
Al timone delle speculazioni
Migranti e Ong disobbedienti, da sinistra tutti a bordo per il “soccorso rosso”: Fratoianni, Salis e Radicali a gamba tesa e pugno chiuso contro il governo
Siamo alle solite: la Ong ignora le direttive del Viminale sbarcando a Trapani invece che a Genova, e la "ciurma rossa" si lancia nell'ennesima battaglia strumentale: tutto per attaccare l'esecutivo e sventolare il logoro vessillo "buonista"...
Tutti a bordo a sinistra. Migranti sottocoperta e pasionari dell’immigrazione incontrollata al timone, le organizzazioni non governative che operano nel Mediterraneo tornano a sfidare apertamente le direttive del governo italiano, e il consueto “soccorso rosso” non si fa attendere. L’ultimo caso in ordine di tempo riguarda la nave di Mediterranea Saving Humans, che con una mossa forse non del tutto inattesa, quanto apertamente provocatoria, ha deciso di violare le disposizioni ricevute dal Centro di coordinamento del soccorso marittimo (Mrcc) di Roma. E a sostegno della “disobbedienza” ostentata non mancano di intervenire subito esponenti della sinistra buonista e l’immancabile eurodeputata Ilaria Salis. Ma procediamo con ordine e andiamo a fatti e dichiarazioni roboanti.
Migranti e Ong disobbedienti: la sinistra radicale scatta sull’attenti
Tutto si svolge nell’arco degli ultimi due giorni: a seguito di un’operazione di salvataggio, il Mrcc aveva assegnato alla nave Mediterranea il porto di Genova come destinazione per lo sbarco dei migranti. Tuttavia, l’imbarcazione ha virato la rotta, dirigendosi verso un porto più comodo e vicino e, soprattutto, scelto in autonomia da indicazioni del Viminale e protocollo governativo: quello di Trapani. E la domanda sorge spontanea: si tratta davvero solo di un’operazione umanitaria, o c’è una chiara strumentalizzazione politica per ribadire pretese e disobbedienza?
La pretesa di disobbedire e di scegliersi il porto: e la sfida al Viminale è “servita”
Così, l’ennesima provocazione è servita: è Genova il porto di sbarco assegnato a Mediterranea, ma la nave dell’omonima organizzazione non governativa, per lo sbarco dei 10 naufraghi tratti in salvo nella notte tra mercoledì e giovedì scorsi, dopo essersi messa in navigazione dalle isole Egadi approda in Sicilia, contravvenendo all’indicazione ricevuta dalle autorità marittime italiane. Lì sbarcano i cittadini kurdi di Iran e Iraq, egiziani e siriani, tra cui tre minori non accompagnati di 14, 15 e 16 anni. E da lì, sulla scia del colpo di mano, parte la sequela di slogan anti-governativi “sinistri”.
Il primo a levare gli scudi è Fratoianni
Il primo a intervenire a gamba tesa e pugno chiuso è il solito Fratoianni. Il quale, sposando (neanche a dirlo) la sfida lanciata al Viminale – che, ricordiamolo, mina la gestione ordinata dei flussi migratori e il coordinamento tra le diverse autorità – leva lo scudo demagogico e alza la voce per attaccare il governo Meloni definendolo «inutilmente feroce», e accusandolo arbitrariamente di «giocare con le vite umane». Ma da ieri, il leader di Sinistra Italiana è in buona “compagnia”.
L’immancabile Ilaria Salis naviga sui social…
A supporto dell’azione della Ong, infatti, è subito scattata sull’attenti anche l’eurodeputata Ilaria Salis, che ha definito l’assegnazione dei porti lontani come un “atto di viltà fascista”. E potevano mancare all’appello i Radicali italiani? Giammai: così ecco che per bocca del loro segretario Filippo Blengino, si dicono pronti a sostenere l’organizzazione non governativa anche economicamente, fornendo loro supporto legale in virtù del fatto che la nave Mediterranea, avrebbe compiuto «un atto di disobbedienza civile e insieme di piena legalità», in linea con il diritto del mare e la Costituzione.
E i Radicali indicano la rotta (rigorosamente anti)
Più precisamente, questa è la dichiarazione dei Radicali firmata dal segretario Blengino e riportata dall’Adnkronos: «La nave Mediterranea ha scelto Trapani contro l’ordine assurdo del Ministero dell’Interno che voleva costringerla a sbarcare a Genova, imponendo giorni di navigazione inutile e pericolosa a persone già stremate. È un atto di disobbedienza civile e insieme di piena legalità: ha rispettato il diritto del mare e la Costituzione, non la crudeltà burocratica di un governo che usa la sofferenza come deterrente politico».
Aggiungendo in calce: «Per questo Radicali Italiani sta con Mediterranea e mette a disposizione i propri legali, pronta a sostenere nuove azioni di disobbedienza civile e umana delle Ong che salvano vite, finché il salvataggio in mare non sarà finalmente riconosciuto come un dovere e non come un reato. Finché ad essere considerato criminale non sarà più chi disobbedisce per umanità ma chi, come Piantedosi, obbedisce solo alla propaganda»– conclude il Segretario.
Nulla di nuovo sotto il cielo della demagogia in mare aperto
Nulla di nuovo, insomma. Ma ancora una ennesima occasione persa dalla sinistra radicale, pronta a schierarsi apertamente a difesa di chi disubbidisce alle leggi italiane. Trasformando un atto di sfida nella solita, logora, battaglia ideologica e politica. Le parole dell’esponente Avs, «i naufraghi salvati da Mediterranea siano sbarcati al più presto», suonano peraltro come un’ennesima ingerenza in una questione di sicurezza nazionale, dimostrando una totale mancanza di rispetto per le decisioni del governo legittimamente eletto.
La solita battaglia strumentale della sinistra buonista e radicale
L’episodio si configura come l’ennesimo tentativo di delegittimare l’esecutivo, utilizzando la tragedia dei migranti come leva politica per imporre la propria agenda e disattendere le regole che ogni Paese ha il diritto di darsi per gestire i propri confini.