
Il 14 agosto di sette anni fa
Ponte Morandi ferita indelebile. La Russa: “Fare della memoria il fondamento della responsabilità”
Il 14 agosto del 2018 Genova ha vissuto una tragedia che ha lasciato una ferita indelebile nei suo abitanti: il crollo del Ponte Morandi ha causato la morte di 43 persone e l’inabilità di alcune case nelle zona circostante. Da qualche giorno, il Mit ha approvato il Dpcm per il sostegno alle vittime dell’incidente. In tempi che il dicastero ha definito «brevissimi» arriverà anche la firma per la trasformazione del testo in legge. In memoria delle vittime sono intervenute diverse personalità istituzionali, a partire dal Capo dello Stato, tra cui il presidente del Senato Ignazio La Russa, il ministro per le Riforme Elisabetta Casellati e il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini, che si sono stretti attorno al dolore delle famiglie che hanno perso i loro cari e a tutti coloro che hanno vissuto il dramma.
Mattarella: “Richiamo alle responsabilità pubbliche”
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha sottolineato che il crollo della struttura “ha segnato un severo richiamo alle responsabilità pubbliche e private in tema di sicurezza delle infrastrutture. Un punto di non ritorno a pratiche che hanno generato un disastro di quelle proporzioni”. “La comunità locale e la comunità nazionale – ha proseguito – hanno reagito con straordinario spirito di solidarietà accanto agli immediati soccorsi offerti dalle autorità preposte per arginarne le catastrofiche conseguenze. La rapida ricostruzione di un così importante tratto stradale, il Ponte di Genova ‘San Giorgio’, riconnettendo la città e l’Italia, è stata un atto di ripartenza”. Poi ha concluso: “La tutela delle infrastrutture, per garantire piena sicurezza nella circolazione, non ammette alcuna forma di negligenza. Nel commemorare le vittime del Ponte Morandi, la Repubblica si unisce al dolore dei familiari”.
La Russa: “Il nostro pensiero alle vittime e ai familiari”
“Sette anni fa il crollo del Ponte Morandi a Genova portava via con sé 43 vite – ha rammentato Ignazio La Russa – lasciando dolore, sgomento e molte domande destinate a segnare a lungo la coscienza della Nazione”. La seconda carica dello stato ha evidenziato che “il ricordo di quella tragedia resta tuttora forte, così come resta forte l’impegno a fare della memoria un fondamento di responsabilità”. Adesso “il nuovo Ponte San Giorgio è diventato simbolo di riscatto e di volontà collettiva, ma nessuna opera potrà mai colmare l’assenza di chi non c’è più. A tutte le vittime, ai loro familiari, a chi porta ancora le conseguenze di quel triste giorno, va il nostro pensiero”.
In seguito, il ministro Casellati, ha ricordato che il crollo del Ponte Morandi “Ha rivelato fragilità che andavano ben oltre l’ingegneria, fatte di errori, trascuratezze e compromessi inaccettabili” e che “non basta ricostruire: dobbiamo prevenire, vigilare, tutelare”. Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha dedicato un pensiero alle vittime, affermando che “nel ricordo di chi non c’è più rendiamo onore alla reazione straordinaria di una Città, di una Regione e di un Paese che, all’indomani della tragedia, seppero unirsi per ricostruire in tempi record un’opera sicura e moderna, superando divisioni, ostacoli e burocrazia”. Si tratta dunque di “un risultato che ha mostrato la forza dei genovesi e dei liguri, la determinazione di tutta la nazione, l’eccellenza del nostro ingegno e la capacità di rialzarsi. È questa l’Italia dei SÌ: quella che sceglie di guardare avanti e trasformare il dolore in futuro”.
La messa in ricordo delle vittime
L’arcivescovo di Genova Marco Tasca ha celebrato nella Chiesa parrocchiale di San Bartolomeo della Certosa una messa in ricordo delle vittime del crollo del Ponte Morandi, nella Chiesa parrocchiale di San Bartolomeo della Certosa. In seguito di giornata ci saranno altri momenti commemorativi promossi dal comune di Genova, assieme al comitato “Parenti delle vittime”. La cerimonia si è svolta alle 10.45 per la prima volta nello spazio attiguo al Memoriale 14.08.2018, inaugurato lo scorso dicembre. Alla messa hanno partecipato i parenti delle vittime, il viceministro dei Trasporti Edoardo Rixi, il governatore ligure Marco Bucci, il sindaco di Genova Silvia Salis, il prefetto di Genova Cinzia Torraco, il vicepresidente della Regione Lombardia Marco Alparone.
In una nota, il ministro per la Disabilità Alessandra Locatelli ha ricordato la tragedia: “Una ferita aperta, difficile da rimarginare. Troppo dolore per i familiari e gli amici delle vittime, per la città di Genova e per tutto il Paese”. Poi ha annunciato che “da quest’anno la commemorazione si svolgerà al nuovo memoriale in corrispondenza del pilone 9 – ha svelato – quello collassato alle 11.36 di quel dannato giorno insieme a parte del viadotto”, augurandosi che “niente di questa assurda vicenda possa essere dimenticato. La mia preghiera è per le famiglie delle vittime, in particolare, perché nessuno potrà cambiare quello che è successo, ma certamente si potrà fare chiarezza e giustizia su quanto è davvero accaduto, anche per i sopravvissuti e le persone che hanno perso ogni cosa. Il mio pensiero e un sincero ringraziamento vanno ai Vigili del Fuoco, alle forze dell’ordine, a tutti i soccorritori e a quanti sono intervenuti, con dedizione e coraggio, in quella drammatica giornata e nei giorni successivi”.