
Nessuna cautela per le vittime
Milano, la solita propaganda pro-Pal si salda con gli “antifà” con la scusa per attaccare il governo (video)
Quando si citano dei dati, bisognerebbe accertarsi di non sbagliare nelle stime, soprattutto se di mezzo c’è la vita degli esseri umani. A piazza San Babila, è andata in scena l’ennesima manifestazione pro-Pal, in cui uno dei manifestanti al microfono ha affermato che “i droni israeliani si divertono a lanciare missili per uccidere e più bambini uccidono, meglio è”. Una frase piuttosto grave che dimostra un forte distaccamento dalla realtà e da ciò che è successo negli ultimi 2 anni a Gaza. Sono infatti i terroristi di Hamas ad aver utilizzato i civili come scudo umano, nascondendosi nei tunnel di Gaza assieme agli ostaggi o negli ospedali, luoghi che non dovrebbero mai essere colpiti durante una guerra.
A proposito di infanticidi, sarebbe opportuno ricordare la storia di Kfir e Ariel Bibas. Si tratta di due bambini israeliani morti nelle mani dei terroristi islamici e riconsegnati al padre dopo un primo errore nella restituzione dei corpi. Assieme a loro aveva perso la vita anche la mamma Ariel. Prima di seminare odio nei confronti di Israele, quindi, bisognerebbe ricordare che è proprio la guerra ad essere crudele.
Manifestazione pro-Pal a piazza San Babila: i dati fuorvianti.
“I dati del ministero della Salute gazawi dicono letteralmente che ogni 17 minuti un bambino gazawi viene ucciso. Ogni giorno un’intera classe viene sterminata”. Non sono le parole di un portavoce dei medici palestinesi, ma dello stesso manifestante che in precedenza ha parlato dei droni israeliani. Ebbene, non si sa da dove abbia preso esattamente questi dati dal momento che, secondo le sue stime, ogni giorno morirebbero circa 85 bambini palestinesi. Secondo un rapporto del’Unicef, riportato da Euronews, al giorno morirebbero circa 28 bambini. Un numero comunque molto alto, ma lontano dalle attestazioni fatte dal manifestante. Dal momento che si parla di vittime innocenti, bisognerebbe almeno trattare la vicenda in modo delicato, senza fini propagandistici.
Antifascisti che sfruttano l’occasione
Nel video pubblicato da Alanews si vedono due donne che mostrano un cartello giallo con la scritta: “I padroni si armano, la guerra si avvicina. Resistere in fabbrica come in Palestina, seguiamo l’esempio dei portuali di Genova e del Mediterraneo”. E ancora: “Solleviamoci, facciamo rete per interrompere la complicità del governo e delle aziende italiane con il genocidio”. Una di loro ha indossa la maglietta con la stampa “Antifa”. Insomma, non mancano le accuse al governo italiano da parte dell’estrema sinistra, lo stesso esecutivo che tra l’altro ha aderito all’iniziativa Onu di “Food for Gaza” e ha portato in Italia i bambini palestinesi che avevano problemi di salute per sottrarli al massacro. Per terra anche una bandiera palestinese gigante, mentre un altro striscione recita “Stop genocidio, basta accordi con Israele”.