare denaro e per evitare lunghe e quasi interminabili file. Un video-denuncia, a proposito delle lunghe attese che le persone affrontano per arrivare dalla Calabria alla Sicilia e viceversa, è stato pubblicato su Instagram dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. Nella ripresa si vedono macchine in fila una dietro all’altra, completamente immobili in attesa dell’imbarco. Secondo le scritte che compaiono nel post, le persone stavano aspettando l’imbarco da molto tempo: “Per tutti quelli che dicono ‘non serve il ponte’: siamo fermi da quasi 2 ore. Vergogna”. E ancora: “Più 40 euro per il biglietto”, riferito al costo dell’imbarco.
“Immagini che valgono più di mille parole – scrive Salvini nella didascalia – Per Schlein e la sinistra il Ponte sullo Stretto non serve, per milioni di Italiani invece sì! La politica ne parla dall’800, ora noi finalmente ci siamo! Se avete altri video di questo genere, condivideteli con noi”.
I no-Ponte in piazza
Sebbene ci siano degli evidenti problemi nel collegamento tra la Sicilia e la Calabria, c’è ancora chi è disposto a protestare contro il Ponte sullo stretto. Si tratta nientemeno dell’assemblea “No ponte”, che ricorda tanto quella dei “No tav e il cui motto, secondo Messinatoday, è “Vogliamo l’acqua non la guerra”. Come se la connessione tra due regioni fosse una garanzia di scontro per qualche assurdo motivo. Secondo i contestatori “di recente il governo ha con ancora più forza rappresentato il ponte come opera di interesse militare collocandolo nel quadro degli impegni strategici della Nato e rendendo la Sicilia, da quasi un secolo occupata dalla presenza di basi militari USA, NATO e italiane, sempre più un avamposto militare nel Mediterraneo”.
In realtà, le basi americane in Italia sono quasi ovunque e a dirla tutta la regione con più presenza militare Nato non è la Sicilia, ma il Friuli-Venezia Giulia. Al di là di ciò, il ponte non serve per fare la guerra, ma per aiutare le persone a raggiungere in modo semplice il resto della penisola. Una protesta che ha tutta l’aria di essere ideologizzata e come al solito in salsa anti-occidentale, oltre che anti-italiana.