
Musumeci, il mare è il nostro futuro. L’Italia ha una solida tradizione, ripartiamo da lì per essere protagonisti nel mondo
«Sul mare si giocano le partite dei rapporti con i Paesi e i Continenti, nonché le possibilità di trovare un giusto equilibrio negli scambi e nella cooperazione tra Stati:
inoltre il mare è diventato protagonista dell’economia almeno nei paesi del Mediterraneo, che lavorano in un clima di sana competizione». A dirlo è il ministro per la Protezione civile e il Mare Nello Musumeci durante il convegno La Piazza. Il bene comune a Ceglie Messapica.
Musumeci, «l’Italia ha bisogno di nuove strategie che partano dal mare, una nostra tradizione»
Una piazza a cui il ministro ha ribadito: «L’Italia ha una solida tradizione marinara e non può certo restare a guardare. Dobbiamo rimanere vicini agli attori della Blue Economy e degli imprenditori – ha aggiunto Musumeci – ma dobbiamo anche avviare insieme agli altri ministeri una nuova strategia per vedere l’Italia protagonista non solo nel Mediterraneo, ma anche nell’Indopacifico: diventa fondamentale capire come accrescere e sviluppare quest’impulso che negli ultimi anni l’Italia ha ricevuto attraverso il mare. Gli occupati nella Blue Economy sono circa un milione, le imprese quasi 250mila, il valore aggiunto con l’effetto moltiplicatore arriva a 180 miliardi ogni anno: se guardiamo in prospettiva, tenendo conto del Piano Mattei e del rapporto che stiamo consolidando con i paesi africani e mediorientali, potremo tornare a un ruolo da protagonisti».
Musumeci: «C’è tanto bisogno di giovani almeno diplomati con competenze specifiche»
E ancora. «Il problema che più mi amareggia è che se l’economia del mare cresce, le abilità professionali mancano: manca il nervo di questa guerra economica, che è appunto l’uomo con le sue competenze in un clima di competizione sempre più incalzante. Mi auguro che i giovani si iscrivano sempre di più nelle scuole a indirizzo marittimo: c’è tanto bisogno di giovani almeno diplomati con competenze specifiche. Il mare può diventare una carta vincente soprattutto nelle regioni del sud e nelle aree interne, dove il rischio spopolamento è maggiore».
Il governo al lavoro per una cultura del mare
E ancora. «Stiamo dedicando una parte delle nostre risorse per promuovere una nuova cultura del mare, che finora diventa popolare solo nei mesi estivi e questo non va bene; dobbiamo invece far capire che può diventare una grande opportunità, non solo per chi vive nelle fasce costiere». Concludendo: «Quel che facciamo è promuovere borse di studio e incentivi alle imprese per convincere ad aggregare nuove risorse e dare una spallata in positivo all’economia depressa di alcuni territori del Mezzogiorno, che comunque negli ultimi anni sta crescendo bene: il governo dovrà creare le condizioni per permettere alle imprese di investire e produrre nei territori», ha chiosato Musumeci.
(Italpress)