CERCA SUL SECOLO D'ITALIA

Omicidio Gemona

La confessione horror

Omicidio di Gemona, a chiamare i carabinieri fu la compagna di Alessandro Venier. La mamma : “L’ho fatto a pezzi da sola”

Maylin Castro, la donna colombiana, avvertì il 112. La suocera, responsabile dell'omicidio, confessa ai magistrati i dettagli mentre la sua difesa chiede una perizia psichiatrica

Cronaca - di Renato Sandri - 4 Agosto 2025 alle 15:38

A chiamare il 112 la mattina del 31 luglio è stata Maylin Castro Monsalvo, la 30enne colombiana compagna di Alessandro Venier, ucciso e fatto a pezzi a Gemona , in provincia di Udine, dalla mamma Lorena. I legali di Lorena Venier chiedono la perizia psichiatrica per la donna.

La telefonata di Maylin

“E’ stata Mailyn a chiamare il 112: il piano era quello di attendere e poi far sparire i resti, ma lei ha avuto una crisi”. Così Lorena Venier nella ricostruzione di quanto avvenuto il 31 luglio, quando la giovane nuora chiede l’intervento dei Carabinieri per l’uccisione del compagno Alessandro di 35 anni.

Una volta arrivata la segnalazione dal 112, la pattuglia dei carabinieri si è recata in via dei Lotti 47 dove c’erano le due donne ad attendere i militari, dando il via alle ricerche che hanno portato alla scoperta del corpo, fatto a pezzi e nascosto in un bidone in cantina.

L’unica a essere stata sentita dalla procura al momento è proprio la madre della vittima: Castro si era sentita male il giorno dell’interrogatorio con il Pm e ha preso parte all’interrogatorio davanti al gip ancora “rallentata” e comunque avvalendosi della facoltà di non rispondere.

“L’ho fatto a pezzi da sola”

Proprio Lorena Venier ha confessato ai magistrati di essere l’unica responsabile dell’omicidio, con particolari assai inquietanti. “Mi sono occupata da sola del depezzamento di Alessandro: ho utilizzato un seghetto e un lenzuolo per contenere il sangue e l’ho sezionato in tre pezzi: non ci sono stati schizzi, per questo i carabinieri hanno trovato tutto in ordine”, ha detto la donna agli inquirenti.

La richiesta di perizia psichiatrica

Lorena Venier  “dovrà essere sottoposta a perizia psichiatrica“. Ne è convinto il suo avvocato difensore, Giovanni De Nardo, che in queste ore incontrerà la propria assistita nel carcere femminile del Coroneo a Trieste. La 61enne aveva dei problemi neurologici, e di recente si era sottoposta a un intervento per la riduzione dello stomaco. Probabile che la difesa chieda di arrivare subito al processo con il vincolo della perizia.

Non ci sono commenti, inizia una discussione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

di Renato Sandri - 4 Agosto 2025