CERCA SUL SECOLO D'ITALIA

Papa Leone XIV seppellisce la retorica di sinistra: “I genitori trovino il coraggio di dire ‘no’ ai figli”

Permissivismo fallimentare

Papa Leone XIV seppellisce la retorica di sinistra: “I genitori trovino il coraggio di dire ‘no’ ai figli”

Politica - di Gabriele Alberti - 18 Agosto 2025 alle 15:51

genitori prima o poi devono avere il coraggio di dire dei ‘no’ ai loro figli. Come fanno, del resto, i docenti con gli alunni, i sacerdoti con la comunità, i politici con i cittadini. Applausi a papa Leone, che durante l’Angelus di Castel Gandolfo di domenica 17 agosto – con poche  parole ma pregnanti, ha rovesciato una pedagogia progressista, in voga da decenni fondata sul permissivismo come metodo. Applaudita a sinistra. Una pedagogia rivelatasi fallimentare.

Il Papa: “Un buon genitore deve dire dei no con coraggio”

Rivolgendosi alla piazza raccolta nel Paese situato nei Castelli romani, il Santo Padre ha esordito chiedendo di “rimanere fedeli alla verità nella carità”, anche se questo può costare. “Pensiamo, ad esempio, al prezzo che deve pagare un buon genitore – ha detto -, se vuole educare bene i suoi figli, secondo principi sani: prima o poi dovrà saper dire qualche ‘no’, fare qualche correzione, e questo gli costerà sofferenza”. Un concetto tanto chiaro, lineare, di buon senso, quanto a lungo osteggiato dall’ideologismo di chi confondendo l’autorevolezza con l’autoritarismo si è imbarcato nella battaglia  contro i “padri” che è stata improduttiva dal punto di vista pedagogico. I genitori in anni di pubblicistica liberal sul come educare i pargoli si sono visti spesso spaesati, sommersi da messaggi contraddittori.

Il Papa manda in soffitta il permissivismo di sinistra

Gli studiosi che consigliavano un sano “bastone e carota”, dicendo dei ‘no’ motivati alla bisogna, si sono visti dare dare degli oscurantisti da studiosi progressisti. I quali sostenevano che i divieti avrebbero nuociuto all’autostima dei bambini e dei ragazzi in cerca di conferme. Era la morale poi sfociata in vari modi e forme nel ‘solo diritti pochi doveri’.  E’ stato lo sfascio. Sia nelle famiglie che nella scuola. Guarda caso le parole del Papa non hanno ricevuto particolari attenzione né dai giornaloni né da esponenti di sinistra.

Il plauso di Valditara: “Messaggio educativo importante”

Invece, non a caso le parole del Papa hanno immediatamente trovato il consenso da parte del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, come riportata dai siti  Tecnica della Scuola e Orizzonte scuola. Il ministro da sempre in lotta al contrasto al bullismo e alla violenza contro gli insegnanti è protagonista di una politica sempre più improntata al rispetto delle regole.  Valditara ha infatti rilanciato le parole di papa Leone XIV ribadendo che “un buon genitore, così come un insegnante (e pure un politico), deve saper dire anche dei no, deve saper correggere chi sbaglia“. Aggiungendo che  “Papa Leone XIV ha lanciato autorevolmente un messaggio educativo importante e coraggioso. Lo ringraziamo profondamente”.

“Il genitore come un docente, un religioso, un politico”

Il Pontefice ha chiamato per nome la responsabilità di chi educa e guida: un genitore, un docente, un religioso, un professionista, un politico. A loro ha chiesto di opporsi con fermezza alle richieste sbagliate e di “fare qualche correzione”, pur sapendo che questo “costerà sofferenza”. Un passaggio che risuona oltre i confini ecclesiali, intercettando il cuore dei problemi, il nocciolo del dibattito pubblico su autorità educativalimiti e regole condivise. C’è una parola chiave usata: il coraggio. Parola non a caso messa al centro del dibattito dallo psichiatra paolo Crepet in numerosi libri in cui ha individuato nei genitori troppo spesso “avvocati difensori” dei loro figli il vulnus di tanti sbandamenti giovanili che constatiamo quotidianamente.

Paolo Crepet: “Il coraggio comincia con la forza di sottrarre”

Secondo il noto psichiatra – come dichiarato in un’intervista al settimanale Panorama, la più grande urgenza sociale è il coraggio: che dà anche il titolo a un suo saggio, edito da Mondadori. Secondo Crepet, per recuperare la qualità del coraggio nell’educare i figli, si deve uscire prima di tutto dalle trappole poste dal linguaggio. Una delle frasi, che capita di sentire con molta frequenza, usate dai genitori è: Guardi che ai miei figli non ho mai fatto mancare niente…”. Per molti, infatti, assolvere all’arduo compito di educare i figli significa elargire “cose”. Invece – suggerisce- si deve procedere “per sottrazione”. Si deve riacquistare la forza di dire “No”, “di sottrarre anziché rifornire in continuazione le esigenze, oggi diventate una quantità esorbitante rispetto a due/tre generazione fa, di ragazzi che non si trovano mai di fronte l’impegno di un sacrificio per ottenere l’oggetto desiderato. Il coraggio comincia con la forza di sottrarre, invece che dare”.

Non ci sono commenti, inizia una discussione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

di Gabriele Alberti - 18 Agosto 2025